Roma, venerdì 24 maggio 2024 – Partiamo subito con il dire che il risultato dell’Italia ottenuto in Coppa delle Nazioni oggi pomeriggio a Roma è negativo. Questo è fuori discussione: un 8° posto su dieci squadre (in realtà 6° ex aequo, calcolando le sole penalità: questo va sottolineato perché non esiste al mondo una squadra che affronti una Coppa delle Nazioni pensando al cronometro… ) non può che essere tale. Quindi diamo per scontata questa premessa. Fuori discussione. E dunque dolori.
Alla fine della prima manche l’atmosfera era di grande depressione, tra chi osservava le cose stando a bordo campo. Lorenzo de Luca e Cappuccino un errore sul verticale di tavole in linea dopo la riviera: una delle insidie tecniche più consistenti proposte dal percorso di Uliano Vezzani; Giacomo Casadei e Marbella du Chabli in difficoltà sull’avvicinamento alla doppia gabbia e due errori; Emanuele Camilli e Chacco’s Girlstar autori di una prestazione magnifica fino alla curva per avvicinare il largo n. 9: lì controllo ed equilibrio compromessi, quindi un brutto salto che fruttava 4 penalità più le 4 successive; Giulia Martinengo Marquet e Delta de l’Isle addirittura un rifiuto…
A fronte di tutto ciò (e calcolando che siamo entrati nella seconda manche solo in quanto squadra di casa a 8 penalità di distanza dall’ottava in classifica dopo la prima frazione di gara: questo stabilisce il regolamento che ovviamente vale per tutte le Coppe delle Nazioni di qualunque Paese) non sarebbe stato naturale attendersi un crollo definitivo? Aspettarsi che i nostri cavalieri avessero perso motivazione e forza d’animo? Che tutti e quattro si sentissero talmente delusi e frustrati da non trovare più dentro loro stessi la voglia di rientrare in un campo come quello di Piazza di Siena al cospetto di un pubblico come quello di Piazza di Siena ed esposti a un’attenzione mediatica come quella di Piazza di Siena… ? E per giunta a fronte di un risultato ormai irrimediabilmente compromesso, senza più la benché minima possibilità di conquistare un piazzamento almeno non troppo negativo?
Ebbene, no. La seconda manche dell’Italia è stata semplicemente formidabile: zero penalità! Zero. Zero contro le 20 della prima… I nostri quattro sono rientrati in campo con la chiara intenzione di dimostrare eloquentemente il proprio valore: e l’hanno dimostrato. Eloquentemente. La forza di reazione a fronte di un risultato che non sarebbe comunque cambiato più di tanto è stato il valore più bello ed entusiasmante espresso da tutti e quattro gli azzurri. Anche perché, volendo entrare in una valutazione squisitamente tecnica, se si chiude a zero penalità una seconda manche vuol dire che il valore del cavaliere e quello del cavallo è esattamente quello.
La gioia per quanto l’Italia ha fatto vedere in questa seconda manche è quindi direttamente proporzionale alla delusione patita nella prima: il risultato non sarebbe cambiato, la classifica sarebbe rimasta quella, ma proprio per questo le prestazioni dei nostri quattro azzurri sono ancor più apprezzabili. Pensate a Giacomo Casadei: un ragazzo di qualità cristalline ma pur sempre un ragazzo, alla sua prima stagione da seniores, alla sua prima Coppa delle Nazioni a Roma… Come deve essersi sentito dopo un primo percorso sulla cui doppia gabbia è sembrato naufragare? E cosa deve essere scattato dentro di lui, e come deve essere accaduto, per infine portare a termine una seconda manche su quello stesso identico percorso semplicemente meravigliosa? Lorenzo de Luca in conferenza stampa ha elogiato Giacomo Casadei: dimostrando con ciò di essere un grande uomo di sport e di cavalli – oltre che un campione – e sottolineando implicitamente che il valore di una prestazione come quella offerta da Casadei nel secondo percorso è ancora maggiore considerando le premesse che la introducevano.
In questa seconda manche i percorsi di Lorenzo de Luca su Cappuccino, Giacomo Casadei su Marbella du Chabli, Emanuele Camilli su Chacco’s Girlstar e Giulia Martinengo Marquet su Delta de l’Isle sono stati semplicemente una meraviglia. Solo tre squadre hanno chiuso a zero la seconda manche: la Germania che ha vinto, l’Irlanda che ha conquistato il 2° posto e l’Italia. Una disgraziata prima manche adesso ci fa parlare di un risultato deludente e – come stabilito in premessa – negativo: inevitabile che sia così. Ed è anche giusto che sia così, dal momento che qualunque Coppa delle Nazioni combina il risultato delle due manches: una sola non basta… Ma il bello dello sport – e del nostro in particolare – è proprio questo: ci sono i risultati e ci sono le prestazioni. E poi c’è Piazza di Siena: che suscita critiche spietate se qualcosa non va per il verso giusto facendo sembrare il verdetto del campo quasi una sentenza di morte… mentre se le cose vanno bene – ricordate il 2° posto dell’anno scorso… o le vittorie del 2017 e 2018… ? – chi ha il fucile caricato a pallettoni sembra quasi deluso dal non poter fare fuoco.