Bologna, venerdì 22 maggio 2020 – Riccardo Boricchi è uomo che bene conosce tutte le problematiche inerenti l’organizzazione di manifestazioni agonistiche: nelle sue mani da questo punto di vista ci sono due centri importanti come quello di Arezzo (l’Arezzo Equestrian Centre) e di San Giovanni in Marignano (l’Horses Riviera Resort). Il blocco dell’attività agonistica dovuto alla pandemia del Covid-19 è scattato proprio quando ad Arezzo stava per partire il tradizionale e grandioso Toscana Tour…
«Il problema più grande l’abbiamo avuto proprio con Arezzo. Eravamo pronti per partire il con il nostro evento per eccellenza, cioè il Toscana Tour, quando c’è stato il blocco di tutte le attività. Avevamo già mille cavalli per ciascuna delle prime tre settimane, e avevamo anche sostenuto importanti investimenti».
Anche San Giovanni ne avrà risentito…
«Sì, però lì la stagione è più spostata verso l’estate e quindi speriamo davvero che all’inizio di giugno si possa ricominciare. Poi lì avevamo eventi anche di volteggio e dressage… Insomma, c’è stato uno scombussolamento generale che ci ha creato grandi problemi di carattere economico».
Intanto le corse in ippodromo possono riprendere, ma non ancora i concorsi ippici.
«In teoria dovremmo poter sperare che anche noi ci si possa adeguare a questa ripresa dell’ippica. I nostri due centri sono pronti per una ripartenza che io con tutto il cuore mi auguro possa avvenire il fine settimana compreso tra il 5 e il 7 giugno quando potremmo avere il primo nazionale ad Arezzo ed eventualmente anche a San Giovanni».
Il vostro calendario eventualmente cambierebbe?
«In un certo senso sì perché di solito nel mese di luglio Arezzo teneva un profilo un po’ più basso, diciamo: un po’ a causa del Toscana Tour terminato non da molto, un po’ perché quello è un periodo più caratterizzato da San Giovanni… Ma questa volta la situazione è diversa, e credo che anche Arezzo in luglio avrà manifestazioni di alto livello».
San Giovanni come potrebbe ripartire?
«I concorsi internazionali programmati in calendario nelle prime due settimane di luglio sono confermati e li faremo sicuramente: perché mi auguro davvero che il 3 di giugno si possa ricominciare».
Lei sembra quindi molto ottimista…
«Io intanto penso che il presidente della Fise Marco Di Paola stia facendo un ottimo lavoro anche dal punto di vista della comunicazione con il ministero. Bisogna ripartire entro i primi giorni di giugno. Noi siamo pronti: proprio oggi, tra l’altro, abbiamo ad Arezzo uno stage con il tecnico federale Marco Porro al quale stanno partecipando tutti i più importanti cavalieri della Toscana, inoltre già dalla settimana scorsa stiamo facendo sia su Arezzo sia su San Giovanni dei training per dare la possibilità ai cavalieri sia amatori sia professionisti di… riaffilare le armi, diciamo. Siamo pronti, insomma. Contiamo naturalmente anche sugli aiuti che ci potranno dare sia la Fise sia il governo… ».
Bisognerà guardare anche a quello che succede in Europa, oltretutto.
«Ecco, questa è una cosa sulla quale mi permetto di dire che bisogna stare molto attenti, e mi rivolgo sia alla Fise sia a tutti noi addetti ai lavori. Le manifestazioni internazionali all’estero stanno ripartendo in maniera abbastanza rapida e non vorrei che noi si corra il rischio di essere gli ultimi della fila, perché oltre a perdere i cavalieri stranieri potremmo perdere anche gli italiani… Per i cavalieri che stanno al nord infatti è facilissimo andare all’estero. Bisogna stare molto attenti a questo, dialogare con la Fei: per fortuna in Fise abbiamo persone che lo sanno fare benissimo».