Rotterdam, giovedì 22 agosto 2019 – La prima manche della seconda prova del Campionato d’Europa di salto ostacoli ha spiegato oggi come meglio non sarebbe stato possibile quale sia la complessità, la difficoltà, la particolarità di un campionato internazionale rispetto a una qualunque altra competizione sportiva. Dando al contempo la certezza non solo del fatto che non è ancora detta l’ultima parola (ovviamente), ma anche che le… parole che si diranno domani nella seconda manche potrebbero modificare di molto il senso dell’intero discorso: sia nel bene, sia nel male.
Veniamo subito alle cose essenziali. L’Italia ha portato a termine una rimonta che sarebbe da definire spettacolare, ma che per amore di sobrietà descriveremo come ‘consistente’: partivamo da una desolante undicesima posizione, ora siamo al 6° posto… e abbiamo superato Svizzera, Irlanda, Olanda e Danimarca che ci sono tutte alle spalle. Siamo quindi nelle prime dieci che domani affronteranno la seconda manche, al termine della quale verranno consegnate le medaglie continentali (a squadre). L’obiettivo minimo quindi l’abbiamo raggiunto. L’obiettivo massimo – cioè la qualifica per le Olimpiadi di Tokyo 2020 – dipende invece da molteplici fattori. In questo momento abbiamo davanti a noi tra le squadre non qualificate il Belgio (1° in classifica con 11.07), la Gran Bretagna (2° con 13.41), la Francia (4° con 17.39): noi veniamo subito dopo con 26.74, quindi a poco più di due barriere dai francesi. E i posti ‘olimpici’ sono tre. La situazione è chiara e tutto sommato semplice: noi domani dobbiamo fare il massimo e il meglio, e qualcuno davanti deve perdere terreno. Ovvio.
Intanto però bisogna sottolineare come la nostra squadra abbia compiuto oggi un enorme passo in avanti, confermando come la prova odierna fosse effettivamente più nelle corde dei nostri binomi di quanto agonisticamente lo sia stata quella di ieri. Oggi è successo quello che ci auguriamo possa accadere domani: noi abbiamo fatto del nostro meglio, e qualcuno – molti, in verità – hanno perduto terreno; pensiamo alla Danimarca e all’Irlanda, che gareggiano come noi anche per la qualifica olimpica, ma anche alla Svizzera. Certo, se da un lato dobbiamo guardare avanti a noi per sfruttare qualunque passo falso di chi ci precede, ugualmente dobbiamo fare volgendoci alle nostre spalle: perché il vantaggio che abbiamo sull’Irlanda è di meno di una barriera…
La prestazione di Giulia Martinengo Marquet su Elzas è servita non solo in termini di risultato, ma anche per restituire alla nostra meravigliosa amazzone quello che… umanamente il primo dei due errori di ieri le aveva tolto, dimostrando agli occhi del pubblico – se mai ce ne fosse bisogno – quale sia il suo reale valore. Oggi sono venute 4 penalità sul verticale in dirittura con la riviera: una situazione di equilibrio in cui la nostra amazzone non ha voluto intervenire più di tanto, in cui invece sarebbe forse intervenuta se nel binomio ci fossero più… ore di volo a questi livelli. Ma a parte questa lieve sbavatura (che comunque, lieve o non lieve, sempre 4 penalità sono) la sua è stata una gara magnifica: perché questo è il livello dell’equitazione di Giulia Martinengo Marquet.
Riccardo Pisani con Chaclot ha fatto ugualmente un bellissimo percorso: però con un errore (grave: perché gli è costato 4 penalità che potevano benissimo non esserci… ) nell’avvicinamento al largo numero 6. Una distanza non perfetta cercata troppo in avanti costringeva Chaclot a partire troppo lontano dall’ostacolo: errore fatale. Un peccato enorme, perché se si fa eccezione per questo episodio cavallo e cavaliere portavano a termine una prestazione magnifica, superando tutte le difficoltà del percorso con una disinvoltura e un margine tali da ridicolizzare l’impegno. E senza quell’errore e il punto sul tempo – entrambi evitabili, quindi – adesso Riccardo Pisani si troverebbe non al 21°, bensì al 9° posto della classifica individuale… ! In ogni caso la gara di ieri e quella di oggi ci hanno regalato un binomio favoloso: e lo si sapeva, ma la conferma del campo in un Campionato d’Europa è sempre più autorevole di qualunque supposizione.
Luca Marziani e Tokyo du Soleil. Beh, hanno fatto esattamente quello che ci si sarebbe aspettati da loro. Dal loro livello, dalla loro bravura, dalla loro consistenza di binomio. Adesso il loro rendimento tra ieri e oggi e la loro posizione nella classifica individuale (15° posto con 6.88, dunque meno di due barriere dal vertice di Ben Maher con 0.62… ) autorizzano pensieri audaci in previsione di domani: ma bisogna rimanere con i piedi saldamente per terra e non farsi prendere da facili entusiasmi perché come detto e ripetuto domani può succedere di tutto…
Bruno Chimirri e Tower Mouche oggi hanno chiuso con due errori e un punto sul tempo: in classifica generale il nostro campione ha perduto terreno e ora si trova al 45° posto con 17.24 quindi le sue aspettative sulla classifica individuale si azzerano. Ma sappiamo bene cosa significhi per Bruno Chimirri il valore della squadra: e domani il massimo che il nostro cavaliere potrà chiedere a Tower Mouche da Tower Mouche lo riceverà… ! Questo è poco ma sicuro.
LA CLASSIFICA A SQUADRE DOPO LA PRIMA MANCHE DELLA SECONDA PROVA
https://results.hippodata.de/2019/1711/docs/r_j02_-_team_after_round_1.pdf
LA CLASSIFICA INDIVIDUALE DOPO LA PRIMA MANCHE DELLA SECONDA PROVA
https://results.hippodata.de/2019/1711/docs/r_j02_-_individuai_after_round_1.pdf
IL PROGRAMMA, I RISULTATI, LE CLASSIFICHE
https://www.longinestiming.com/equestrian/2019/longines-fei-european-championships-rotterdam-rotterdam