Bologna, giovedì 21 novembre 2019 – George Morris (81 anni) è stato definitivamente radiato a vita dalla United Equestrian Federation, dopo che tale provvedimento era stato adottato lo scorso agosto in via provvisoria. Il verdetto – non più appellabile – è stato emesso martedì 19 novembre dopo che lo United States Center for Safe Sport (un organismo investigativo indipendente il cui scopo è quello di assicurare al mondo dello sport garanzie e certezze circa il benessere degli atleti con particolare riferimento ai casi di abusi e molestie e inappropriati comportamenti sessuali) ha reso permanente l’espulsione di Morris respingendo il suo ricorso in appello: contro di lui accuse di “sexual misconduct involving a minor” (inappropriato comportamento sessuale che ha coinvolto un minore) avvenuto in un momento compreso tra il 1968 e il 1972. Le accuse sono state sollevate contro Morris da due persone delle quali una ha deciso di uscire allo scoperto (il Center for SS protegge sempre con l’anonimato le vittime a tutela della loro privacy): Jonathan Soresi, a sua volta radiato nel 2007 – e poi riammesso la scorsa settimana – a seguito di possesso di materiale pedopornografico, ex allievo e assistente di Morris. “Non ha alcuna importanza la dimensione della figura del personaggio nello sport, né quanto tempo sia trascorso dall’accadimento dei fatti: tutti devono rispondere dei propri atti”, ha dichiarato Ju’Riese Colon, Ceo del Center SS, in un comunicato. “Gli atleti e gli altri partecipanti al movimento sportivo devono essere sostenuti in ciò che è giusto contro quello che si è consapevoli sia sbagliato”. La radiazione a vita è il provvedimento più forte e pesante e per questa ragione non viene preso di certo a cuor leggero, ha poi aggiunto J’Riese Colon, per quindi proseguire: “Il procedimento è sempre completo e approfondito e si svolge garantendo che sia gli accusati sia gli accusatori abbiano ampie opportunità per sostenere le proprie ragioni e addurre prove ed essere ascoltati al cospetto di un altro organismo indipendente”. Il provvedimento di rendere definitiva la radiazione di Morris è stato preso infatti dopo che Morris stesso, i suoi accusatori e i sostenitori di entrambe le parti sono comparsi al cospetto di un soggetto di arbitrato indipendente a Manhattan, New York.