Bologna, martedì 6 luglio 2021 – I giochi (non ancora quelli olimpici… !) sono ormai fatti: per quanto concerne il salto ostacoli le federazioni nazionali che hanno qualificato una squadra alle prossime Olimpiadi di Tokyo hanno definito la propria formazione ufficiale.
Come sempre in questi casi non mancano le sorprese, le delusioni, le rinunce… alcune dolorose, altre obbligate, altre ancora discutibili. Prima di passare all’elenco delle rappresentative ufficiali vediamo dunque quali sono i nomi più rilevanti tra quelli di chi non ci sarà.
Grande rammarico per il britannico William Funnell e per il belga Jos Verlooy: entrambi hanno perso la loro prima Olimpiade a causa di infortuni, il primo di sé stesso, il secondo del cavallo Igor. Anche il tedesco Christian Ahlmann (per lui quella di Tokyo sarebbe stata la quinta presenza) ha dovuto rinunciare a causa dell’infortunio del suo Dominator 2000 Z. Stesso discorso per il francese Kevin Staut, che alla sua terza Olimpiade si sarebbe presentato come campione a squadre uscente dato l’oro conquistato con la Francia a Rio 2016: lieve infortunio del suo Viking d’la Rousserie, sufficiente però a non consentire al cavallo di essere al meglio della forma in occasione dell’appuntamento a cinque cerchi.
Rabbia bruciante per l’israeliano Daniel Bluman. Un’irregolarità di carattere burocratico sulla registrazione della nazionalità della proprietà della sua cavalla gli nega la possibilità di partecipare alla sua terza Olimpiade, la prima per i colori di Israele (in precedenza per la Colombia).
Rinuncia volontaria per la statunitense Elizabeth Patton Madden e per il francese Julien Epaillard: entrambi hanno ritenuto i loro cavalli non pronti per un impegno severo come quello olimpico.
Apparentemente sorprendenti le esclusioni dalla squadra tedesca di David Will e di Marcus Ehning: ricordiamoci però del fatto che la Germania ospiterà in casa propria (cioè a casa di Ludger Beerbaum per la precisione, a Riesenbeck) il Campionato d’Europa solo tre settimane dopo la conclusione delle gare a Tokyo: indispensabile distribuire le proprie migliori risorse tra i due grandi appuntamenti per essere competitivi al meglio in entrambi. Stesso discorso può essere fatto per il belga Pieter Devos, per l’irlandese Denis Lynch e per il francese Olivier Robert, in effetti.
E ora, ecco la formazione delle squadre ufficiali. Alcune hanno già previsto il ruolo di riserva (è specificato), altre invece hanno dato quattro nomi tra i quali poi individuare la riserva. Da ricordare che in gara ciascuna rappresentativa potrà schierare solo tre binomi.
ARGENTINA
Matias Albarracin su Cannavaro, Martin Dopazo su Quintino, José Maria Larocca su Finn Lente, Fabian Sejanes su Emir
AUSTRALIA
Edwina Tops-Alexander su Identity Witseroel, Jamie Kermond su Yandoo Oaks Constellation, Katie Laurie su Casebrooke Lomond, riserva Rowan Willis su Blue Movie
BELGIO
Gregory Wathelet su Nevados, Jerome Guery su Quel Homme de Hus, Niels Bruynseels su Delux van T&L, riserva Yves Vanderhasselt su Jeunesse.
BRASILE
Luis Francisco de Azevedo su Comic, Marlon Zanotelli su Edgar, Rodrigo Pessoa su Carlitos Way, Yuri Mansur su Alfons
FRANCIA
Mathieu Billot su Quel Filou, Simon Delestre su Berlux Z, Nicolas Delmotte su Urvoso du Roch, Penelope Leprevost su Vancouver de Lanlore
GERMANIA
Daniel Deusser su Killer Queen, Christian Kukuk su Mumbai, Maurice Tebbel su Don Diarado, André Thieme su Chakaria
GIAPPONE
Daisuke Fukushima su Chanyon, Koki Saito su Chilensky, Eiken Sato su Saphyr des Lacs, riserva Mike Kawai su As de Mai
GRAN BRETAGNA
Scott Brash su Hello Jefferson, Ben Maher su Explosion, Holly Smith su Denver, Harry Charles su Romeo (riserva)
IRLANDA
Bertram Allen su Pacino Amiro, Darragh Kenny su Cartello, Cian O’Connor su Kilkenny, riserva Michael Duffy su Zilton o Shane Sweetnam su Karlin van het Vennehof
ISRAELE
Ashlee Bond su Donatello, Danielle Goldstein Waldman su Queensland E, Teddy Vlock su Amsterdam, Alberto Michan su Cosa Nostra
MAROCCO
Abdelkebir Ouaddar, Ali Al Ahrach, Samy Colman, El Ghali Boukaa
MESSICO
Enrique Gonzalez su Chacna, Eugenio Garza su Armani SL Z, Manuel Gonzalez su Hortensia van de Leeuwerk, Patricio Pasquel su Babel.
NUOVA ZELANDA
Bruce Goodin su Danny V, Daniel Meech su Cinca, Sharn Wordley su Verdini d’Houtveld
OLANDA
Maikel van der Vleuten su Beauville Z, Harrie Smolders su Dolinn, Marc Houtzager su Dante, riserva Willem Greve su Zypria
REPUBBLICA CECA
Ales Opatrny su Forewer, Anna Kellnerova su Catch Me If You Can, Kamil Papousek su Warness, Ondrej Zvara su Cento Lano
STATI UNITI
Kent Farrington su Gazelle, Laura Kraut su Baloutinue, Jessica Springsteen su Don Juan van de Donkhoeve, McLain Ward su Contagious
SVEZIA
Malin Baryard con Indiana, Peder Fredricson con All In, Henrik von Eckermann con King Edward, Rolf Goran Bengtsson con Ermindo W
SVIZZERA
Bryan Balsiger su Twentytwo des Biches, Martin Fuchs su Clooney, Steve Guerdat su Venard de Cerisy, Beat Maendli su Dsarie