Bologna, sabato 2 gennaio 2021 – Chi avrebbe mai detto che Neptune Brecourt sarebbe stato il cavallo che effettivamente è stato? Nessuno. Cioè: nessuno tranne Luca Moneta… Questa in effetti sembra la classica storia da film Disney per ragazzi: un cavallo non particolarmente bello, non particolarmente dotato (in apparenza), costruito in modo contrario a tutti i canoni del cavallo sportivo. Chi mai avrebbe deciso di investire in progetti e aspettative su un cavallo del genere? Ancora una volta: nessuno, tranne appunto Luca Moneta, un cavaliere e un uomo di cavalli decisamente anticonformista, convinto assertore di principi che nel rapporto uomo-cavallo – ma ancor più cavaliere-cavallo… – vanno al di là delle regolette e degli schemi dei manuali. Quindi Luca Moneta non solo ha sempre creduto in Neptune Brecourt, ma addirittura lo ha fatto diventare il cavallo più importante della sua carriera: o per meglio dire, quello con il quale ha ottenuto i risultati più importanti della sua carriera. “La conformazione fisica di Neptune è proprio l’antitesi dello sport. Lui ha una schiena molto lunga e dritta, diciamo scherzando che sarebbe più un cavallo da carrozza che da salto ostacoli… Per riuscire a saltare ostacoli così alti e difficili lui deve muoversi in modo un po’ innaturale con la schiena”: ecco come il cavaliere milanese parlava del suo compagno di gare in un’intervista rilasciata a Cavallo Magazine qualche anno fa.
Castrone baio francese nato nel 2001, figlio del portentoso Cumano (il grigio Holstein da Cassini I x Landgraf I, vincitore del Campionato del Mondo nel 2006 sotto la sella di Jos Lansink) e di una figlia di Kayack, Neptune Brecourt ha iniziato la sua attività agonistica internazionale a sette anni nel 2008 sotto la sella di Luca Moneta. Da lì ha preso avvio una carriera favolosa che ha portato cavallo e cavaliere a gareggiare insieme in un Campionato d’Europa (Herning 2013) e un Campionato del Mondo (Caen 2014). Nell’europeo di Herning, in Danimarca, è successo un fatto davvero straordinario. Luca Moneta e Neptune Brecourt sono stati l’unico binomio azzurro ad arrivare alla finale individuale e l’effetto della loro prestazione è stato quasi determinante per l’intera gara: perché dopo il loro primo velocissimo percorso chiuso con un errore (primi a entrare in campo, quindi nessun punto di riferimento) la giuria e il direttore di campo decidevano di ridurre il tempo massimo addirittura di cinque secondi! E poi per tutti gli altri concorrenti sono stati dolori… Il risultato finale del Campionato d’Europa di Herning ha visto Luca Moneta al 10° posto: su settantotto concorrenti… Decimo binomio d’Europa! E come descrivere un altro fatto altrettanto straordinario della carriera di Luca Moneta e di Neptune Brecourt insieme… quello cioè che li ha visti per ben due anni consecutivi nei primi tre posti del Gran Premio di Coppa del Mondo a Verona? Esatto: seconda posizione nel 2012 e terza nel 2013. Una meraviglia.
Non solo Neptune Brecourt è un cavallo eccezionale in virtù delle sue caratteristiche di atleta e di agonista: lo è anche per la sua longevità sportiva. Alla fine del 2015 Luca Moneta lo ha ritirato dall’attività di alto livello, diciamo Coppe delle Nazioni (a proposito: dieci le sue presenze in prima squadra, con la vittoria dell’Italia nello Csio a cinque stelle di Lummen proprio nel 2015) e Gran Premi a più stelle, impegnandolo nello sport di livello medio basso per mantenere al meglio la sua forma fisica e il suo allenamento: e Neptune ha comunque continuato a dire la sua e in più di un’occasione a vincere. Adesso invece è arrivato il momento del ritiro definitivo: Neptune nel 2021 entra nel suo ventesimo anno d’età e il 2020 è stata quindi la sua ultima stagione sportiva. Noi non possiamo fare altro che applaudire un campione del genere, e rivolgergli il più sentito ringraziamento per le gioie immense che ci ha fatto vivere insieme al suo cavaliere. Neptune Brecourt sembrava un cavallo senza speranze nello sport: invece grazie a Luca Moneta è diventato uno dei più importanti cavalli per il salto ostacoli azzurro degli ultimi dieci anni.