Padova, giovedì 19 dicembre 2019 – Il campo prova è quello di fine Gran Premio. C’è più gente a piedi che in sella. Il campo prova diventa adesso un contenitore di emozioni che si agitano e si mescolano le une sulle altre. Gente. Cavalli a mano. Fotografi. Groom con le coperte sul braccio e lo zaino sulle spalle. Dall’immenso campo ostacoli arriva il rimbombo del motore dei trattori che stanno sgomberando il terreno portando via barriere e pilieri e cancelli e piante a velocità vertiginosa. Arriva a piedi lui dopo essere stato intervistato sotto la luce dei riflettori nel momento della certezza della vittoria: dentro il suo animo e nel suo cuore e nel suo cervello un vortice dei pensieri e di sensazioni. Arriva in campo prova, e lei appena lo vede parte di corsa verso di lui come un fulmine. Corre verso di lui, lui la vede e immediatamente si connette con la corsa di lei verso di lui. Accade ovviamente in un istante: lei gli salta addosso, è più piccola di lui, lui è alto, molto alto, lei gli salta addosso appendendosi a lui con le braccia serrate intorno al suo collo e le gambe avvinghiate attorno ai suoi fianchi, e seppellisce il suo volto nell’incavo tra spalla e collo di lui… e lui la tiene stretta abbracciandola con tutta la forza che ha, una forza che non serve per sostenere lei che pesa poco e che comunque si è praticamente incollata a lui, no, la forza spasmodica con cui lui stringe lei è la forza di un amore che adesso si esprime con il corpo, quindi con i muscoli e le ossa e la pelle, quindi con la materia originaria. La materia originaria. La materia originata: perché lui è il frutto di lei. Lui è venuto da lei. Lui era quel microscopico segnetto che si vede in bianco sul nero dello schermo mentre un medico muove quello strumento incredibile… Poi lui è diventato un segnetto sempre più grande tanto da cominciare a modificare le forme del corpo di lei… E poi è arrivato il giorno in cui lui è uscito da lei, e così lei lo ha guardato, toccato, accarezzato, nutrito, e poi gli ha parlato e gli ha raccontato e gli ha spiegato e lo ha accompagnato… E adesso lei si appende al suo collo e si avvinghia con le sue gambe attorno ai suoi fianchi ricordando nello stesso tempo perfettamente le sensazioni provate il giorno in cui lui è uscito dal suo ventre. Adesso Martin è molto più grande e alto e grosso di Renata, e lei si appende a lui nello stordimento della felicità sostenuta dalle braccia forti di lui. Non è la felicità per una gara vinta, no: è la felicità per qualcosa di molto più importante.