Lier, domenica 24 novembre 2019 – Quarto posto: il piazzamento di Lucia Vizzini oggi nel Gran Premio dello Csi a due stelle di Lier. Un risultato che vale non tanto per la posizione finale all’interno di una classifica, quanto piuttosto per tutto quello che è necessario che esista prima di ottenere quel risultato. Oggi Lucia Vizzini ha chiuso la gara con due percorsi netti in sella a Cabalgaro Z. Per portare a termine base e barrage di un GP senza errori bisogna essere molto concentrati e molto attenti, e per essere molto concentrati e molto attenti bisogna avere quella serenità e quella disponibilità d’animo indispensabili per dedicare sé stessi a un unico obiettivo nel momento in cui si è in sella: quello per l’appunto di portare a termine base e barrage senza errori. Quindi la cosa importante del risultato di Lucia Vizzini oggi non è il quarto posto in sé stesso: è tutto quello che è esistito nei momenti immediatamente precedenti l’ingresso in campo ostacoli. Non è sempre facile essere in questa condizione di spirito: meno che mai dopo aver attraversato momenti difficili come quelli che suo malgrado ha dovuto attraversare Lucia Vizzini. Ricorderete, no? Filou de Muze, un campione meraviglioso, un cavallo speciale… Lui e lei, lei e lui, legati da un rapporto che nelle meravigliose prestazioni in campo ostacoli vedeva l’effetto e non la causa di questo legame del tutto particolare. Per chi vive la vita con i cavalli, i cavalli sono parte della vita. Condividere con un cavallo l’esito di una prestazione agonistica in cui nulla è facile e tutto richiede unione e intesa estreme e raffinatissime è qualcosa che porta ‘oltre’… È come una forma di intimità e intesa amorose, nella quale ci si mostra per come si è senza possibilità di nascondere più nulla o di mentirsi reciprocamente. Un’unione assoluta e riservatissima. E le due parti che compongo il binomio vivono all’interno di questa unione stabilendo una comunicazione esclusiva che riguarda non solo lo sport ma proprio la vita che si vive assieme.
Solo che Filou nel pieno della sua maturità di vita e di sport è morto. Quest’estate. Improvvisamente. Non è stata come la morte di un cavallo anziano che finisce naturalmente i suoi giorni terreni. E nemmeno come la scomparsa di un cavallo malato o in situazioni di difficoltà fisica. No. Filou era la forza e la potenza formidabili del campione che non conosce limite insuperabile. Lucia Vizzini da un giorno all’altro si è trovata senza più una parte di sé stessa… E per quanto lei sia una donna forte e determinata, e per quanto nella sua esistenza ci siano presenze ben più importanti di quella di un cavallo, e per quanto nella sua vita ci siano stati momenti ben più drammatici e dolorosi di questo… questo per lei è stato molto difficile da affrontare. Molto difficile. Ma per quanto difficile possa essere stato, Lucia Vizzini l’ha affrontato: dall’inizio alla fine, arrivando a toccare il punto più basso del dolore e poi quasi inconsapevolmente risalendo pian piano, giorno dopo giorno. Fino a oggi. Quando è entrata in campo ostacoli con la concentrazione e l’attenzione indispensabili per chiudere un Gran Premio con due percorsi senza errori: due magnifici percorsi senza errori. Concentrata e attenta. Insieme a Cabalgaro, anche lui un ‘suo’ cavallo. Fine del dolore? Rimozione del trauma? No, solo raggiunta capacità di conviverci, probabilmente. Lucia Vizzini è una bravissima amazzone e donna di cavalli, è una moglie, è una madre: sa come si deve fare.
LA CLASSIFICA DEL GRAN PREMIO
http://www.hippo-assistance.be/agenda/viewFile/proeven/218csrfy_uitslag_CSI2_8.pdf