Roma, domenica 29 maggio 2022 – Il Rolex Gran Premio Roma terminato oggi in Piazza di Siena ci fa gioire. E anche un po’ arrabbiare… La gioia dipende dal fatto che dopo una sberla come quella ricevuta dalla Coppa delle Nazioni venerdì avevamo (noi tutti: atleti, dirigenti, addetti ai lavori e semplici tifosi) bisogno di una inversione di ‘tendenza’ come dell’aria per respirare.
Ebbene: oggi i nostri cavalieri e i nostri cavalli ci hanno fatto vedere cose magnifiche! E se non fosse stato per una regola introdotta dalla Fei da quest’anno sulla formula della categoria a due manches (una regola a nostro modo di vedere sbagliatissima: poi ne parleremo) avremmo avuto non due bensì tre nostri rappresentanti nella decisiva seconda manche, con la potenziale possibilità di un ulteriore risultato eccellente.
Piergiorgio Bucci e Cochello hanno fatto un Gran Premio entusiasmante: dopo uno zero in prima manche in cui il grigio figlio di Casall ha esibito tutta la sua classe e la sua bellezza stilistica, Bucci è entrato in seconda manche con l’evidente intento di giocare il tutto per tutto, attaccando il percorso per vincere e non certo per accontentarsi di una buona e onorevole prestazione. No: lui è andato spavaldo all’attacco, consapevole della sua forza e di quella del suo cavallo. Era un programma ben definito e pianificato, del resto, poiché già ieri il campione abruzzese lo aveva apertamente dichiarato: “Domani con Cochello può accadere di tutto”. E’ vero: Cochello nel corso degli anni ha prodotto continui miglioramenti fino a raggiungere velocità e ritmi talvolta vertiginosi pur mantenendo tutta la sua precisione e sicurezza sul salto. Oggi ne è stata dimostrazione lampante, pur se non coronata dal successo: ma un 3° posto in un Gran Premio di tale livello, per giunta in Italia e in Piazza di Siena, ha un valore enorme. Tuttavia, nonostante ciò, Bucci alla fine del suo percorso mostrava un certo disappunto, perché consapevole di non essere riuscito a superare la tedesca Jana Wargers che in quel momento era in testa alla classifica provvisoria su Limbridge (poi è entrato per ultimo Denis Lynch con Brooklyn Heights, cavallo dalla falcata radente, rapida e mitragliata come quella di un pony e… niente da fare, il cavaliere irlandese ha colto la sua seconda vittoria in questo GP dopo quella ottenuta nel 2008 su Lantinus).
Magnifica la prova anche di Emanuele Camilli su Chadellano PS: zero in prima manche e zero anche in seconda, con un percorso meno aggressivo di quello di Piergiorgio Bucci ma ugualmente efficace. E pensare che Camilli è arrivato a Piazza di Siena solo a seguito dell’infortunio di Chaclot, il cavallo di Riccardo Pisani che avrebbe dovuto fare la Coppa delle Nazioni: in squadra è entrato Filippo Bologni, e al posto di Bologni come individuale ecco la convocazione di Emanuele Camilli… !
Per dire della terza gioia di questo Gran Premio dobbiamo anche parlare di ciò che ci fa arrabbiare. La gioia è il percorso senza errori di Francesca Ciriesi su Cape Coral: ennesimo risultato positivo di questo binomio che non sta sbagliando una gara… La rabbia è per l’assurdità del regolamento che prevedeva in seconda manche i migliori tredici della prima. Percentuale bloccata. Francesca Ciriesi e i belgi Jerome Guery su Quel Homme de Hus e Gregory Wathelet su Nevados S hanno chiuso la prima manche senza errori e senza penalità sul tempo massimo: ma il cronometro li ha esclusi dal gruppo dei tredici e quindi per loro niente seconda manche! Perché questa assurdità? Perché fino all’anno scorso la regola per questa categoria prevedeva che si qualificasse alla seconda manche il 25% dopo la prima, e comunque tutti i percorsi netti anche se in percentuale maggiore. Ciò voleva dire correre il rischio che – se i percorsi netti fossero stati in percentuale superiore – qualche concorrente avrebbe fatto la seconda manche senza andare a premio in denaro. Ma tutti avrebbero comunque avuto la possibilità di puntare al risultato migliore! Adesso invece l’intento è quello di far saltare in seconda manche solo e soltanto il numero di concorrenti che andrà a premio in denaro… Una logica anche piuttosto meschina, in effetti… Oltre che poco consapevole della realtà dello sport: un concorrente che parte tra i primi, quindi senza riferimenti, come fa a sapere quanti percorsi netti verranno dopo di lui… e come fa a sapere quale ritmo prenderà la gara… come fa a calibrare la propria prestazione? Si dirà: deve fare comunque il massimo del massimo. Sì: ma questo è un discorso teorico, nella realtà sappiamo benissimo che non è né così semplice né così scontato (sebbene sia vero che Bucci è stato oggi il primissimo a entrare e la sua prova sia stata perfetta anche da questo punto di vista). La nostra Francesca Ciriesi e i due belgi hanno chiuso senza errori né penalità la prima manche del Rolex Gran Premio Roma: ma non è bastato per andarsi a giocare la seconda manche…
Altra gioia: Lorenzo de Luca. Un campione magnifico. In sella a F One Usa nessun errore agli ostacoli, ma due punti sul tempo massimo. Anche qui bisogna fare una precisazione sul regolamento per far presente quanto sia diventata gravosa la penalizzazione sul tempo massimo. Con un punto per ogni secondo oltre il tempo accordato si fa presto a prendere penalità: Lorenzo de Luca ha superato il limite di un secondo, un decimo e sei centesimi… Con ciò non si recrimina su nulla, intendiamoci: la regola è questa ed è anche molto più giusta di quella che prevedeva fino all’anno scorso un punto ogni quattro secondi iniziati. Si vuol solo dire che per un nulla il nostro campione ha mancato lo zero: ma la sua prestazione è stata eccellente, come quella offerta in Coppa delle Nazioni con lo stesso cavallo e come quella nel Trofeo Loro Piana su Cash du Plessis. La cosa stupenda di Lorenzo de Luca – e non è certo una scoperta di oggi – è la sua dimensione di cavaliere di livello internazionale massimo…
Poi altri due percorsi che seppur conclusi con un errore agli ostacoli ci hanno fatto vedere cose molto belle: quello di Giulia Martinengo Marquet su Calle Deluxe, cavallo in crescita continua e che – secondo l’opinione della sua stessa amazzone – necessita ancora di un po’ di routine su gare di questo massimo livello; e quello del debuttante (a Roma e dunque anche in questo GP) Andrea Calabro su That’s Me Z (con anche tre punti sul tempo massimo): il nostro giovane cavaliere è andato piano e sicuro, non ha voluto rischiare nulla molto giustamente, e alla fine ha prodotto una prestazione davvero ammirevole. Chiudere così il primo Gran Premio Roma della propria vita non può che essere una soddisfazione.
Anche Emanuele Gaudiano e Chalou hanno terminato il base con 4 penalità: ma nel loro caso non si parla di certo di un binomio… nuovo o all’esordio o in fase di sperimentazione!
Insomma, oggi è stata una giornata di grandi soddisfazioni: in termini di risultato soprattutto, ma anche perché dopo la Coppa delle Nazioni di venerdì tutto l’ambiente aveva bisogno di una iniezione di fiducia. Questo bisogna riconoscerlo. Venerdì è andata molto male. Oggi è andata molto bene. Siamone consapevoli.
LA CLASSIFICA DEL ROLEX GRAN PREMIO ROMA
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