Calgary, 12 settembre 2016 – Da un lato all’altro dell’oceano le notizie che riguardano i cavalieri italiani sono davvero entusiasmanti. Se a Roma nel Gran Premio del Longines Global Champions Tour Alberto Zorzi e Piergiorgio Bucci hanno fatto faville, che dire di quello che ieri è accaduto a Calgary sul terreno di Spruce Meadows nel Gran Premio Rolex di uno degli Csio più importanti del mondo? Lorenzo de Luca, un ragazzo dal sorriso contagioso e dall’ottimismo disarmante, ma soprattutto un cavaliere di bravura sempre più crescente, solo per un punto sul tempo massimo nella seconda manche ha perduto la possibilità di andarsi a giocare la vittoria in barrage contro due numeri uno come Scott Brash e McLain Ward, classificandosi infine al 3° posto. In sella a Ensor de Litrange, con il quale ormai il livello di intesa e di competitività è davvero impressionante, il nostro cavaliere ha terminato senza errori le due manches di gara ma con appunto un’infrazione sul tempo massimo nella seconda. Tanta è la gioia per il suo piazzamento quanto il rammarico per quel punto: chissà cosa sarebbe potuto succedere in quel barrage… ! Una cosa è certa: Brash (infine vincitore – per il suo secondo anno consecutivo… – su Ursula) e Ward (su Azur: vincitori del GP a Piazza di Siena quest’anno) saranno stati ben contenti di non avere Lorenzo de Luca tra loro in finale… molto ben contenti. Ma ciò che più conta è che per l’ennesima volta Lorenzo de Luca abbia dimostrato il suo valore di cavaliere: un valore accertato e consistente, un valore che oltre che risultati trasmette gioia e felicità a tutti noi, che nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita di un ragazzino che partito dalla Puglia pieno di speranze e di voglia è diventato ora un uomo e soprattutto uno tra i cavalieri più bravi del panorama internazionale.