Bologna, mercoledì 21 giugno 2023 – Il Club Internazionale dei cavalieri di salto ostacoli (International Jumping Riders Club) ha chiesto alla Fei di inserire un cavaliere esperto di alto livello nelle giurie in qualità di ‘consulente’ in occasione dei campionati internazionali e delle Olimpiadi.
Perché tale richiesta? Il tutto nasce da una nuova norma inserita nel regolamento Fei di salto ostacoli, l’articolo 241.4, a proposito di eliminazioni. Così recita il testo: “Il Presidente della giuria di terreno (oppure, in sua assenza dalla postazione della giuria, il componente della giuria dallo stesso presidente designato a sostituirlo durante la gara in corso) può, a sua discrezione, suonare la campana (o dare disposizione affinché lo faccia un altro componente della giuria) per eliminare un binomio durante lo svolgimento del percorso se ritiene che far proseguire quello stesso binomio su quello stesso percorso sia contrario ai principi del benessere del cavallo. La decisione di eliminare il binomio in tale circostanza è definitiva e inappellabile”.
Risulta evidente che se da una parte tale norma in teoria poggia su un intento nobile (tra l’altro il Club chiede anche che la frase “contrario ai principi del benessere del cavallo” venga sostituita con “per la sicurezza di cavallo e cavaliere”), dall’altra presta il fianco a più di qualche… perplessità. Innanzitutto da dove deriva la necessità di produrre una norma del genere? Presto detto: dall’attenzione sempre più allargata dei social media, ‘dentro’ i quali anche un pubblico di non addetti ai lavori o addirittura del tutto estraneo al mondo dello sport equestre potrebbe rimanere condizionato da immagini di situazioni negative o anche solo discutibili. Insomma: dalla cosiddetta social license.
L’International Jumping Riders Club ha diffuso un comunicato apposito sul tema in cui si legge che “i cavalieri comprendono che questa regola sia la conseguenza della crescente pressione della ‘social license’ e del potenziale effetto controproducente sul pubblico non equestre della circolazione di immagini negative sui social media; tuttavia lo scenario su cui potrebbe avere luogo tale eliminazione rimane indefinito nell’articolo 241.4”.
Continua la nota del Club: “Numerosi cavalieri sottolineano che un cavallo potrebbe essere eliminato da giudici che per decenni non hanno più montato ad alto livello. Alcuni potrebbero non avere del tutto la capacità di comprendere la reale ragione di un salto non particolarmente riuscito: sopravvalutazione dell’abilità di cavallo e cavaliere, oppure incidente isolato facente parte del normale percorso di apprendimento di un cavallo giovane in mani esperte?”.
L’idea di un cavaliere esperto che possa affiancare il presidente di giuria è stata inizialmente avanzata dal britannico Nick Skelton, il campione olimpico di Rio de Janeiro 2016: “Ci sono molti cavalieri di alto livello internazionale che da poco hanno lasciato l’attività agonistica come me e che sono regolarmente presenti ai concorsi più importanti. La nostra esperienza è a disposizione per essere utilizzata. Se un cavallo viene eliminato dopo un brutto salto, non si potrà mai sapere se avrebbe potuto riguadagnare serenità e confidenza proseguendo su quello stesso percorso fino a terminarlo bene”.
Infine l’Ijrc si augura che questa situazione possa vedere un intervento della Fei prima del Campionato d’Europa di Milano (fine agosto) o al più tardi entro la fine dell’anno, pensando ovviamente ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.