Parigi, 13 aprile 2018 – Grandi gioie, grandi emozioni ieri sera a Parigi in occasione della prima prova della finale della Coppa del Mondo di salto ostacoli. Spettacolo sublime quello offerto dai grandi campioni: a due e a quattro gambe. Ma anche qualche delusione. La più grande delle quali non può che essere quella di Kevin Staut, eroe di casa, cavaliere che al cospetto del proprio pubblico sognava di poter fare una finale da protagonista assoluto. Ma ieri le cose non sono andate affatto bene: in sella a Reveur de Hurtebise il campione francese è uscito dall’Accorhotels Arena con ben cinque errori e il 33° posto in classifica. Ma a dire il vero più che una delusione si è tratto del dover immediatamente prendere atto di un’evidenza: Reveur è ormai giunto al tramonto della sua carriera sportiva e dopo le medaglie a squadre d’argento mondiale a Caen 2014 e d’oro olimpica a Rio 2016 di certo non merita di dover fare ulteriori fatiche in campo ostacoli senza per giunta potersi più esprimere secondo il suo reale valore. Quindi Kevin Staut e i proprietari del cavallo (l’Haras des Coudrettes) ieri sera non ci hanno pensato due volte: Reveur si ferma qui, e adesso raggiungerà al prato i suoi grandi compagni Silvana e Orient Express. Una decisione tempestiva e giustissima, sebbene sorprendente: se Kevin Staut aveva deciso di montare il cavallo a Parigi quanto meno nella prima prova della finale mondiale (adesso proseguirà su Silver Deux de Virton) vuol dire che lo sentiva in grado di affrontare l’impegno. Ma si sa: il campo ostacoli a volte rivela cose che nella routine quotidiana non si percepiscono con chiarezza.
Reveur de Hurtebise è un cavallo belga (Sbs) nato nel 2001 da Kashmir van Schuttershof x Capricieux des Six Censes. Ha iniziato la carriera sportiva internazionale sotto la sella dell’amazzone svedese Malin Baryard e poi nel 2012 è arrivato a Kevin Staut. Con il campione francese Reveur ha vinto il GP del Global Champions Tour di Montecarlo 2012, le Coppe delle Nazioni di La Baule 2014 e 2017, di Gijon 2012, di Rotterdam 2014, il GP di Coppa del Mondo di Bordeaux 2016, la finale della Top 10 Rolex/Ijrc a Ginevra nel 2017. Ma soprattutto la medaglia d’oro olimpica a squadre a Rio de Janeiro 2016 e quella d’argento sempre a squadre nel Campionato del Mondo di Caen 2014. Da oggi lo attende la vita serena del paddock insieme ai suoi amici.