Bologna, 20 aprile 2017 – Roberto Previtali è diventato cavaliere della scuderia di Jan Tops. L’accordo è stato raggiunto e sottoscritto, e nei prossimi giorni il giovane azzurro – classe 1992 – raggiungerà Valkenswaard (Olanda) per iniziare un nuovo e importante capitolo della sua vita sportiva. L’uomo che ha reso possibile l’operazione è sempre lui, lo stesso che a suo tempo aveva concretizzato il trasferimento in Olanda di Alberto Zorzi: Massimo Maggiore, padovano, da tempo uno dei collaboratori più fidati e importanti di Jan Tops, la classica eminenza grigia che non appare pubblicamente più di tanto ma il cui lavoro dietro le quinte è fondamentale. Massimo Maggiore, 58 anni, una larga e profonda competenza specifica ma soprattutto una capacità straordinaria di gestire quell’attività che riguarda la ricerca, il lavoro e la valorizzazione dei giovani, siano essi uomini o cavalli: e proprio per questo così universalmente apprezzato. Previtali arriva a Valkenswaard in un certo senso anche grazie ad Alberto Zorzi: l’esplosione del cavaliere padovano infatti ha aperto un… buco nell’organizzazione del lavoro a Valkenswaard, quello che originariamente avrebbe dovuto occupare proprio lo stesso Zorzi, cioè il lavoro con i cavalli giovani, con i soggetti che devono iniziare l’agonismo o migliorarsi nella routine dei concorsi di medio/basso livello per poi guardare più in alto. Alberto Zorzi con la sua formidabile qualità e capacità adesso è invece diventato il cavaliere di punta della scuderia di Jan Tops, a maggior ragione ora che la moglie di Tops e amazzone numero uno, Edwina Alexander, aspetta il suo primo figlio e dunque ha temporaneamente accantonato sella e stivali. Quindi si è reso indispensabile l’arruolamento di un giovane che si dedichi per l’appunto a tale compito: lavoro a casa e circuiti minori per la preparazione dei cavalli che devono crescere. “Roberto mi è sempre molto piaciuto”, racconta Massimo Maggiore, “non ha lo stile di Alberto Zorzi ma il talento e la qualità sono indiscutibili. Adesso poi è in una fase un po’ delicata, non ha molte occasioni per mettersi in mostra, così non ci ho pensato due volte e lo abbiamo portato con noi a Valkenswaard. Lo attende un lavoro duro e impegnativo, ma non ho alcun dubbio sulle sue capacità”.