Bologna, lunedì 8 novembre 2021 – Partiamo con il sanare una piccola grande ingiustizia. Il cavallo che ieri a Verona sotto la sella del francese Simon Delestre ha vinto il Gran Premio di Coppa del Mondo si chiama Ryan des Hayettes. Hermes Ryan lo è divenuto dopo che la prestigiosa maison francese ha deciso di sponsorizzarlo, nel dicembre del 2015: ottima decisione, poiché gli sponsor sono parte integrante e fondamentale – anzi: imprescindibile – del nostro sport, ma cancellare il… cognome del cavallo che sta a indicare precisamente la sua provenienza, il suo allevamento, il suo allevatore, tutto quello che è stato necessario per crescerlo, addestrarlo, proporlo… insomma, la sua vita, è fondamentalmente sbagliato. Sono tanti i casi di cavalli che a causa del suffisso dello sponsor perdono buona parte di un nome altrimenti troppo lungo mediaticamente parlando: ma quando la parte persa contraddistingue l’allevamento di provenienza… no, cancellare quella parte è proprio ‘eticamente’ sbagliato. Quindi Ryan sarà ormai registrato formalmente come Hermes Ryan, ma di fatto rimane Ryan des Hayettes. O meglio: Hermes Ryan des Hayettes, nato in Normandia per l’appunto presso l’Haras des Hayettes che si trova a St. Maclou.
Ieri Simon Delestre insieme al suo formidabile compagno di gara ha vinto il Gran Premio di Coppa del Mondo di Verona per la seconda volta: la prima nel 2015. Un cavallo che vince due Gran Premi di Coppa del Mondo a distanza di sei anni uno dall’altro non può che essere descritto come fenomenale! Essendo nato nel 2005, Ryan aveva 10 anni in occasione della prima vittoria: 16 adesso. Il che è notevole, per un cavallo che nella sua carriera ha fatto della velocità, dell’agilità, della reattività fisica le sue caratteristiche principali. Dentro di lui ci deve essere qualcosa di straordinario…
In effetti la genealogia di Ryan des Hayettes ci racconta una serie di storie davvero favolose. Suo papà è Hugo Gesmeray, francese (Selle Français) nato nel 1995, il padre del quale è Rosire, sauro nato nel 1983 che sotto la sella del fuoriclasse francese Eric Navet e poi dell’ugualmente transalpino Reynald Angot ha ottenuto risultati importanti; il nonno di Ryan però si è distinto forse ancor più come riproduttore, dato che nella grande quantità di suoi figli spiccano lo stallone Crocus Graverie (campione del mondo di salto ostacoli a squadre nel 2002 per la Francia con Gilles Bertran de Balanda) e Billy du Moulin (magnifico compagno di gara dello spagnolo Fernando Fourcade). Il padre di Rosire – dunque il bisnonno di Ryan – è poi un vero e proprio capostipite: si tratta di Uriel (francese nato nel 1964 da Nankin x Ascot), il quale oltre a Rosire ha messo al mondo gli stalloni Arpege Pierreville, Sable Rose (poi divenuto Calvados), Diableur, Hidalgo du Riou, Le Prince de Thurin, Paladin des Ifs, Rivage du Poncel solo per dirne alcuni, tutti a loro volta padri di campioni… Il ‘giro’ genealogico poi sarebbe ancora più ricco e scintillante se volessimo sottolineare come Nankin sia padre di Dirka, la mamma di una leggenda come lo stallone performer Quidam de Revel…
Anche la parte materna di Ryan des Hayettes presenta elementi di grande interesse. La mamma è Ryonne des Hayettes Z (nata a Zangersheide nel 1997), figlia dello stallone angloarabo Ryon d’Anzex. Lo ricordate? Il sauro bruciato Ryon è stato uno dei primi cavalli importanti nella scuderia di Vincenzo Muccioli a San Patrignano montato da Fernando Fourcade con il quale tra il 1991 e il 1995 ha vissuto una favolosa carriera sportiva: e Ryan des Hayettes ricorda Ryon molto più di Rosire, forse a dimostrazione di quanto la genealogia materna incida nella trasmissione delle caratteristiche di attitudine. E a proposito di questo: sapete chi è il padre della mamma di Ryonne des Hayettes Z? Lugano van la Roche, hannoverano nato nel 1963. E chi ci ricorda Lugano van la Roche? Di certo il suo figlio più prestigioso: il formidabile stallone baio Darco… Che storia, eh?
Di sicuro però non basta la genealogia, per quanto portentosa, per costruire un campione in campo ostacoli. Ci vuole anche il lavoro, l’addestramento, ci vogliono gli uomini, soprattutto gli uomini di cavalli. Ci vuole una storia. L’intesa. Le sensazioni. Pensate: Ryan des Hayettes è insieme a Simon Delestre da quando aveva 6 anni: e oggi ne ha 16. Dieci anni di vita insieme. Dieci anni di gare, di concorsi, di lavoro, di momenti in scuderia, di passeggiate, di viaggi, di riflessioni, di sguardi reciproci, di penombra in scuderia, di silenzio all’aperto. Un cavallo e un uomo insieme…. Le vittorie, certo: ma tutto il resto importa di più.