Livorno, 3 ottobre 2019 – Alla finale dei campionati italiani di Monta da Lavoro, conclusa il 29 settembre scorso al centro ippico Regno Verde di Narni, tra i 160 partecipanti c’erano anche loro: Rebecca Benassi e M.Dafneo di Castelporziano, che hanno sbaragliato la concorrenza nella categoria cavalli debuttanti piazzandosi al 2° posto nella prova di addestramento, al 1° in attitudine e in classifica generale, classifica Mipaaft e meritando anche la palma di miglior cavallo Anam.
Sarà che ci incuriosisce saperne di più su di loro, sarà che i 16 anni di Rebecca credevamo ci autorizzassero a prendere le cose con leggerezza, abbiamo pensato di porle alcune domande: scoprirete con noi, leggendo le sue risposte, che questa ragazza di Livorno è gentile e riservata ma ha le idee molto chiare, e non prende per niente alla leggera il suo impegno con Dafneo.
Rebecca, chi è il suo cavallo?
«Si chiama M. Dafneo Di Castelporziano ed è uno stallone approvato Maremmano. Ha 5 anni ed è nato all’allevamento di Castelporziano, che è la tenuta della presidenza della Repubblica (qui un nostro articolo su questo magnifico pezzo d’Italia). Il padre è M. Quirino del Belagaio e la madre M. Ippona di Castelporziano. È di proprietà del signor Marco Trafeli, grande amico se non quasi “padre” per me, che mi ha permesso di montarlo fin dalla prima volta che gli è stata messa la sella. È arrivato da noi circa tre anni fa, dopo aver vissuto allo stato brado per più di due anni, e con calma abbiamo iniziato l’approccio all’uomo e a tutto il lavoro del cavallo da sella. Si è subito dimostrato diverso dalla norma, con una capacità di apprendimento fuori dal normale. Ciò ci ha permesso di poter lavorare serenamente con lui ed arrivare dove siamo arrivati oggi».
Come mai ha scelto proprio un cavallo di razza Maremmana?
«Non posso dire di averla scelta, in realtà mi è capitata, ma ho avuto una grande fortuna. Insieme a Dafneo ho cominciato a montare altri puledri Maremmani e mi sono accorta che quasi tutti avevano una marcia in più rispetto ad altre razze su cui ero abituata a lavorare. I Maremmani sono cavalli molto equilibrati, versatili e anche molto di compagnia, che fa sempre piacere».
Che tipo di lavoro svolge con lui?
«Cerco di variare molto il lavoro ed insegnargli più cose possibili, ma lui sembra già essere bravo in tutto. Dalle passeggiate al salto ostacoli, al dressage alla monta in libertà senza testiera… Dafneo ti stupisce sempre in tutto, e non ha problemi a fare cose completamente diverse tra loro. Abbiamo appunto iniziato con il lavoro in piano per poi debuttare nelle categorie 4 anni di salto ostacoli con ottimi risultati, poi gli abbiamo dato un periodo di relax, con tante passeggiate e la partecipazione ad alcune manifestazioni di razza . Dopodiché abbiamo approfondito il lavoro in piano e a marzo, scoprendo la disciplina Monta da Lavoro abbiamo lavorato sulle prove di quest’ultima. A maggio abbiamo fatto la nostra prima gara, e a settembre abbiamo vinto i campionati italiani! Dafneo è davvero un genio, perché è la sua testa ad averci permesso di lavorare poi sul suo corpo e migliorare i suoi movimenti».
Perché le piace la monta da lavoro?
«Perché è una disciplina completa, che impegna la testa del cavallo e lo porta a fidarsi ciecamente del suo cavaliere. Ci sono prove tra loro molto differenti: dallo sbrancamento al dressage, lavori molto diversi e non facili da eseguire bene con lo stesso cavallo. Bisogna essere molto precisi, a differenza di altre discipline come il salto ostacoli dove basta che “il cavallo non faccia barriera”. È anche più stressante mentalmente, stare attenti ai mille dettagli e mille regole che si devono rispettare rigorosamente, mentre invece in altri ambiti non sono così pignoli. Però insegna tante cose al cavallo, penso che un soggetto che esegua bene le tre (quattro con la velocità) discipline della MdL possa benissimo far senza problemi un percorso di salto ostacoli (ovviamente ad una altezza deguata per lui) ma viceversa no, un cavallo da salto non sarà mai in grado di non fare un disastro ad una gara di monta da lavoro. E parlo da saltostacolista, perché continuo a partecipare anche ai concorsi».
Un altro binomio rigorosamente Made in Italy che l’ha copita al campionato di Narni?
«M. Terroso delle Selvacce e Roberto Pettorali, grande amico e mio istruttore, hanno fatto un bellissimo campionato. Da amica e da amazzone devo congratularmi con il bel lavoro che ha fatto con Terroso e anche con me. Il suo campionato è stato macchiato dalla sfortuna nella prova di sbrancamento che si sa, quando ti capita il vitello che non si ferma mai c’è poco da fare… Abbiamo avuto la stessa jella: stesso vitello, e nessuno di noi due è riuscito a tenerlo oltre la metà campo per 15 secondi, portando a casa entrambi un NoTime. Subito lacrime di tristezza per me, che a conti fatti ero prima in classifica prima di iniziare la prova. Avevo calcolato tutto: mi bastava solo un punto per non farmi superare dal secondo nel caso fosse arrivato tra i primi. Io ero ultima ad entrare: il secondo in classifica generale aveva fatto un buonissimo tempo ed era secondo. Con calma mi dissi “Non c’è bisogno di correre per fare un buon tempo, basta un punto”. Purtroppo non sono riuscita, pur avendo fatto una bella prova poiché il mio cavallo ha risposto sempre bene e prontamente ai miei comandi. Fuori dal campo gara, ormai buio perché la prova si era protratta fino alle 21, ero in lacrime insieme a mio padre, Marco e i miei istruttori Gaia e Roberto.. .un bellissimo campionato rovinato dalla sfortuna. Poi un amico, vedendoci, iniziò a contare riprendendo tutte le classifiche delle prove precedenti ed i regolamenti. “Hai vinto lo stesso!” davvero chiedo io, sempre piangendo e lui “Si!”, e io ancora “ma sei proprio sicuro? ” e lui ancora deciso a dirmi che sì, ce l’avevamo fatta. Le lacrime di gioia si sono trasformate in lascrime di felicità , tutti ad abbracciarci e ad abbracciare il cavallo. È stato emozionantissimo, la prima volta per me che ho pianto per la vittoria di una gara. Ritornando a Roberto: questa prova non riuscita lo ha portato a scivolare indietro di molti posti in classifica ma, vincendo l’argento la domenica nella prova di velocità, si è aggiudicato un settimo posto generale, un secondo posto tra i cavalli italiani e il primo tra i cavalli Maremmani. Però è come se avesse vinto un po’ anche lui perché, se il mio cavallo si porta dietro un bellissimo lavoro che lo ha portato a vincere il campionato anche con sole due prove valide, è anche grazie a Roberto. E comunque adesso potrò sempre rinfacciargli che la sua allieva ha superato il maestro!».
I poteri speciali del suo cavallo?
«Dafneo ne ha tanti di poteri, è il mio supereroe. Ciò che gli potrebbe mancare invece è la fortuna sfacciata, che potrebbe servirci nelle prossime gare dato che la sorte avversa in quest’ultima ha rischiato di compromettere tutto. Per il resto non posso chiedere di meglio al mio cavallino, che a soli 5 anni sembra abbia l’esperienza di un cavallo di 15».
Ma a noi sembra che anche Rebecca abbia una maturità notevole per i suoi anni: sarà merito di Dafneo? a volte i superpoteri sono contagiosi, dicono…
Qui la cronaca dei campionati di Narni, e di seguito una intervista di Nicole Fouquè a Rebecca Benassi