Verona, 26 ottobre 2017 – Come lui nel mondo c’è forse solo Rodrigo Pessoa ad avere un doppio ruolo: commissario tecnico dell’Irlanda e cavaliere con i colori del suo Paese, il Brasile. Roberto Arioldi, 62 anni, è infatti il CT della nazionale italiana di salto ostacoli e cavaliere a tempo pieno, anche domenica scorsa ha vinto un Gran Premio nazionale…. E così Arioldi, oltre a guidare gli azzurri nel Gran Premio Longines FEI World Cup™ presented by BMW, salterà con la sua splendida Nocciolina della Loggia nelle altre gare CSI5*-W di Jumping Verona. Un diritto acquisito grazie alla qualificazione giunta a Cervia a inizio ottobre dove ha vinto il campionato dei Cavalli Italiani di 8 anni ed oltre. Ma se la doppia veste di CT e cavaliere è già una storia, ce n’è un’altra ancora più intrigante in questa vicenda. Nocciolina è figlia di Lemato e della mitica Paprika della Loggia ed è nipote di Bellivienne: tre cavalli che hanno saltato ai massimi livelli internazionali con Arioldi. Insomma una dinastia vincente allevata e cresciuta nella scuderia di Roberto. “Questa è la soddisfazione maggiore – dice il cavaliere italiano – vedi crescere le tue creature, capirne il carattere, i pregi e i difetti. Ma quello che ancora oggi mi lascia estasiato è che Nocciolina, Paprika, Lemato e Bellivienne sono quattro cavalli simili, stessi pregi e stessi difetti, non c’è differenza, anche nella struttura fisica”.
Arioldi ha vinto tanto nella sua carriera, tre campionati italiani, due partecipazioni olimpiche (Atlanta 1996 e Atene 2004), tre europei, primo in decine di concorsi nazionali e internazionali fino alla vittoria più bella, una scuderia e un allevamento – chiamati ‘della Loggia’ – tutti suoi realizzati con l’apporto della moglie Annina Rizzoli. “Sono stati anni duri – ricorda Arioldi – la mia vita l’ho creata sui montepremi delle gare con i cavalli, partecipavo a qualunque concorso e sapevo che dovevo dare sempre il massimo per portare a casa la pagnotta. Ne avevo bisogno e per fortuna ho avuto sempre accanto mia moglie che condivide le stesse passioni”.
Se a 62 anni si arriva a saltare ancora in un palcoscenico di prima grandezza come Verona, forse quei sacrifici sono serviti a qualcosa. “Ho aspettato Nocciolina fino ai nove anni. Ora è pronta e può migliorare. Felice di essermi qualificato per un concorso di spessore internazionale, ma in realtà volevo cedere il mio posto a un giovane, a mia figlia Francesca soprattutto, ma il regolamento non me lo consente e allora eccomi qui. Vorrà dire che abbraccerò John Whitaker che ha la stessa mia età. Ma lui è un fuoriclasse”.
Da cavaliere a CT di una Italia che nel 2017 è stata non più italietta ma Grand’Italia. “Abbiamo fatto molto bene in quasi tutti i concorsi, fino al capolavoro della nostra vittoria nella Coppa delle Nazioni a Piazza di Siena a Roma, non sono invece soddisfatto delle prestazioni in questi ultimi due-tre mesi. E’ un po’ finita la benzina e ci sono mancati dei cavalli importanti. Ma vogliamo fare bene a Verona in coppa del Mondo per noi e per questo pubblico sempre caloroso e molto competente”.
Comunicato Stampa Jumping Verona/EquiEquipe di Caterina Vagnozzi