Bologna, domenica 28 luglio 2019 – Vigo d’Arsouilles è morto all’età di 21 anni. Inaspettatamente. Un colpo duro per l’intera piccola comunità che potrebbe essere definita come sua famiglia: i Le Jeune e i De Brabandere, diciamo quindi – per semplificare – la famiglia sportiva e quella dell’allevamento. Entrambe profondamente legate e ‘connesse’ a questo straordinario cavallo e stallone che ha riscosso magnifici successi sia in campo ostacoli sia come padre di grandi campioni (ne bastino due su tanti: Fair Light van het Heike e Irenice Horta). Philippe Le Jeune era un grande cavaliere ben prima di incontrare Vigo d’Arsouilles nella sua carriera: ma con lui ha toccato la vetta massima, cioè la vittoria del Campionato del Mondo a Lexington nel 2010… 50 anni il cavaliere, 12 il cavallo, un momento che ha segnato per sempre la vita del campione belga. Philippe e Vigo hanno costruito insieme un rapporto che si è cementato grazie allo sport e quindi grazie alla condivisione di situazioni grandiose (un’Olimpiade, un Campionato del Mondo, tre Campionati d’Europa… ), dando poi origine a un’intimità emotiva e sentimentale che non sempre si riesce a stabilire: non bastano nemmeno le vittorie o le grandi gare per fare in modo che questo rapporto intimo e profondo si stabilisca effettivamente, no, ci vuole qualcosa di più, qualcosa di impalpabile e indefinibile. Questo qualcosa tra Vigo e Philippe c’è stato. In un certo senso un privilegio, quindi. E per capirne bene la dimensione basta guardare il video che si trova a questo link: https://www.facebook.com/watch/?v=736139869780032 Non è il video del mondiale di Lexington o di una delle meravigliose prestazioni che Philippe e Vigo hanno prodotto insieme, no. Vi si vede una situazione nient’affatto eccezionale, anzi, proprio ordinariamente quotidiana: un uomo (Philippe) sotto un cappellaccio a larga tesa sta facendo il barbecue nel giardino di casa, molto concentrato sulle operazioni… In giardino con lui ci sono i suoi due cani, sdraiati sull’erba. Ci sono il tavolo, l’ombrellone e le sedie. E c’è lui: Vigo, che gironzola lì intorno. Un uomo, due cani, un cavallo e il barbecue. Quando tutto sarà pronto arriveranno anche gli altri, tutti si siederanno a tavola e mangeranno la carne cotta sulle braci: insieme ai due cani e a Vigo. Viene spontaneo pensare a questo portentoso cavallo nelle arene più famose del mondo, sotto la luce dei riflettori a Lexington, ad Aquisgrana, a La Baule, a Roma, che galoppa e salta sotto gli occhi di migliaia e migliaia di spettatori incantati di fronte a tanta magnificenza tecnica e sportiva e agonistica: e adesso eccolo lì, nudo e libero, insieme alle persone che gli vogliono bene, nel giardino di casa, in un momento di ordinaria vita privata, un pomeriggio in cui Philippe – il ‘suo’ Philippe – sta preparando il barbecue… Ecco il rapporto tra Philippe Le Jeune e Vigo d’Arsouilles: vita vissuta e condivisa. Un uomo e un cavallo: due compagni, prima ancora che due campioni vincitori ai massimi livelli mondiali.