Nel parlare di Michel Robert non ci si deve stupire di nulla. Non ci si deve stupire della sua bravura eccelsa in sella, dato che ormai è dal 1972 (anno della sua prima Olimpiade) che possiamo ammirarla incantati. Non ci deve nemmeno stupire il fatto che questa sua prima Olimpiade sia stata nella specialità del completo, dato che nella sua visione globale dello sport equestre non esiste tanto la differenza tra specialità, quanto piuttosto quella tra montare bene e montare male.
E non ci deve nemmeno stupire che nella sua visione quest’ultima differenza sia data certamente da criteri di carattere tecnico, ma principalmente di ‘relazione’ con il cavallo, visto che ormai da tempo il fuoriclasse francese si è reso conto che tale relazione condiziona quella per così dire tecnica, più del contrario («Tecnicamente l’equitazione continua a migliorare, ma io vorrei insistere sulla questione del rispetto per il cavallo: se non si riesce a capire il proprio cavallo e ad amarlo nel giusto modo non si avranno mai vere e proprie soddisfazioni, nemmeno con la migliore tecnica di questo mondo»).
Allora potremmo stupirci forse del fatto che ieri Michel Robert nel Gran Premio dello Csi a tre stelle di Oliva in Spagna si è classificato al 6° posto in sella a Calasto Z su 55 partenti e combattendo in barrage con l’energia di sempre? Certo no: per uno che ha vinto quello che ha vinto lui è assolutamente normale.
Però forse potremmo stupirci del fatto che tale risultato e tale prestazione Michel Robert li ha stabiliti nell’anno in cui di anni lui ne compirà 77? No, nemmeno di questo ci dobbiamo stupire… Il perché lo ha spiegato Michel Robert stesso in un’intervista pubblicata su queste nostre pagine elettroniche nel dicembre del 2022, quando gli è stato chiesto il motivo della sua decisione di divenire vegetariano presa diversi anni prima e coincidente con anche un sensibile ed evidente calo di peso: «Io sono un cavaliere, il mio corpo è lo strumento più importante per montare e per comunicare bene con il cavallo, dunque far vivere bene il mio corpo è il presupposto migliore per montare e lavorare bene a cavallo. Non bevo, non fumo, cerco di limitare al massimo il caffè, tutte le mattine faccio stretching, yoga, ginnastica, respirazione. Tutte cose che mi hanno fatto migliorare davvero molto sul piano fisico. Quando avevo 30 anni pensavo che se a 50 avessi ancora montato in concorso sarebbe stato un miracolo e invece oggi eccomi ancora qui a 70 superati».
Questo ha detto Michel Robert nel dicembre del 2022: il 24 dicembre 2025, giorno del suo prossimo compleanno, questo formidabile, straordinario, meraviglioso campione di anni ne compirà 77. Sulla scena del salto ostacoli internazionale non c’è alcun cavaliere che a quest’età ottenga i risultati firmati da Michel Robert: il suo è un record. Ma c’è da scommettere che per lui non si tratterà di nulla di particolarmente… strano: «Il desiderio di apprendimento, di miglioramento, di approfondimento è semplicemente una conseguenza ovvia e naturale della passione. Quando si tratta di vera passione, ovviamente». Ecco il credo di Michel Robert.