Bologna, lunedì 18 dicembre 2023 – Una recente lettera che l’Uniacs (Unione Nazionale Italiana Addestratori Cavalli Sportivi) ha inviato alla Fise e al presidente Marco Di Paola ha innescato un dibattito molto intenso su un tema che in effetti non è nuovo e che ciclicamente si ripropone nel mondo del salto ostacoli agonistico: il rapporto tra comitati organizzatori e utenti (cioè concorrenti partecipanti).
Questa volta l’innesco è partito dalla norma che entrerà in vigore nel 2024 e che prevede per i comitati organizzatori l’abbassamento del montepremi minimo per i nazionali A5 stelle da 35.500 euro a 30.500: e da qui è partita una serie di rivendicazioni e riflessioni che riguardano i due soggetti principali della questione, per l’appunto comitati organizzatori e concorrenti partecipanti. Si tratta di un confronto in cui entrambi i soggetti sono essenziali per l’esistenza e la legittimazione di ciascuno in un rapporto di simmetrica reciprocità: senza comitati organizzatori i concorrenti non hanno gare a disposizione, ma ugualmente senza concorrenti i comitati organizzatori non avrebbero di che… organizzare.
Nel caso specifico sembrerebbe di poter dire che la questione dell’abbassamento del montepremi suoni più come pretesto per proporre tutta una serie di ulteriori critiche e rivendicazioni da parte dei concorrenti (giuste o sbagliate che siano) nei confronti dei comitati organizzatori: perché se quella differenza di 5 mila euro può rappresentare un significativo risparmio per il comitato organizzatore, una volta distribuita sull’insieme delle gare del tale concorso rappresenterebbe per il singolo utente finale una quantità di denaro davvero minima.
E’ poi vero che il confronto comitati-utenti vive ormai da tempo sulla base di una consuetudine divenuta quasi conformistica: i concorrenti accusano i comitati di arricchirsi sulle loro spalle, i comitati accusano i concorrenti di ignorare completamente la realtà economica di una macchina organizzativa complessa come quella di un concorso ippico. Ovviamente fin tanto che si rimarrà bloccati su questa sorta di pregiudizio il ‘blocco’ non si sbloccherà… Per questa ragione il presidente della Fise Marco Di Paola ha proposto ai protagonisti del confronto (Fise compresa, naturalmente) una riunione online per il giorno 10 gennaio 2024: vi prenderanno parte quattro rappresentanti della Uniacs, quattro rappresentanti dei comitati organizzatori, due cavalieri e due consiglieri federali.
In attesa di quel momento – il cui esito sarà interessante considerare – vediamo qui di seguito il documento che contiene le istanze avanzate da Uniacs (quindi la voce degli utenti/concorrenti/cavalieri), la risposta a tale documento fornita dal presidente Marco Di Paola, due testimonianze di comitati organizzatori di significativa attività nazionale.
IL DOCUMENTO DI UNIACS
Dopo l’ennesima concessione da parte di Fise nei confronti dei Comitati Organizzatori (abbassamento da 35.500 a 30.500 euro del montepremi minimo per l’organizzazione di un nazionale A5 stelle), è nostro dovere informarla (gli estensori si rivolgono direttamente al presidente della Fise, Marco Di Paola, n.d.r.) del malumore maturato tra i cavalieri e partecipanti ai concorsi ippici Fise. E’ ormai da diversi anni che i C.O. pretendono e ottengono dalla Fise vantaggi economici a danno dei partecipanti, per esempio: aumento del costo iscrizioni, inserimento e conseguente aumento della percentuale sul montepremi, quota (ormai fuori controllo) attacco luce e parcheggio van, prezzo libero delle materie prime (paglia, fieno, truciolo), anticipo disdetta iscrizioni, etc… Nonostante Uniacs abbia più volte fatto presente il disagio nell’affrontare tali costi, si è continuato ad andare nella direzione opposta.
Detto questo chiediamo un incontro con Fise al fine di affrontare le problematiche e argomentare le seguenti proposte:
1 – Chiediamo che venga aumentato il montepremi dei concorsi nazionali in proporzione all’aumento dei costi di iscrizione degli stessi, o la riduzione del costo iscrizione in proporzione alla diminuzione del montepremi.
2 – Chiediamo che ogni concorrente abbia la libertà di pagare per quello che fa (se gareggia un giorno pagherà una gara e un giorno di box, se gareggia due giorni pagherà due gare e due giorni di box). “L’iscrizione forfettaria” per chiamarsi tale dovrebbe prevedere uno sconto per chi partecipa ai 3 giorni di gara.
3 – Chiediamo che venga messo un tetto massimo alla percentuale sul montepremi (1%) che non deve comunque superare la soglia di 100,00 euro.
4 – Chiediamo l’obbligatorietà di specificare nel programma di ciascun concorso il costo degli extra (luce e parcheggio van, paglia, fieno, truciolo). Inoltre chiediamo che venga rispettato quanto scritto nel programma.
5 – Chiediamo che venga rispettato il tetto max di 15 euro a giornata di gara per uso corrente elettrica e posto van.
6 – Ai cavalli che partecipano Fuori Classifica non viene scritto il risultato, non partecipano a montepremi e non vengono inseriti nella banca dati. Non avendo loro questi servizi chiediamo che partecipino ai concorsi pagando un forfait max di 120 euro per i 3 giorni di gara.
7 – Chiediamo che la Fise intervenga sulla ritenuta del 20% sul montepremi, facendo sì che la stessa venga applicata sull’incasso netto, tolte le spese di iscrizione.
8 – Perché un nazionale a 5 stelle deve costare di base 30,00 euro in più rispetto a un 3 stelle quando il partecipante paga già la percentuale sul montepremi? Il costo base dei concorsi dovrebbe essere uguale per tutti a prescindere dalle stelle, finché è prevista la quota di partenza (percentuale sul montepremi). Il costo base potrà aumentare qualora venga tolta la quota di partenza con un tetto massimo di 250,00 euro.
9 – Chiediamo che la quota di partenza venga pagata sul reale montepremi erogato.
10 – Il montepremi di un concorso dovrebbe essere proporzionale al numero degli iscritti, così come il montepremi di categoria deve essere proporzionale al numero dei partenti.
11 – Se qualche anno fa è stato stabilito un montepremi minimo per i 5 stelle, non si capisce perché lo stesso debba essere ribassato quando invece dovrebbe essere rialzato considerando l’aumento delle iscrizioni e del costo vita. Per coloro che non rispettano il minimo prestabilito, proporremmo un nazionale 4 stelle che non beneficia dei vantaggi dei 5 stelle (iscrizione forfettaria extra 170,00 euro, quota di partenza 1% max, etc).
12 – Paglia, fieno e truciolo sono prodotti di prima necessità per il benessere del cavallo, non dovrebbero essere oggetto di speculazione. Chiediamo che venga stabilito un tetto massimo per il costo di tali prodotti.
Confidiamo che l’attenzione rivolta ai Comitati Organizzatori venga rivolta anche alle richieste dei cavalieri e partecipanti alle manifestazioni sportive.
LA RISPOSTA A UNIACS DEL PRESIDENTE FISE MARCO DI PAOLA
La Fise ha ricevuto una rappresentativa dei Comitati Organizzatori che in previsione della stagione agonistica 2024 hanno manifestato difficoltà nell’organizzazione di concorsi nazionali A5 stelle a causa dei continui rincari dei costi delle materie prime, oltre che a seguito degli aumenti per l’organizzazione delle gare dovuti alle novità introdotte dalla Riforma dello Sport. La Federazione ha escluso di incrementare il costo delle iscrizioni a carico dei concorrenti. La Federazione stessa aveva già ridotto la tassa di iscrizione di un concorso in calendario e anche il prelievo in percentuale (riduzione di 1 punto percentuale) sulle iscrizioni dei concorrenti; importo – tra l’altro – utilizzato dalla Federazione anche per pagare i Presidenti di Giuria e i relativi costi di trasferta. La decisione è stata quindi quella di diminuire la forbice minimo/massimo del montepremi di 5.000 euro in maniera da consentire a ogni comitato organizzatore di effettuare una libera scelta al proposito. La richiesta avanzata da parte dei Comitati Organizzatori è stata accolta anche perché avevamo rilevato che la media dei montepremi del 2023 è stata di circa 35 mila euro. A seguito di un controllo effettuato sul calendario 2024 è emerso che alcuni Comitati Organizzatori hanno confermato i montepremi a 35 mila euro, altri hanno aumentato fino a 40 mila, altri ancora hanno abbassato a 33 mila e solo Vermezzo è sceso a 30.500. Tra l’altro i Comitati Organizzatori si sono impegnati nei nostri confronti a ridurre il montepremi preferibile nelle categorie brevetti, come consiglia anche la logica.
Circa i vari punti da voi elencati (cioè elencati da Uniacs, n.d.r.) proponiamo di organizzare una riunione online il 10 gennaio 2024 alle ore 17, prima che inizino i concorsi 5 stelle, tra quattro rappresentanti da voi indicati e convocati, quattro rappresentanti dei comitati organizzatori che chiedo alla signora Lalla Novo di individuare, due cavalieri (Emilio Bicocchi e Gabriele Tibaldo) e due consiglieri federali interessati all’argomento in modo da affrontare insieme la situazione e valutare eventuali soluzioni.
L’unico punto su cui abbiamo difficoltà a proporre una soluzione – o meglio, su cui non possiamo proprio incidere – è il n. 7, ossia quello relativo alla tassa che lo Stato italiano ha applicato ai montepremi. E’ una tassa dello Stato che si applica a tutti gli sport. Insieme al Coni e a ben 47 federazioni abbiamo cercato di evitarne l’applicazione ma non ci siamo riusciti. Di questo siamo sinceramente spiacenti.
In relazione agli altri punti la Fise ha profuso sforzi enormi per indurre l’Agenzia delle Entrate (vedi circolare del 2018) a considerare la valenza istituzionale delle gare e quindi delle iscrizioni comprensive dell’affitto temporaneo dei box, e quindi evitare l’applicazione dell’Iva. Vi è la disponibilità a rivalutare la posizione anche in termini fiscali.
LALLA NOVO – CENTRO IPPICO LE SIEPI
Credo che questo sia un momento importante per un incontro tra comitati organizzatori e concorrenti perché certamente negli ultimi tempi l’aumento incondizionato di tanti costi si è fatto sentire in maniera forte su entrambe le categorie: sono sicura che dal reciproco confronto nasceranno benefici comuni. La situazione era latente ed è esplosa nel momento in cui è stato necessario affrontare i costi e le conseguenze della nuova normativa sullo sport, non ultimo l’insieme delle nuove regole fiscali. Quindi ben venga la riunione del 10 gennaio, perché io sono convinta che non tutti i cavalieri siano a conoscenza dei reali costi dell’organizzazione di una manifestazione agonistica in Italia, dei costi assicurativi a copertura di incidenti di qualsiasi tipo, di quale sia il costo giornaliero di un’ambulanza, di un cronometrista, di un veterinario, di un maniscalco, del servizio di sicurezza… di qualsiasi servizio, che sono tanti e specifici. Si fa sovente il confronto con i concorsi all’estero, senza tener tuttavia conto della complessa normativa che abbiamo in Italia. La Fise poi applica come sappiamo tasse di inserimento sui concorsi in calendario e una ritenuta sulle iscrizioni dei singoli concorrenti: certamente si tratta di introiti che contribuiscono al funzionamento della federazione, ma altrettanto certamente se a queste quote si applicasse una riduzione, così come la Fise ha già fatto nel recente passato, si alleggerirebbe almeno di un po’ il carico sulle spalle degli utenti. A mia memoria, per quanto riguarda gli aumenti, credo che negli ultimi anni ci sia stato un incremento solo del 5% sulla tassa di iscrizione, corrispondente a una cifra compresa tra i 7 e i 10 euro a cavallo: è accaduto nel periodo del Covid per far fronte a tutta quella serie di situazioni di emergenza per poi rimanere situazione immodificata. I comitati organizzatori hanno chiesto alla Fise la possibilità di abbassare il livello minimo del montepremi dei nazionali a 5 stelle in considerazione degli enormi aumenti verificatisi nel corso degli ultimi due anni del costo della vita. Ho guardato poi quali concorsi sono andati sotto il livello dei 35.500 euro, stabilito come minimo montepremi per un nazionale a 5 stelle prima della nuova normativa: la metà. Ma scendendo di 2.000 euro, il che diviso per l’insieme delle categorie che compongono il concorso stabilisce una riduzione per il singolo concorrente che è praticamente inavvertibile… In ogni caso nel primo semestre del 2024 la metà dei concorsi è rimasta sui valori precedenti l’applicazione della nuova normativa mantenendo il montepremi secondo la ‘vecchia’ quotazione. Io credo che chi protesta abbia utilizzato la nuova regola sul livello minimo dei montepremi nei 5 stelle come motivo di giustificazione per una ulteriore serie di rivendicazioni e proteste. Ci si lamenta per il costo dell’energia elettrica. Mi chiedo: ma a casa nostra non la paghiamo… ? Quello è stato un aumento devastante per l’economia di tutti i cittadini. Poi: i comitati organizzatori sono tenuti a fornire il box per il cavallo e un attacco-luce per il camion. Ma non sono obbligati a dare una portata tale da sostenere il living per quattro persone, aria condizionata, riscaldamento, il bagno… allora facciamo l’abbinata organizzatore più camping… ! Poi, altro esempio, ci si lamenta dell’aumento del costo del foraggio e della paglia: ma allora perché non li portiamo da casa? Perché comperarli sul luogo del concorso? Se costa meno portarseli da casa… beh, portiamoceli da casa! Poi, iscrizioni. Da noi ci si iscrive senza dover pagare nulla: un tempo si pagava il 50% all’atto dell’iscrizione e il 50% al concorso, se poi il concorrente rinunciava al concorso il 50% lo perdeva. Il problema è che io come comitato organizzatore devo provvedere a un numero sufficiente di box per soddisfare la richiesta: se poi alcuni cavalli non arrivano io devo comunque pagare quei box, che per me a quel punto rappresentano una spesa a vuoto… E non piccola. Sono solo esempi per spiegare che la situazione è complessa e che va affrontata con piena consapevolezza da entrambe le parti. Parti nelle quali io mi ritrovo in egual misura: possiedo alcuni cavalli che vanno in concorso, ne sostengo ovviamente tutte le spese e vedo che raramente vanno in pari nonostante le loro buone prestazioni e i loro buoni risultati. Quindi capisco bene che se io dovessi vivere su questo, beh… non ce la potrei fare, lo capisco bene. Quindi capisco i cavalieri, certo. Forse bisognerebbe arrivare prima o poi al punto da dividere sport e divertimento, cioè professionismo e dilettantismo: le categorie sport sono difficili e sono premiate, le categorie divertimento non sono premiate e non costano niente di iscrizioni…
GIANLUCA QUONDAM – CENTRO IPPICO REGNO VERDE
Come comitati organizzatori abbiamo chiesto alla Fise un incontro a Verona durante Fieracavalli per discutere del problema dell’aumento dei costi e della burocrazia conseguenti anche alla riforma dello sport. Questa riunione c’è stata ma io non vi ho potuto prendere parte in quanto impegnato nel concorso nel mio ruolo di show director. In ogni caso in quell’occasione è stato deciso di dare la possibilità ai comitati organizzatori di portare la soglia minima del montepremi di un nazionale a 5 stelle da 35.500 euro a 30.500. Ma è una possibilità, nel senso che poi ogni comitato organizzatore è libero di dare dal minimo di 30.500 euro fino al massimo previsto di 45.000. Da quello che ci dice il calendario del 2024 risulta che solo in centro Italia sia stata effettivamente applicata una riduzione, cioè noi come Regno Verde, poi Le Lame di Montefalco, Le Siepi di Cervia, San Giovanni in Marignano, Arezzo. Ma solo di 2.500 euro, quindi arrivando a 33.000 euro: e se questi 2.500 euro li distribuiamo sulle 21 categorie in programma scopriamo che per il singolo concorrente che va a premio si tratta di una diminuzione davvero irrisoria. Infatti abbiamo caldeggiato tale soluzione proprio per questa ragione: pensando cioè che non intacchi alcun tipo di economia per il concorrente. Penso infatti che la reazione sia in realtà dovuta a tutta una serie di situazioni indipendenti da noi e dalla Fise che hanno fatto lievitare in senso generale i costi: oggi probabilmente non si può più pensare che un cavaliere possa vivere con il montepremi dei concorsi nazionali. In ogni caso qualunque richiesta o rivendicazione per essere accolta deve essere sensata e verosimile… Io stesso, nel mio ruolo sia di cavaliere utente sia di organizzatore, rimango un po’ sconcertato nella lettura di alcune delle rivendicazioni sollevate da Uniacs: per esempio dire che fieno e truciolo dovrebbero essere distribuiti a prezzo di costo poiché relativi al benessere del cavallo sarebbe come sostenere che un ristorante deve far pagare ai propri clienti il cibo a prezzo di costo dato che per gli esseri umani mangiare è indispensabile… Detto questo, è ovvio che il nostro obiettivo come comitati organizzatori è quello di stabilire un rapporto il più possibile armonico e concorde con i concorrenti, che rappresentano la nostra indispensabile utenza, come peraltro noi rappresentiamo la loro indispensabile opportunità di praticare l’agonismo. La possibilità di abbassamento del limite minimo del montepremi ci era sembrata una soluzione indolore per loro e di un certo beneficio per noi: ma se così non dovesse essere, siamo ovviamente disponibili al confronto e alla discussione per arrivare a stabilire il meglio per entrambe le parti.