Bologna, domenica 25 agosto 2019 – Tutto comincia con il nonno, Mathias. Un vero contadino svizzero, di quelli che vivono in montagna con le mucche. Vita dura, ma anche vita di grandi passioni: per la natura, per le mucche, naturalmente per la famiglia… E anche per i cavalli. Sì, perché Mathias non appena gli era possibile acquistava qualche cavallo a buon mercato, lo rimetteva un po’ in ordine e poi lo rivendeva: in questo modo guadagnandoci qualcosa. Con l’andare del tempo però Mathias scopre che questa cosa gli piace e lo appassiona molto più della montagna e delle mucche: così alla fine degli anni Cinquanta rileva una scuola di equitazione nei pressi di Zurigo, della quale, lavorando duramente per anni, riesce a diventare proprietario. E sarà proprio questo il centro ippico dal cui partirà la carriera sportiva dei figli. I giovani Fuchs (Markus nato nel 1955, Thomas nel 1957, Heidi nel 1959, Andrea – la piccolina di casa – nel 1969) in quegli anni naturalmente vanno a scuola, ma tutto il loro tempo libero viene dedicato ai cavalli: i due maschi iniziano a montare in gara a 13 e 11 anni e ben presto diventano due delle più importanti realtà agonistiche della Svizzera, una specie di riproposizione di quello che in Gran Bretagna erano (e sono) i fratelli John e Michael Whitaker, anche loro componenti una sterminata famiglia di donne e uomini di cavalli.
Markus e Thomas Fuchs insieme formano l’ossatura della prima squadra svizzera di salto ostacoli per anni: Olimpiadi, Campionati del Mondo, Campionati d’Europa, Coppe delle Nazioni… dire Svizzera vuol dire Markus e Thomas Fuchs. Due cavalieri formidabili, pur con un modo di esserlo completamente opposto: Markus impetuoso e un po’ grossolano, Thomas più raffinato e controllato. Markus un giorno in un’intervista dirà: «Se volete veder montare bene dovete guardare mio fratello, non me». Però Thomas a un certo punto decide di smettere: alla fine del 1995, dopo aver collezionato due presenze alle Olimpiadi, cinque nel Campionato del Mondo, sette nel Campionato d’Europa, quattro finali di Coppa del Mondo. Decide di darsi all’insegnamento e anche ai cavalli da trotto (mentre Markus proseguirà la carriera agonistica ancora per diversi anni). Intanto però Thomas e Renata (lei a sua volta amazzone di ottimi risultati internazionali) avevano messo al mondo il loro bambino: Martin nasce il 13 luglio del 1992, proprio poco prima che Thomas partecipi in sella a Dylano alla sua seconda e ultima Olimpiade. Il piccolo Martin dunque vede la luce e cresce dentro questa famiglia in cui i cavalli sono presenti come l’aria, come la luce e il buio… può rimanerne insensibile? No, ovviamente. Impossibile.
Martin cresce e monta a cavallo. Anzi, per la precisione diventa uno dei più forti giovani cavalieri svizzeri. Dal 2007 al 2013 mette in fila sette partecipazioni al Campionato d’Europa giovanile, quattro da juniores e tre da young rider. Da juniores vince due volte la medaglia di bronzo individuale (2007 e 2008), ma è da young rider che i suoi risultati strabiliano: nel 2011 argento individuale e a squadre, nel 2012 oro individuale e argento a squadre, nel 2013 argento individuale e oro a squadre… ! Nel suo primo anno da seniores, il 2014, Martin Fuchs vince il titolo di campione di Svizzera… come a dire eccomi, sono arrivato (si ripeterà nel 2016). A partire dal 2015 diventa componente fisso della prima squadra elvetica che prende parte ai grandi campionati internazionali, sempre in sella a Clooney: quell’anno è bronzo a squadre nel Campionato d’Europa di Aquisgrana, nel 2016 è la volta delle Olimpiadi di Rio con il 9° posto individuale e 6° a squadre, poi nel 2017 13° individuale e 3° a squadre nell’europeo di Goteborg, quindi il grande successo del Campionato del Mondo di Tryon con l’argento individuale e il 4° posto a squadre. Proprio il risultato di Tryon sembra contenere una sorta di messaggio: perché medaglia di bronzo è quello Steve Guerdat che per Martin è sempre stato l’idolo indiscusso, oltre che l’amico fraterno… Il cammino in Coppa del Mondo è un crescendo: Martin si qualifica tre volte per la finale classificandosi all’11° posto nel 2015, al 4° nel 2017, infine al 2° nel 2019.
Insomma: una concentrazione e una continuità di risultati davvero impressionanti. Ma soprattutto ottenuti con un’equitazione meravigliosa: quella di suo padre. Già, suo padre: Martin a soli 27 anni l’ha già superato, in termini di risultati agonistici. Ma di questo Thomas ne è solo immensamente felice… !