Roma, sabato 16 settembre 2023 – Henrik von Eckermann questa sera ha eloquentemente spiegato allo strabordante pubblico di Roma il motivo per cui lui è il numero uno del mondo. Perché è il campione del mondo. Perché è il campione di Coppa del Mondo. Perché ha fatto parte della squadra svedese che vinto di fila la medaglia d’oro alle Olimpiadi (Tokyo 2021), nel Campionato del Mondo (Herning 2022), nel Campionato d’Europa (Milano 2023).
Uno spettacolo da lasciare estasiati. Naturalmente King Edward è attore protagonista di questo spettacolo tanto quanto il suo cavaliere. Senza questo cavallo fenomenale lo svedese forse non avrebbe vinto tutto quello che ha vinto. Ma senza l’equitazione precisa, leggera, veloce, plastica e in avanti del cavaliere – di ‘questo’ cavaliere – nemmeno un cavallo portentoso come il sauro belga avrebbe vinto tutto quello che ha vinto (e forse non sarebbe nemmeno diventato il campione che di fatto è). Ogni grande binomio funziona perché le due parti che lo compongono si integrano al meglio: ma nel caso di Henrik von Eckermann e di King Edward tale concetto rasenta la perfezione.
Il Gran Premio di oggi è stato anche l’esaltazione di una squadra: la Svezia che ha vinto l’oro olimpico a Tokyo 2021. Tutti e tre i protagonisti di quell’impresa infatti si sono ritrovati in barrage oggi. E Malin Baryard Johnsson su Indiana è riuscita a essere perfino più veloce di Henrik von Eckermann e King Edward, ma a prezzo di un errore (5° posto). Mentre Peder Fredricson – l’unico a montare un cavallo diverso da quello di Tokyo, e cioè Catch Me Not S – è stato più… lento di un secondo rispetto al vincitore, classificandosi così al 3° posto a pari merito (caso molto raro un ex aequo a questi livelli… ) con il danese Andreas Schou su I Know. Il tedesco David Will su My Prins van Dorperheide si è inserito al 2° posto con un distacco di due decimi di secondo dal vertice.
Il Gran Premio ha avuto anche due lampi di azzurro emozionanti. Lorenzo de Luca su Cappuccino ha fatto un percorso base magnifico, perdendo l’accesso al barrage a causa di un errore sull’ultimo ostacolo, un verticale con alla sommità una tavolina molto errorabile: per tanti è caduta quella tavolina, ma la bellezza della prestazione tecnica e atletica di Cappuccino (dell’equitazione del suo cavaliere inutile dire qualcosa: sappiamo tutto… ) non ne viene minimamente compromessa. Anzi: questo percorso è stata la dimostrazione del valore di un binomio che potrà senz’altro rappresentare una risorsa importante per la squadra azzurra.
Piergiorgio Bucci e Cochello invece hanno chiuso a zero il base (undici in totale i percorsi senza errori): poi un errore in barrage e 8° posto. Ma la prestazione di oggi ci fa capire quanto sia stato penalizzante aver dovuto rinunciare a questo binomio in alcune delle gare in cui è stata impegnata la squadra azzurra per problemi fisici ora del cavallo ora del cavaliere: sappiamo bene che Cochello si esalta sui terreni in sabbia, ma ricordiamo anche il suo meraviglioso Gran Premio Roma in Piazza di Siena nel 2022 su un terreno in erba… (sarà questo il binomio che il c.t. Marco Porro annuncerà lunedì 18 per completare la formazione che affronterà la finale del circuito di Coppa delle Nazioni a Barcellona, in sabbia… ? Si vedrà… ).
Emanuele Gaudiano e Giacomo Casadei hanno chiuso il percorso base con due errori rispettivamente su Nikolaj de Music e Chagracon PS, mentre Nico Lupino su Iniesta è stato eliminato per una caduta per fortuna senza conseguenze di carattere fisico.
LA CLASSIFICA DEL GRAN PREMIO DEL LGCT
https://results.hippodata.de/2023/2279/docs/r_10.pdf
LA CLASSIFICA DEL LONGINES GLOBAL CHAMPIONS TOUR
https://results.hippodata.de/2023/2279/docs/lgct_ranking_2023_after_rome.pdf