Bologna, giovedì 25 febbraio 2021 – Patrizia Carrano è una favolosa e affermata scrittrice e una donna affascinante. Ma per me è molto di più: è la persona che mi ha mostrato la via. In senso letterale. E l’ha fatto proprio con il libro che oggi viene ripubblicato in nuova edizione e per una casa editrice diversa dall’originale: “L’Ostacolo dei Sogni”, uscito la prima volta nel 1992 per Rizzoli, adesso per More Than A Horse.
Fino a prima di leggere questo romanzo io ero nauseato dal modo in cui mi sembrava che i cavalli fossero regolarmente ‘usati’ nel mondo della narrativa: con una faciloneria e una superficialità assolute, come se fosse del tutto superfluo studiare la materia almeno un po’, almeno quel tanto sufficiente per evitare di definire qualunque cavallo come stallone o purosangue (o entrambe le cose) semplicemente per descriverlo come ‘bello’… oppure pensare che un cavallo non potesse che essere ‘imbizzarrito’, o essere nero come l’ala di un corvo, o avere le narici e gli occhi iniettati di sangue… eccetera eccetera.
Quindi mi sembrava che nell’universo della scrittura le cose possibili – o meglio, più che possibili: esistenti – fossero solo due: la narrativa di neri stalloni purosangue imbizzarriti, forse ricca di suggestioni ma totalmente priva di senso della realtà collegato ai cavalli; oppure il giornalismo di settore dedicato allo sport, assolutamente realistico ma privo delle emozioni del racconto creativo. Due mondi separati, insomma.
Poi ho letto “L’Ostacolo dei Sogni”, e sono rimasto folgorato: Patrizia Carrano aveva collegato i due mondi… ! Con quel romanzo sotto gli occhi io stavo leggendo una vera storia di cavalli e di sport raccontata in modo competente, pertinente e coerente da una scrittrice famosa che stava usando la narrativa in modo sublime. Per me è stata una specie di rivelazione, l’apertura di un orizzonte, di una via appunto: quindi era possibile una narrativa che partisse da ‘dentro’ il mondo dei cavalli e dello sport, una narrativa che parlasse di cavalli veri e non di neri stalloni purosangue imbizzarriti con le narici e gli occhi iniettati di sangue, una narrativa che utilizzasse la reale realtà del nostro sport per raccontare una storia… Sì, era possibile: il meraviglioso libro di Patrizia Carrano me lo stava dimostrando.
La bellezza di questo romanzo comincia dal titolo, “L’Ostacolo dei Sogni”. Il riferimento è a un ostacolo vero e reale, ma rappresenta in via metaforica anche un’immagine magnifica e di grandissimo effetto suggestivo, combinando due simboli che ‘normalmente’ dovrebbero essere intesi come opposti se non proprio contrari: l’ostacolo è una difficoltà, qualcosa che si frappone fra noi e il nostro volere, il sogno invece è il desiderio. E quindi come è possibile… desiderare la difficoltà? È possibile quando si parla di sport: perché nello sport il limite da oltrepassare e la difficoltà da annullare costituiscono lo stimolo irresistibile che spinge l’atleta perfino verso l’inimmaginabile.
La storia vera è quella di un cavallo che sotto la sella di un grande cavaliere compie un’impresa memorabile: il cavallo è Osoppo (irlandese il cui nome originario era Frothblower), il cavaliere è Antonio Gutierrez, l’impresa memorabile è il record mondiale di elevazione stabilito saltando due metri e quarantaquattro centimetri a Piazza di Siena il 27 ottobre del 1938 durante i Campionati Equestri Nazionali. «Questo riferiscono le cronache sportive dei giornali d’epoca», si legge nelle note introduttive al romanzo. «Quello che nessuno ha mai raccontato – e che invece leggerete in queste pagine – è la storia di quel che accadde a Osoppo e a Salvatore, il suo groom adolescente, nei due anni precedenti. Una storia così incredibile da poter essere vera».
Una storia così meravigliosa da dover essere letta…
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La nuova edizione del romanzo di Patrizia Carrano “L’Ostacolo dei Sogni” esce oggi per i tipi di More Than A Horse (https://morethanahorse.com/) dopo le tre edizioni per Rizzoli a partire dal 1992 e quella per Alberto Perdisa Editore nel 2003. Patrizia Carrano ha deciso di destinare i proventi di questa edizione alla Onlus “Salto oltre il muro”, ormai al quindicesimo anno di attività. Dice Patrizia Carrano: «Nel carcere di Bollate (Milano, n.d.r.) ci sono alcuni cavalli, sottratti a maltrattamenti, e affidati ai detenuti. Un progetto bellissimo, che dovrebbe fare scuola in tutte le carceri d’Europa. Pochi giorni fa ne ha parlato sulla sua pagina Facebook anche Cavallo Magazine. Sono legata da tempo a questa iniziativa e nel mio piccolo sono felice che un cavallo mitologico come Osoppo aiuti dei ‘colleghi’ meno fortunati».