Parigi, 12 aprile 2018 – Lampi di bellezza nella notte di Parigi. I campionati internazionali hanno questo potere straordinario: concentrare nello spazio di poco tempo quanto di meglio si possa vedere al mondo. Questa sera è terminata sotto la volta della Accorhotels Arena (ex Palais Omnisport di Parigi Bercy) la prima prova della finale della Coppa del Mondo di salto ostacoli: la gara di velocità in tabella C. Partiamo subito dal campione uscente, lo statunitense McLain Ward su Azur. Entra quando in testa alla classifica c’è la sua connazionale compagna di squadra ma ora più che mai avversaria Elizabeth Patton Madden su Breitling. Azur inizia a saltare e… beh, il pensiero non è nemmeno un pensiero, è un’evidenza inevitabile: se continua così chi lo ferma… chi gli toglierà la seconda Coppa del Mondo consecutiva? Azur è semplicemente spettacolare: spettacolare! McLain Ward monta come sempre, con quella sua equitazione che combina agonismo ed eleganza al meglio. Azur ha fatto una preparazione perfetta per arrivare a Parigi nella condizione ideale per tentare di riconfermarsi: pochi e mirati concorsi, mai sforzi gratuiti. E l’evidenza è lampante. Il suo percorso è da togliere il fiato. Ma… ! C’è un ma. Spinto dal risultato favoloso di Elizabeth Madden, Ward tenta ovunque il tutto per tutto: e nella girata molto audace che porta alla combinazione largo/dritto (penultimo ostacolo del percorso) la cavalla perde forse un po’ di spinta, un po’ di forza, e non riesce a coprire bene tutta la profondità del largo: così arriva quell’errore che toglie a Ward il primato in classifica. Ma nulla è compromesso: nelle altre due prove può succedere di tutto e l’Azur vista stasera è davvero in una forma impressionante.
Elizabeth Patton Madden. Spettacolo. Un’amazzone magnifica. La migliore esibizione questa sera di quello che vuol dire lo stile in sella. Stile: non una cosa fine a sé stessa, sterile e inutile, no. Piuttosto quell’applicazione dei principi classici e senza tempo dell’equitazione che se ben utilizzati offrono la migliore possibilità di essere competitivi. Il percorso di Elizabeth Patton Madden e di Breitling va visto e rivisto e rivisto all’infinito, per studiarne ogni istante, ogni falcata, ogni movimento: lei non è più una ragazzina eppure il suo corpo non è mai in tensione o in affaticamento, anche perché il suo cavallo non gliene offre motivo (qualità nel lavoro, no?); morbidezza, elasticità, scorrevolezza, compostezza… Insomma, una sola parola: spettacolo. Spettacolo puro. Primo posto in classifica.
Alla fine entra Marcus Ehning con Cornado. Si sa, lui monta così: un percorso da finale di Coppa del Mondo lui lo fa come se gli ostacoli non ci fossero e i pilieri segnassero solo un passaggio obbligato in piano. Lo fa e sembra che dica: inutile impegnarsi troppo, facciamo una cosa scorrevole e abbastanza veloce per non perdere troppo terreno dalla vetta e senza stancarci troppo così poi domani e domenica mettiamo le cose a posto. E se Ehning riuscisse a… mettere le cose a posto vincerebbe per la quarta volta la finale della Coppa del Mondo stabilendo un record assoluto.
Ma la strada è lunga: per lui, per Elizabeth Patton Madden, per McLain Ward e per tutti gli altri formidabili campioni che questa sera hanno deliziato la platea parigina: domani sera alle 20.30 la seconda prova (a barrage) e poi domenica la finalissima a due percorsi. Bisogna reggere: psicologicamente e fisicamente, guai a riposare sugli allori di oggi. E tutti loro lo sanno molto bene: a tutto vantaggio di noi spettatori…
LA CLASSIFICA DELLA PRIMA PROVA
http://www.longinestiming.com/#!/equestrian/2018/1462/html/en/longinestiming/resultlist_J6.html