Bologna, lunedì 22 maggio 2023 – Riavvolgiamo brevemente il nastro della memoria. Fermiamolo a domenica 27 maggio 2018. Piazza di Siena è già inebriata per il favoloso successo dell’Italia in Coppa delle Nazioni, ottenuto tra l’altro per il secondo anno consecutivo, cosa che non si verificava dal 1976/1977… Nel momento in cui inizia il Rolex Gran Premio Roma nessuno degli spettatori accomodati intorno al perimetro di questo nostro magico campo ostacoli può immaginare quello che accadrà di lì a breve. E quello che accade è uno spettacolo indimenticabile: l’eleganza e la bravura di Lorenzo de Luca si fondono nella furia agonistica e nella potenza fisica di Halifax van het Kluizebos creando un vortice che risucchia tutto… avversari, storia, statistiche, memoria… per infine appropriarsi di un trionfo che definire epocale non è affatto esagerato, se si considera che le ultime due vittorie azzurre in quel momento risalivano al 1994 e al 1976 per merito rispettivamente di Arnaldo Bologni su Mayday e di Piero d’Inzeo su Easter Light. Domenica 27 maggio 2018: Lorenzo de Luca e Halifax van het Kluizebos vincono il Rolex Gran Premio Roma…
Ora ritorniamo al presente, o meglio a un presente che è immediato futuro: sabato 27 maggio 2023 al termine del “Trofeo Loro Piana”, premio n. 8 dell’ormai imminente prossima edizione dello Csio di Roma (si comincia giovedì 25, fra tre giorni… ), le emozioni faranno vibrare Piazza di Siena: perché quello è il momento in cui Scuderia 1918 Halifax van het Kluizebos darà l’addio alle gare. Il ritiro del campione. Una cerimonia che farà scorrere lacrime di gioia e di commozione, che farà rivivere l’estasi del trionfo e l’ammirazione per la bravura, che darà a tutti noi per l’ennesima volta il senso della bellezza di questo nostro amato sport e del valore della vita vissuta con loro, con i cavalli.
Halifax van het Kluizebos è stato un campione formidabile. Allo spettatore che lo guardava saltare trasmetteva sempre immancabilmente un’eccitazione fremente: la stessa che risultava chiara ed evidente in lui stesso, quando guidato dalla sapienza e dalla abilità di Lorenzo de Luca affrontava i percorsi più difficili del mondo. Non era soltanto uno spettacolo di bellezza tecnica: era qualcosa che prendeva lo stomaco e le emozioni. Halifax poteva anche non vincere, e anzi spesso accadeva dato che la vittoria è rara per tutti: ma l’entusiasmo per la sua prestazione non mancava mai nel suo pubblico.
Halifax van het Kluizebos è uno stallone sauro nato nel 2007 in Belgio e registrato nello studbook Bwp. Stefaan Delabie – il suo allevatore – lo ha fatto venire al mondo come frutto di una genealogia davvero eccellente: un concentrato di nomi portentosi del salto ostacoli internazionale, come del resto è il caso di quasi tutti i cavalli che al giorno d’oggi si affermano ai massimi livelli agonistici. Nel suo sangue si mescolano due grandi aree dell’allevamento mondiale: la Francia e la regione tedesca dell’Holstein, confluite poi nell’allevamento olandese Kwpn e belga Bwp. Risalendo la linea paterna di Halifax troviamo il padre Heartbreaker (Kwpn nato nel 1989), il nonno paterno Nimmerdor (Kwpn, 1972-2003) e il bisnonno paterno Farn (Holst, 1959-1984), quest’ultimo un vero e proprio straordinario capostipite storico, come del resto gli stessi figlio e nipote. Da notare che la madre di Heartbreaker, Bacarole (quindi la nonna paterna di Halifax), è una figlia di Silvano (Kwpn, 1976-2002), proprio lo stallone sauro che con Graziano Mancinelli, Giorgio Nuti e Bruno Scolari ha ottenuto risultati importantissimi per il salto ostacoli azzurro. La mamma di Halifax è Dalida van de Heffinck, nata nel 2003: anche lei offre nobiltà sportiva al figlio, poiché il nonno paterno – dunque bisnonno di Halifax – è il grande stallone francese Le Tot de Semilly (1977-2008) mentre il nonno materno è il formidabile Darco (1980-2006). Ecco quindi da dove derivano il sangue e la forza, il coraggio e l’irruenza di Halifax: se con gli occhi della memoria rivedessimo le imprese sportive di Darco, di Silvano, di Heartbreaker, di Le Tot de Semilly, beh… risulterebbe tutto molto chiaro.
La storia sportiva di Halifax van het Kluizebos comincia grazie a Luc Tilleman, stalloniere, allevatore e proprietario di cavalli sportivi, che lo acquista a un’asta di foal a Beervelde: del resto una genealogia del genere non passa di certo inosservata… Halifax rimane nelle scuderie di Tilleman e di sua moglie Kaat Lenaerts fino a tutto il 2013, quando vince il Campionato del Belgio per i cavalli di sei anni montato da Frederic Vernaet, il cavaliere di ‘casa’ nella scuderia di Tilleman e dunque il primo responsabile dell’educazione tecnica e agonistica del prodigioso figlio di Heartbreaker («Frederic ha fatto un lavoro fantastico su Halifax da giovane», conferma Lorenzo de Luca). Tale risultato mette ancor più in risalto il già rinomato giovane cavallo, e così alla fine del 2013 Stephan Conter – il proprietario della prestigiosa scuderia di commercio belga Stephex Stables che sorge a Wolvertem, praticamente periferia di Bruxelles – ne rileva la metà per poi portarsi Halifax a casa e affidarlo al ‘suo’ cavaliere tedesco Daniel Deusser. Conter è uomo di cavalli competente e lungimirante, come dimostrato dal brillante successo delle sue imprese (produzione e commercializzazione di van, oltre che di cavalli sportivi): e l’acquisto del 50% di Halifax van het Kluizebos è solo uno dei suoi tanti eccellenti affari. Però la valorizzazione di Halifax non è immediata, soprattutto per una ragione: nel 2014 – quindi nella stagione dei sette anni del cavallo – Deusser è il solo cavaliere di punta della Stephex Stables e dunque impegnatissimo nei concorsi di massimo livello, senza avere il tempo necessario per potersi dedicare con calma e continuità al lavoro su un soggetto giovane. In quel 2014 Deusser vince la finale della Coppa del Mondo a Lione con Cornet d’Amour, poi si laurea campione di Germania su First Class van Eeckelgem, si classifica 6° individuale e 4° a squadre nel Campionato del Mondo di Caen sempre con Cornet d’Amour, a fine anno è nei migliori dieci del mondo che si sfidano a Ginevra nella finale della Top Ten Rolex Ijrc classificandosi al 4° posto… tutti risultati che possono esistere solo come conseguenza di un’attività sportiva dedicata esclusivamente all’agonismo di massimo vertice (si pensi solo al rimanere nei primi dieci della computer list mondiale… ), difficile trovare il tempo per far crescere i cavalli giovani in tutto ciò.
Ma ecco la svolta decisiva, quella che segnerà il destino… Alla fine del 2014 Stephan Conter ingaggia Lorenzo de Luca come seconda monta della sua scuderia. Il cavaliere azzurro arriva a Wolvertem dopo aver montato per un certo periodo alcuni cavalli di proprietà di Luc Tilleman, tra i quali l’ottima Elky van het Indihof: e Tilleman è pur sempre proprietario della metà di Halifax… Così tra lui e Stephan Conter viene deciso di affidare Halifax van het Kluizebos proprio a Lorenzo de Luca, in quel momento certamente ottimo cavaliere ma altrettanto certamente non al livello di Daniel Deusser sotto il profilo dei risultati. Non ancora, cioè… (poi sappiamo bene quello che accadrà!). Lorenzo viene ritenuto la soluzione ideale per Halifax, ed è una intuizione perfetta: cavallo e cavaliere si intendono subito a meraviglia, come se fossero stati insieme da sempre. Racconta il campione azzurro: «Fin dal momento in cui ho montato Halifax la prima volta ho avvertito in lui qualità favolose: estroverso, super rispettoso sull’ostacolo, sempre fresco… Ha un carattere davvero speciale, ancora oggi quasi infantile direi… è giocherellone, allegro, ogni volta che lo montavo gli lasciavo sempre qualche minuto a disposizione per divertirsi, perché gli piace giocare, gli piace galoppare, è un po’ uno spirito libero e io gli lasciavo questa libertà, inizialmente: lo conosco benissimo, forse è il cavallo che conosco meglio insieme a Ensor de Litrange, e sapevo che una volta finiti quei primi minuti di esuberanza ed entusiasmo poi sarebbe stato prontissimo a fare tutto al meglio insieme a me».
La storia la sappiamo. Le cose che Lorenzo e Halifax fanno insieme sono grandi cose: quelle che nel giro di soli tre anni portano Halifax van het Kluizebos lassù in alto, al primo posto nella graduatoria mondiale dei cavalli da salto ostacoli del 2017. Gara dopo gara, concorso dopo concorso, stagione dopo stagione… Un rendimento fondamentale per consentire a Lorenzo de Luca di lanciarsi in una vorticosa rimonta nella computer list della Fei fino ad arrivare nei primi dieci e toccare addirittura il 2° posto nel mese di settembre 2017. Poi il Rolex Gran Premio Roma nel 2018. Quindi alla fine del 2018 il 50% della proprietà di Halifax viene rilevato dal marchio italiano Scuderia 1918, che in seguito ne acquisirà il 100%. Adesso il grande momento, sabato prossimo: Piazza di Siena e il pubblico italiano saluteranno il cavallo che ci ha fatto vivere un’emozione indimenticabile…
Commenta Emanuele Anchisi, patron di Scuderia 1918 e proprietario di Halifax van het Kluizebos: «Halifax è stato il primo grande cavallo a entrare nel team di Scuderia 1918 e, insieme a Lorenzo, ha sancito l’inizio del nostro Racing Team. È stato per noi un grande onore essere parte della carriera di questo straordinario binomio. Da oggi Halifax si dedicherà alla carriera di stallone presso Groupe France Elevage. Halifax ha dimostrato di essere un grande riproduttore e sicuramente vedremo molti suoi figli nelle più grandi competizioni in futuro!».