Bologna, martedì 30 luglio 2019 – Sono tutti e due del sud: e quindi sono passionali, sensibili, romantici, altruisti. Ma in più rispecchiano in pieno i caratteri tipici delle rispettive zone di provenienza, che sono diverse: Bruno Chimirri è di Catanzaro, e della Calabria possiede anche la durezza e la forza; Piergiorgio Bucci è di L’Aquila, e dell’Abruzzo possiede anche la profonda e vera bontà dell’animo. Sono quasi coetanei: Bruno Chimirri è nato il 13 novembre 1971, Piergiorgio Bucci il 18 agosto 1975. Sono i due veterani del gruppo che il c.t. Duccio Bartalucci ha selezionato in vista del Campionato d’Europa di Rotterdam in calendario alla fine di agosto, i due cavalieri che tra tutti e dieci gli azzurri riuniti nella long-list dal nostro tecnico federale possiedono il maggior numero di presenze nella squadra nazionale: Piergiorgio Bucci 53 con la prima nel 2002, Bruno Chimirri 49 con l’esordio nel 1996. Piergiorgio quindi ha da poco superato quella cifra tonda che Bruno raggiungerà con il prossimo gettone. Piergiorgio Bucci e Bruno Chimirri vivono fisicamente lontani – uno in Olanda, l’altro in Italia – ma è come se fossero fianco a fianco ogni giorno: per il forte rapporto di amicizia che li lega da tempo immemore, e per il sentirsi parte integrante e organica di una realtà – la squadra azzurra – che in loro possiede due veri e propri punti di riferimento. Un giusto destino ha voluto che Bruno e Piergiorgio fossero insieme venerdì 26 maggio 2017, quando l’Italia contando anche sullo scintillio delle nostre due fulgide stelle mondiali che rispondono ai nomi di Lorenzo de Luca e Alberto Zorzi ha vinto la Coppa delle Nazioni dello Csio di Roma per la prima volta dopo trentadue anni di attesa: un evento denso di significati che trascendono quello di una ‘semplice’ vittoria di una ‘semplice’ Coppa delle Nazioni… un evento che ha simbolicamente battezzato la rinascita di una squadra azzurra ritornata forte e competitiva dopo decenni di stenti e miserie. Bruno e Piergiorgio per tanto tempo sono stati i ragazzi del salto ostacoli azzurro: adesso sono gli uomini della squadra Italia, quelli la cui importanza e peso specifico si avvertono anche fuori dal campo ostacoli, quelli che sanno cosa dire e quando dirlo, quelli che non sono ancora ‘vecchi’ pur disponendo di un bagaglio di esperienza e sapienza tale da renderli imprescindibili punti di riferimento per chiunque entri a far parte della squadra nazionale. Bruno Chimirri è fuoco, ma anche acciaio. Piergiorgio Bucci è calma, ma anche azione. Entrambi sentono e vivono le cose con il cervello, ma anche con il cuore. Bruno e Piergiorgio sono due cavalieri. Bruno e Piergiorgio sono due amici. Bruno e Piergiorgio sono due campioni.
BRUNO CHIMIRRI DICE DI PIERGIORGIO BUCCI – Sono di parte nel parlare di Piergiorgio perché lui per me è come un fratello, una persona che fa parte del mio universo personale. E’ un professionista meraviglioso, vive per il suo lavoro che è anche la sua passione, ovviamente: è un lavoratore instancabile, uno che nei suoi cavalli crede ciecamente, che li considera sempre come i migliori cavalli di cui possa disporre in quel momento, sempre, tutti. E’ bravissimo nel trovare la migliore soluzione possibile nel momento in cui serve la migliore soluzione possibile. Piergiorgio è ottimista, è positivo, capace di montare al meglio sia il cavallo perfettamente pronto, sia quello che in quel momento particolare non è al meglio di sé. Lo ritengo eccezionale come pilota in campo ma anche come organizzatore dell’appuntamento cui puntare. Poi ha questo pregio meraviglioso: crede ciecamente in ogni cavallo che monta, per lui ogni suo cavallo è un fenomeno, ritiene sempre di dover essere lui come cavaliere a dover fare del suo meglio per valorizzare qualità che nei suoi cavalli considera indiscutibili. Avere Piergiorgio come compagno di squadra è un vantaggio enorme: è sempre positivo, qualunque cosa succeda lui riesce a trovare sempre l’aspetto migliore, trova sempre la via per costruire qualcosa di nuovo. Lui guarda continuamente avanti e mai indietro: vive nel desiderio e spesso nella certezza che ciò che accadrà domani possa essere migliore di quello che è accaduto ieri. Umanamente parlando… beh, cosa si può dire di una persona che è sempre disponibile, sempre pronta a esserci… ? Io ho una certezza nella mia vita: qualunque cosa mi possa succedere e ovunque io mi possa trovare… se ho bisogno di aiuto Piergiorgio corre. A piedi, in bicicletta, in qualunque modo…
PIERGIORGIO BUCCI DICE DI BRUNO CHIMIRRI – E’ una macchina da squadra. Lui vive per quello. Tutti noi amiamo la squadra nazionale, ma lui in modo particolare: l’Italia e la squadra vengono prima di qualunque cosa, prima di qualunque suo interesse personale… Lui è uno che rinuncia a tutti i Gran Premi del mondo pur di mettere il suo cavallo nella migliore condizione possibile per dare il meglio di sé in Coppa delle Nazioni: per lui l’Italia viene sempre prima di Bruno Chimirri. Se fosse americano Bruno sarebbe un Marines, invece è italiano quindi è un Carabiniere… ! Come cavaliere è… non so nemmeno cosa dire, ho un rispetto talmente estremo per il suo essere cavaliere… è un insieme di talento, di testa, di forza fisica e allo stesso tempo di finezza estrema. Bruno è un mix di tutto questo, una cosa rarissima da trovare in un cavaliere, la riunione di tutte queste qualità contestualmente. Bruno ha una forza fisica sovrumana, proprio dal punto di vista muscolare intendo, eppure riesce a montare a cavallo con una finezza estrema. E con una precisione chirurgica: è certamente uno dei cavalieri più precisi che io abbia mai conosciuto. Bruno e io abbiamo un rapporto di amicizia molto profondo, ci conosciamo molto bene. Per questo posso dire che anche umanamente parlando è un uomo per certi versi sorprendente: perché è passionale ma sa essere anche glaciale… è diretto, onesto, chiaro. Io sono molto fiero e orgoglioso della sua amicizia.