Versailles, 7 maggio 2015 – Vorticosa crescita. Prepotente affermazione. Definitiva consacrazione. Ecco le tre fasi della carriera e della vita di cavaliere di Alberto Zorzi. E tutto questo senza che sia ancora arrivata la Grande Vittoria che è lì, in attesa, da qualche parte nel futuro prossimo di questo ragazzo, quella vittoria che lo consacrerà anche nell’albo d’oro più prestigioso del salto ostacoli internazionale. Ma per poter parlare di definitiva consacrazione non c’è bisogno di quella vittoria: lo sappiamo noi, lo sanno loro, lo sanno tutti quelli che vivono nel mondo del salto ostacoli. E’ un fatto evidente. Alberto Zorzi grazie alle sue doti e al suo talento naturale, grazie a chi quel talento lo ha individuato e compreso e coltivato prima ancora che sbocciasse nella sua maturità, grazie alle persone che lo hanno sostenuto e affiancato, grazie a chi ha investito su di lui affidandogli cavalli portentosi e responsabilità simmetricamente enormi, Alberto Zorzi grazie a tutto questo è diventato una realtà indiscutibile nell’aristocrazia del salto ostacoli internazionale. Vittoria o non vittoria. A Versailles, in occasione del meraviglioso concorso internazionale a cinque stelle vestito dai colori prestigiosi e autorevoli di Rolex, Alberto Zorzi ha prodotto alcune favolose prestazioni. Ieri sera nella gara grossa della seconda giornata (chiamata Gran Premio Renault e di Versailles: 100 mila euro in palio) ha ottenuto un ottimo 3° posto con due percorsi netti in sella a Rackham’Jo, un cavallo con il quale affrontava il primo concorso in assoluto (ripetiamo: il loro primo concorso insieme è stato uno Csi a cinque stelle… ) in quella che era la loro seconda gara insieme; oggi pomeriggio nel grande Gran Premio Rolex (300 mila euro) altri due percorsi netti in sella a Cornetto K per il 4° posto finale. Ecco. Non sono tanto i piazzamenti in loro stessi a dare la dimensione del tutto, bensì il ‘modo’: non c’è Gran Premio in cui Alberto Zorzi non sia protagonista, non sia tra i primi, con una sicurezza, una certezza e una forza mentale e fisica e tecnica davvero straordinarie.
Il vincitore del Gran Premio oggi è stato il brasiliano Pedro Veniss su Quabri de l’Ile: ha vinto esattamente nello stesso modo in cui a Ginevra aveva vinto il GP Rolex del più importante concorso indoor del mondo lo scorso dicembre, cioè con un’audacia e una aggressività agonistica stupefacenti. Per Piergiorgio Bucci su Casallo Z e per Lorenzo de Luca su Halifax van het Kluizebos un errore in percorso base: dunque niente barrage, ed è stato un peccato perché sarebbe stato magnifico avere anche loro in finale per celebrare fino in fondo questo inebriante momento del salto ostacoli azzurro. Pedro Veniss ha dunque conquistato una grande vittoria in un grande concorso dentro uno scenario che più suggestivo di così non sarebbe potuto essere: e nel quale Alberto Zorzi è stato protagonista assoluto.
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