Roma, 28 maggio 2017 – Una cosa che apparentemente con il GP Roma non c’entra nulla e invece c’entra eccome: sapete che Alberto Zorzi con Fair Light van het Heike venerdì in Coppa delle Nazioni ha chiuso con un doppio percorso netto stabilendo lo stesso identico tempo in entrambe le manches? Al centesimo di secondo? Primo giro 75.13, secondo giro 75.13. No, non si sa per una ragione ben precisa: non contando il cronometro in Coppa delle Nazioni il dato non viene fornito né pubblicamente né sui risultati ufficiali, quindi non si sa. Ma è così. Ed è una cosa impressionante, ma soprattutto tutt’altro che casuale. Alberto Zorzi monta a cavallo divinamente bene. Il che naturalmente non vuol solo dire tenere il tallone basso e le spalle aperte… ovvio. La gestione del percorso, il controllo del suo cavallo, la visione dell’insieme, la reattività nei momenti del bisogno, l’interpretazione della gara, la consapevolezza di quelle che potrebbero essere le difficoltà, la relazione costante e profonda con il suo cavallo… tutto questo fa di Alberto Zorzi un cavaliere fenomenale. Chiudere due percorsi di Coppa delle Nazioni senza errori e con lo stesso tempo al centesimo vuol dire essere un meccanismo perfetto: tutto quello che Zorzi ha fatto nel primo giro l’ha replicato nel secondo con precisione chirurgica. Provate voi a percorrere anche solo una distanza in linea retta a piedi due volte fermando il cronometro allo stesso centesimo di secondo: non ci riuscirete mai…
Ma Alberto Zorzi è un uomo, non una macchina o un robot. Un uomo con le sue passioni, i suoi sentimenti e i suoi sogni. E anche se all’osservatore superficiale può sembrare sempre uno che passa di là per caso (anche perché essendo alto… quanto? due o tre metri? non importa, è alto… e quindi il suo sguardo va sempre oltre), in realtà Alberto vive il suo sport con coinvolgimento totale e profondo e anche contrastato a volte: avrebbe dato chissà cosa per vincere questo Gran Premio Roma, e quindi si è forse fatto tradire un po’ dalla voglia di schiantare gli avversari e la concorrenza… Un vorticoso avvicinamento all’ultimo verticale del percorso della seconda e decisiva manche gli è costato l’errore maledetto. Ma se pure può sembrare paradossale, anche questo è un particolare che evidenzia la sua cifra di campione: Zorzi è andato su quel verticale in quel modo perché sapeva di poter vincere. E naturalmente avrebbe vinto, se la barriera non fosse caduta. Ma la barriera è caduta perché questo è il gioco dei rischi più o meno calcolati, perché questo è ciò che fa la differenza tra l’uomo e la macchina, tra le pulsazioni di un cuore e gli impulsi di un circuito elettrico, tra il sangue e il metallo. Così l’olandese Jur Vrieling – ovviamente bravissimo nel chiudere lui solo tra tutti i dodici finalisti con due percorsi netti – si è visto servire la vittoria su un piatto d’argento. E anche se uscendo dal campo si sarà divorato tutto il divorabile dalla rabbia, rimane il fatto che Alberto Zorzi ha portato a termine una prestazione magnifica, che unita a quella fornita in Coppa delle Nazioni ne fa il protagonista principe di questa edizione dello Csio di Roma a Piazza di Siena. Un cavaliere formidabile.
Lorenzo de Luca? Beh, che dire: è il numero sei del mondo… Anche lui su Ensor de Litrange avrebbe vinto senza l’errore, un errore che però è arrivato a metà percorso, ancora lontano dal traguardo e quindi determinando una situazione emotiva diversa da quella che ha caratterizzato la prova di Zorzi. Ma cosa si può dire di lui se non che si conferma una volta di più come cavaliere meraviglioso? Lui e Alberto Zorzi hanno ormai costituito una coppia di fratelli di sport che ci fa sognare, che ci lascia anche a bocca aperta se solo arretriamo con la memoria di cinque o sei anni… Cavalli eccellenti, organizzazione eccellente, tutto eccellente, certo: ma le cose eccellenti bisogna meritarsele e i cavalli buoni bisogna saperli montare bene, cosa non affatto facile. Ricordiamo che Ensor e Fair Light sono stati montati in precedenza da due calibri come Jos Lansink ed Edwina Alexander…
Detto ciò, le cose belle sono anche quelle di Emanuele Gaudiano con Caspar e di Giulia Martinengo Marquet su Fine Edition. Gaudiano ha il grande merito di riuscire a fare miracoli con un cavallo che sembra ormai aver perso la brillantezza di un tempo: Caspar rimane ancora un ottimo soggetto per le grandi gare, ma senza più quel margine di… sicurezza tale da poter garantire il risultato di spicco con regolarità. Tuttavia oggi Emanuele Gaudiano lo ha montato in modo prodigioso: e il fatto che lui, proprio lui, abbia chiuso la prima manche con zero agli ostacoli e con un punto di penalità sul tempo massimo la dice lunga… Giulia Martinengo Marquet dal canto suo ha prodotto forse la miglior prestazione di sempre in sella a Fine Edition: anche lei con un punto sul tempo massimo nel primo percorso, ma la sensazione di facilità con la quale il cavallo ha saltato è stata veramente impressionante. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: Giulia Martinengo Marquet è un’amazzone di valore di molto superiore a quello dei risultati che sta ottenendo ultimamente: e vincere una medaglia d’argento nel Campionato d’Italia ed essere tra i finalisti del GP Roma non sono proprio risultati da disprezzare…
LA CLASSIFICA DEL GP LORO PIANA CITTA’ DI ROMA
http://www.longinestiming.com/#!/equestrian/2017/1320/html/en/longinestiming/resultlist_10.html