Bologna, domenica 2 giugno 2019 – Sapevamo bene tutti cosa rappresentava per noi la Coppa delle Nazioni di San Gallo, la prima tappa del nostro cammino nella Prima Divisione d’Europa: al proposito si vedano le considerazioni espresse nell’articolo nel link correlato. E chi lo sapeva meglio di chiunque altro ovviamente erano i nostri cavalieri. Quindi: consapevolezza uguale a responsabilità. Enorme responsabilità… Una responsabilità che solo se si è davvero forti – forti di una forza tecnica, agonistica, mentale psicologica, nervosa – si è in grado di gestire senza rimanerne in qualche modo vittime. Questo come considerazione di premessa. Adesso invece vediamo nel dettaglio la Coppa delle Nazioni di ciascun nostro binomio.
GIULIA MARTINENGO MARQUET – Un’amazzone che è stata capace di proporre due cavalli diversi in due anni consecutivi ai massimi livelli internazionali: Verdine vincitrice della Coppa delle Nazioni di Roma nel 2018 (oltre che del Campionato d’Italia), Elzas 5° classificato domenica scorsa nel Rolex GP Roma in Piazza di Siena e oggi tre volte a zero penalità in una Coppa delle Nazioni che per lui era anche la prima della vita… Oggi Giulia Martinengo Marquet non è stata uno spettacolo solo nel risultato personale: lo è stata anche – come sempre, del resto… – per lo stile di un’equitazione che ha dimostrato agli occhi del mondo cosa voglia dire montare bene a cavallo. Il suo capolavoro oggi è stato il secondo percorso: perché ha dato davvero la sensazione della forza magnifica, la capacità di confermare l’accaduto del primo, la dimostrazione di essere in grado di ripetere per filo e per segno quanto già espresso in precedenza. Poi un barrage giocato con la freddezza e la capacità di gestione di tutto – gara e tensione, atmosfera e aspettative – tipiche del vero grande campione… Elzas è un cavallo che ha vissuto un momento di crescita formidabile nel corso dei primi mesi di questo 2019, sorprendendo la sua stessa amazzone. La settimana compresa tra domenica 26 maggio e domenica 2 giugno (Csio Roma e Csio San Gallo) ci ha dato la certezza di poter contare su un cavallo molto importante per la nazionale di salto ostacoli.
RICCARDO PISANI – Di certo è il cavaliere meno esperto nelle competizioni di alto livello internazionale tra quelli scesi in campo oggi, pur avendo alle spalle una carriera internazionale molto importante. Chaclot è un cavallo di qualità immensa, e lui ne sta gestendo la carriera sportiva con ammirevole bravura: quindi con equilibrio, saggezza e lungimiranza, oltre che con capacità di cavaliere. La sensazione è che percorso dopo percorso si vada ad aggiungere sempre qualcosa in più nel bagaglio personale di questo nostro binomio, qualche dettaglio e qualche particolare destinato a fruttare nell’immediato futuro. Oggi il loro primo percorso è stato magnifico: tranne nell’avvicinamento al penultimo ostacolo, la gabbia di verticali… Lì c’è stato un contrasto tra la mano del cavaliere e la bocca del cavallo, una tensione che non si era mai manifestata durante tutto un tracciato condotto con una morbidezza meravigliosa, con il cavallo sempre raccolto tra mani e gambe come una molla morbida ma scattante al tempo stesso. Davanti a quel verticale invece è sembrato che Riccardo Pisani volesse chiudere un po’ davanti, ma il cavallo gli si è puntato contro: l’errore è stato quasi inevitabile. Ed è stato un peccato, non tanto per il risultato poi dimostratosi ininfluente, quanto per l’esito personale: un percorso di tale bellezza, un cavallo di tale magnificenza, un cavaliere di tale bravura avrebbero meritato uno zero senza alcun dubbio. Poi nel secondo percorso l’errore si è ripetuto sullo stesso ostacolo, anche se in circostanze diverse: cioè apparentemente nato da un semplice difetto di valutazione dell’entità dell’ostacolo da parte del cavallo (apparentemente). Diciamo che il risultato giusto per la Coppa delle Nazioni di Riccardo Pisani e Chaclot sarebbe stato 0/4… Ma ripetiamo: si tratta di un binomio in piena crescita ‘dentro’ gare di questo livello: un capitale azzurro destinato a maturare interessi importanti…
PAOLO PAINI – Lui forse meriterebbe un applauso un po’ più forte considerando l’accaduto degli ultimi due anni. O meglio: del 2018. Un anno un po’… storto per il nostro cavaliere. Caratterizzato da un infortunio che pur non tenendolo fermo a lungo (ammirevole la sua forza di volontà messa nella convalescenza prima, e nella ripresa poi) ne ha certamente compromesso sia la resa fisica personale sia il lavoro e la preparazione dei suoi cavalli. Che sia dipeso da questo o meno, fatto sta che Ottava Meraviglia di Ca’ San Giorgio ha avuto una stagione non particolarmente brillante: non in linea con il favoloso rendimento offerto nel 2017, quanto meno. Finita la magia? Passato il momento d’oro? Paolo Paini non si è minimamente posto il dubbio: e ha organizzato al meglio la preparazione per la sua campionessa in vista del 2019. La cavalla che si è vista in campo oggi a San Gallo nel portare a termine due percorsi netti è stata semplicemente un portento! Uno spettacolo! Una prestazione in piena freschezza, in piena forza, con ampio margine, senza mai manifestare la benché minima difficoltà… E lui, Paolo Paini… Lui ha avuto un compito di responsabilità estrema, massima, decisiva, determinante: dopo le 4 penalità di Riccardo Pisani sia nel primo sia nel secondo percorso, e dopo che sia gli svizzeri sia i francesi avevano già effettuato il loro terzo round…beh, se Ottava non avesse fatto zero sia nel primo sia nel secondo percorso sarebbe tramontato qualunque sogno di gloria, definitivamente! Paolo Paini in entrambe le manches è entrato in campo con il peso di tutta Italia sulle sue spalle… questo è il fatto. E lui lo ha portato senza la benché minima fatica! Paolo Paini e Ottava oggi sono stati semplicemente meravigliosi…
LUCA MARZIANI – Nel suo caso non c’è molto da dire. Nella prima manche dopo gli zero di Giulia Martinengo Marquet e di Paolo Paini, e le 4 penalità di Riccardo Pisani, bisognava che Tokyo du Soleil facesse quello che ha fatto durante tutto il 2018: zero zero zero zero zero zero zero zero zero… nove volte zero, nove percorsi in Coppa delle Nazioni senza errori. La certezza. La sicurezza. A nulla – o comunque a molto poco – sarebbero serviti i capolavori di Giulia e Paolo se a Tokyo fosse scappata una barrierina… Ma no, figuriamoci: zero anche questa volta! E’ così bello nello sport quando chi è forte conferma la propria forza: è uno spettacolo, quando accade. Oggi è accaduto. Ed è accaduto anche nella seconda manche, quando il risultato di Luca Marziani e di Tokyo sarebbe stato decisivo per la vittoria dell’Italia, e indirettamente anche per le sorti di Svizzera e Francia… Il secondo percorso netto lo hanno impedito un pugno di millimetri che hanno separato lo zoccolo di Tokyo dalla stecca della riviera… Si può chiamare errore questo… ? Però comunque quei millimetri sono costati la vittoria: le regole sono regole, le dobbiamo rispettare ovviamente. Certo è che il copione perfetto sarebbe stato un altro: nel copione perfetto c’era scritto che Luca Marziani avrebbe chiuso con un secondo percorso netto, che sarebbe stato lui a decretare il trionfo dell’Italia, che l’Italia avrebbe vinto la Coppa delle Nazioni. Questo era il copione perfetto. E non ci siamo andati molto lontano: solo qualche millimetro… Ma non importa: Luca Marziani e Tokyo du Soleil si sono dimostrati ancora una volta un binomio portentoso. E siamo solo all’inizio della stagione…