Bologna, 21 aprile 2017 – “Ciao folle Tato, grazie per ciò che mi hai insegnato in questi quattro anni. Sei stato un grande campione, hai saputo farti amare anche con il tuo carattere un po’ capoccione. Mi hai regalato molte soddisfazioni, mi hai fatto vincere la medaglia d’oro… hai sempre avuto rispetto nei miei confronti e me lo hai dimostrato anche oggi, con quell’insolito nitrito d’avvertimento, hai aspettato che scendessi prima di accasciarti al suolo sicuro che non mi avresti travolto… posso solo dire che sono stato fortunato ad averti avuto con me. Grazie di tutto e ora galoppa libero tra le nuvole… Ciao Aksent, mi mancherai”. Questo il messaggio che Marcello Luzzana ha rivolto al suo cavallo lo scorso 15 aprile, giorno del dramma. Giorno in cui Marcello Luzzana si trova impegnato in campo prova durante il concorso B alla Scuderia della Malaspina (Ornago). Sta lavorando per prepararsi alla gara in sella al suo Aksent, 17 anni. A un certo momento sente qualcosa di strano, uno strano ondeggiamento del cavallo. Fa immediatamente piede a terra, giusto in tempo per evitare che il povero Aksent gli frani addosso. Aksent crolla a terra: morto. Ovviamente uno shock tremendo: si passa dall’essere in sella al proprio cavallo per prepararsi a fare insieme a lui qualcosa di bello e piacevole e divertente, al vederselo a terra privo di vita. “Probabilmente un imprevedibile aneurisma, come succede in questi casi”, dice triste Marcello Luzzana. “La cosa che poi mi sconcerta e mi addolora è che i cavalli sono i nostri principali compagni nello sport ma quando succedono tragedie del genere, per fortuna raramente, le gare non si fermano mai”.