Roma, venerdì 26 maggio 2023 – Secondo posto al termine del barrage giocato con l’Irlanda: l’Italia oggi pomeriggio ha portato a termine una Coppa delle Nazioni portentosa in Piazza di Siena, rendendo indimenticabile il pomeriggio della gran quantità di spettatori, dei tifosi, degli addetti ai lavori, dei semplici appassionati e di tutti coloro i quali amano lo sport.
La gara è stata combattutissima: basti pensare che al termine della prima manche le otto squadre che si sono qualificate per la seconda stavano – tutte e otto! – nello spazio di 4 penalità… Italia, Svezia e Francia a 4, Germania, Irlanda, Belgio, Gran Bretagna e Olanda a 8 (Brasile e Svizzera non qualificate per la seconda).
La Coppa delle Nazioni di Piazza di Siena era ovviamente uno dei traguardi della stagione per noi. Non l’unico, poiché il Campionato d’Europa di Milano (fine agosto all’ippodromo Snai San Siro) sarà fondamentale in ottica di qualifica olimpica, ma certamente lo Csio di Roma “Master d’Inzeo” rappresenta per sua stessa natura sempre e comunque un evento fondamentale per l’Italia e per lo sport equestre azzurro.
Ebbene, questo traguardo è stato raggiunto nel migliore dei modi. Potevamo vincere? Sì, certo, ma di fatto abbiamo vinto, nel senso che quello che contava tantissimo (anche in vista di Milano) era la prestazione della squadra: e la prestazione è stata ottima, tanto da portarci al primo posto con l’Irlanda. Poi il barrage che per noi è stato affrontato da Francesca Ciriesi con Cape Coral (0/4 nelle due manches) ha deciso che a vincere fossero gli irlandesi grazie allo zero di Michael Pender (un bellissimo 0/0 nelle due manches) su Calais e all’errore del nostro binomio.
Ma il rammarico per una vittoria sfumata sul filo di lana non è di certo più grande della gioia per un risultato e per una prestazione che molti alla vigilia ritenevano impossibili. Invece questa gara ha dimostrato alcune cose importanti e in parte anche scontate. La prima cosa è che il nostro commissario tecnico Marco Porro è un uomo di campo e di cavalli: la sua selezione è stata evidentemente perfetta e altrettanto – se non di più – il programma stilato con gli stessi cavalieri per portare i loro cavalli a questo appuntamento nella situazione migliore.
La seconda cosa è che qualunque squadra non può prescindere da un cavallo (almeno uno) di livello tale da garantire un doppio zero, ovviamente se ben montato (ma questo è scontato: nemmeno da dire): come in passato per noi è stato Tokyo du Soleil e come adesso sembra poter essere Max van Lentz Schrans sotto la sella di Giampiero Garofalo: “E’ un cavallo eccezionale, che ti fa montare bene”, ha detto il campione d’Italia in carica. Garofalo è stato impeccabile, magnifico, in modo tale da valorizzare al massimo e al meglio le grandi qualità di questo cavallo. Max ha un unico, enorme, capitale difetto: è teoricamente un cavallo in vendita… Il suo proprietario è belga e ha un allevamento: tutti i suoi cavalli sono in vendita. Speriamo che almeno fino a Milano possa resistere alle offerte che certamente arriveranno (probabilmente sono già arrivate… ) in gran numero.
Antonio Garofalo ha presentato un Conquestador in forma smagliante: cosa che il cavaliere azzurro dichiarava già in occasione del Campionato d’Italia di Cervia quando il risultato tuttavia non era stato particolarmente positivo, forse proprio perché Conquestador in quel momento era fin troppo ‘fresco’ e quindi più difficilmente gestibile. Il 4/0 di oggi è stata la conferma di una perfetta amministrazione di un cavallo che non è più un… puledro (è nato nel 2007) e che proprio per questo deve essere centellinato come un’essenza preziosa.
Nel caso di Cape Coral di Francesca Ciriesi si deve dire la stessa cosa: l’amazzone azzurra ha risparmiato alla sua nevrilissima saura appuntamenti anche importanti come il Campionato d’Italia, l’ha gestita con attenzione massima di concerto con il commissario tecnico Marco Porro e con il suo trainer Markus Fuchs, e il risultato è stato oggi una prestazione magnifica. “Il mio rammarico non è tanto l’errore in barrage, quanto piuttosto quello nella seconda manche: non l’avessi fatto, non ci sarebbe nemmeno stato il barrage, avremmo vinto al termine delle due manches come sola squadra a 4 penalità”, considerava la campionessa d’Italia 2022 a gara terminata.
Infine Emanuele Gaudiano. Anche in questo caso si deve dire che c’è stato un certo coraggio da parte dello stesso cavaliere azzurro e di Marco Porro nello scegliere Crack Balou, lasciando a Chalou la possibilità di puntare al Rolex Gran Premio Roma senza precedenti fatiche eccessive come sarebbero di certo stati per lui i due percorsi della Coppa. Crack Balou è un cavallo che ha tecnica, mezzi e forza, ma non è – ancora – il massimo della continuità: oggi in un certo senso il suo 4/12 lo dimostra, però di certo è stata per lui (e per il suo cavaliere con lui) un’esperienza importantissima. Il giorno in cui Crack Balou produrrà regolarmente il suo meglio, Emanuele Gaudiano potrà contare su un cavallo portentoso.
LA CLASSIFICA DELLA COPPA DELLE NAZIONI
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