Roma, venerdì 24 maggio 2019 – A dirlo a cose fatte sembra ovviamente troppo facile, ma che la Svezia avesse una squadra fortissima era chiaro anche prima dell’inizio della gara: la squadra che ha conquistato la medaglia d’argento nel Campionato del Mondo 2018 a Tryon, con la sola eccezione di Angelie von Essen… Henrik von Eckermann (38 anni domani!) con Mary Lou forma un binomio consolidato da tempo, e vincente: due volte consecutive al 3° posto della finale della Coppa del Mondo (2017 e 2018), ma soprattutto quest’anno vincitore di due Gran Premi Rolex (Windsor e ‘S-Hertogenbosch, quest’ultimo valido per il Rolex Grand Slam of Showjumping) e di un Gran Premio di Coppa del Mondo (Amsterdam). Fredrik Jonsson con Cold Play nel mondiale di Tryon è stato 8° individuale. Angelie von Essen ha montato un cavallo – Luikan Q – che non ha risultati particolarmente significativi nel suo curriculum ma che ha fatto uno 0/4 eccellente: del resto lei è amazzone di poca appariscenza ma di tantissima sostanza. E infine la stella della squadra, quel Peder Fredricson campione d’Europa in carica e argento individuale alle Olimpiadi 2016, cavaliere meraviglioso che dispone di tre cavalli tutti egualmente competitivi e che lui saggiamente e con grande lungimiranza ruota a seconda degli impegni da affrontare: oggi è stato il turno di Christian K, con il quale il campione svedese è stato 3° nel GP Rolex di ‘S-Hertogenbosch 2019, 3° e 7° nella finale della Top 10 Rolex nel 2017 e 2018.
Eppure gli svedesi non hanno avuto vita troppo facile: l’Irlanda avrebbe potuto giocare un brutto scherzo agli scandinavi costringendoli al barrage, se uno solo dei due percorsi chiusi a 4 nella seconda manche in realtà fosse stato chiuso a zero (Mark McAuley o Darragh Kenny). Certo, con i se e con i ma… Però non era affatto distante la possibilità di un barrage, in cui poi sarebbe potuto accadere di tutto. Del resto anche al termine della prima manche i distacchi erano minimi, cosa che lasciava presagire una seconda frazione molto combattuta: e così è stato, in effetti. Perfino la Svizzera, esclusa dalla seconda manche, sarebbe stata in corsa se il cavallo di Martin Fuchs – The Sinner – non avesse pensato di piazzare due difese insuperabili passando davanti al varco di ingresso e dirigendosi sull’ostacolo successivo: dritto in piedi senza volerne minimamente sapere di proseguire… Ma difese a parte, quel percorso poteva tranquillamente essere chiuso a zero o a quattro, cosa che avrebbe dato alla squadra rossocrociata la possibilità di combattere per la vittoria, e non invece di ritrovarsi all’ultimo posto. Olanda e Belgio sono state protagoniste di una ottima seconda manche: 1 e 5 penalità rispettivamente… purtroppo però con un carico troppo pesante nella prima.
Infine, una considerazione che vale la pena di evidenziare espressa in conferenza stampa dal capo équipe svedese, Henrik Ankarcrona, circa il fatto che Peder Fredricson e Fredrik Jonsson provengono dalla specialità del completo: “Averne di cavalieri che arrivano dal completo: penso che siano preparati benissimo sia dal punto di vista psicologico sia nella concezione che hanno dell’allenamento”.
LA CLASSIFICA DELLA COPPA DELLE NAZIONI
http://www.livejumping.it/ShowJumping/AR24819/Classifica6.pdf