Omaha, 31 marzo 2017 – Non è andata bene, purtroppo. Intendiamoci: non è andata bene soprattutto perché le aspettative – del tutto giustificate – erano di alto livello. Ma due errori, il 24° posto e un distacco piuttosto consistente dal vertice della classifica (14 punti contro i 38 del vincitore) penalizzano molto Lorenzo de Luca che a questa finale di Coppa del Mondo (la sua prima) è arrivato sull’onda di un bell’entusiasmo, e con pubblici riconoscimenti prevenienti non solo dall’Italia. A questo punto per poter risalire significativamente in classifica ci vorrebbe una super gara domani: il che è possibilissimo per un cavaliere e per un cavallo della qualità di Lorenzo de Luca e di Ensor de Litrange, ma il fatto è che gli altri non staranno certo a guardare. Lorenzo de Luca è un giovane uomo di forti sentimenti e di forti passioni: questi due errori gli peseranno parecchio e il suo umore – conoscendolo – ne risentirà di certo, ma tale peso dovrà essere trasformato dal nostro cavaliere in energia positiva per dare il meglio di sé domani nella gara a barrage. Il nostro binomio ne ha tutti i mezzi e le possibilità. Oggi il primo errore è arrivato sul largo numero nove posto in dirittura con la gabbia di verticali lungo il lato esterno del campo: uscito dall’angolo Ensor ha forse perso un po’ di spinta e di impulso e ha fatto l’errore di posteriore sulla barriera di uscita dell’ostacolo: a questo punto Lorenzo de Luca lo ha mandato con energia verso la combinazione in dirittura dovendo spingere, e così è arrivato anche l’errore sul verticale di entrata. Al di là di considerazioni sulla gara in sé, bisogna poi tener conto del fatto che una finale di Coppa del Mondo è pur sempre una prova che genera un alto livello di tensione e di aspettative: psicologicamente non è facile confrontarsi con una situazione del genere, soprattutto se lo si fa per la prima volta. Lorenzo de Luca è un cavaliere di valore emergente però: ricordiamoci quello che ha fatto nell’arco degli ultimi dodici mesi… Quello è lui.
McLain Ward ha vinto questa prima prova. Chiunque ritiene che per montare a cavallo ed essere vincenti e moderni non occorra valorizzare un certo tipo di equitazione vada pure a rivedersi il percorso di Ward su Azur. Semplicemente uno spettacolo sotto tutti i punti di vista: ritmo, precisione, stile, controllo… tutto quello che di meglio si possa chiedere a un cavaliere e a un cavallo. Che insieme – non dimentichiamo – hanno costituito il binomio vincitore del GP Roma 2016. Ma il vertice della classifica è tutto uno spettacolo: Steve Guerdat che si lancia all’inseguimento del rivale (e della sua possibile terza vittoria mondiale consecutiva) con una cavalla – Bianca – di grandissimi mezzi ma di poca esperienza a questo livello; Henrik von Eckermann che da quando ha lasciato la scuderia Beerbaum non sbaglia più un colpo, a meno che non gli si rompano le staffe (vedi Parigi); Gregory Wathelet con un cavallo – Forlap – semplicemente da ammirare; Leopold van Asten che su Zidane è più che mai deciso a farsi valere dopo aver conquistato la vittoria del GP del cinque stelle di ‘S-Hertogenbosch (futura tappa del Rolex Grand Slam). E naturalmente tutti gli altri, tra i quali Martin Fuchs che in sella a Clooney ha dipinto un percorso meraviglioso.
Adesso quindi la parola torna al campo domani. Alcuni concorrenti vi arriveranno un po’ delusi, altri elettrici come fulmini, altri ancora non vi arriveranno proprio come l’austriaco Max Kuehner (queste cose addolorano) che è rimasto vittima di una lunga e prolungata difesa del suo Cornet Kalua… Questo è il nostro sport, del resto: un cavaliere si prepara scrupolosamente al meglio e ottiene ottimi risultati, poi al momento del dunque il cavallo si mette in piedi e tutto svanisce nel nulla… Una cosa è certa: il duello tra McLain Ward e Steve Guerdat promette scintille. Senza dimenticare il proverbio: tra i due litiganti…
LA CLASSIFICA DELLA GARA
http://www.longinestiming.com/#!/equestrian/2017/1300/html/en/longinestiming/resultlist_J1.html
LA CLASSIFICA PROVVISORIA DOPO LA PRIMA PROVA
http://results.hippodata.de/2017/1300/docs/standings_after_wcf_1.pdf