Vilamoura, domenica 21 novembre 2021 – L’Italia guidata dal tecnico federale Marco Porro ha portato a termine la Coppa delle Nazioni dello Csio a tre stelle di Vilamoura ottenendo un eccellente 2° posto (ex aequo con la Svizzera) sulle diciassette formazioni in gara. Un risultato magnifico che per paradosso potrebbe perfino andarci stretto: quando infatti Antonio Alfonso su Harrie si è presentato davanti alla linea composta dagli ultimi due ostacoli del percorso della seconda manche la nostra squadra aveva in mano la possibilità di confermare la prima posizione in classifica, da eventualmente poi giocarsi in barrage con l’Irlanda nell’ipotesi di percorso netto del quarto binomio irlandese. Però quegli ultimi due ostacoli non avrebbero dovuto cadere, ovviamente… Invece purtroppo sono andati giù entrambi, penalizzando in modo decisamente esagerato il bellissimo percorso del nostro cavaliere e del suo cavallo fino a quel momento. Quindi Italia al 2° posto: non è poi ovviamente detto che il barrage con l’Irlanda ci avrebbe visto di certo prevalere, ma sarebbe stata altrettanto certamente una possibilità.
Piergiorgio Bucci in questo momento ha raggiunto una condizione davvero superiore: la quantità e la qualità dei cavalli che lui ha portato ad alto livello ci raccontano di un uomo di cavalli eccezionale, prima ancora che di un cavaliere di bravura sopraffina. Oggi è stata la giornata della consacrazione di Carpe Diem: doppio zero, una prestazione abbagliante, bellezza e rendimento portati insieme all’apice. Certo, stiamo parlando di una gara di non esasperata difficoltà: ma si è pur sempre trattato della prima Coppa delle Nazioni della vita di questo stallone baio Holsteiner di 9 anni (figlio di Casall x Concerto II). La scala del successo va comunque salita un gradino dopo l’altro: e Piergiorgio Bucci è un maestro nel salirla insieme ai suoi cavalli, che si chiamino – tanto per rimanere alla storia recente – Casallo Z, Cochello, Casago, Naiade d’Elsendam Z e ora anche Carpe Diem. Quest’ultimo è poi un cavallo del quale Piergiorgio Bucci diceva meraviglie già due anni fa – quindi in tempi… non sospetti! – indicandolo come il potenzialmente migliore della sua scuderia.
Marta Bottanelli è quella che però oggi merita gli elogi più squillanti. Rispetto ai suoi tre compagni, l’amazzone azzurra ha una minore esperienza nelle gare in cui conta così tanto la responsabilità nei confronti della bandiera e della squadra. In sella all’italiano Acheo di San Patrignano (nato nel 2005 da Ephebe Forever x Nadir di San Patrignano), Marta Bottanelli ha fatto un ottimo percorso nella prima manche, macchiato tuttavia da un errore sul verticale di uscita della doppia gabbia e da una penalità sul tempo, quest’ultima penalizzazione segno evidente di una certa… circospezione. Il secondo percorso è stato entusiasmante: perché non può che essere tale la prestazione di un atleta che vuole migliorare la prestazione e il risultato, riuscendovi! Nessun errore, ma non solo: con la sicurezza e la certezza dei propri mezzi e di quelli del proprio cavallo, dimostrate dal fatto che il traguardo veniva tagliato ben prima dello scadere del tempo massimo. Un percorso magnifico: precisione, attenzione, accuratezza. Bellissimo.
Massimo Grossato con D Mark ha chiuso entrambe le manches con un errore. Cavaliere di qualità favolosa, cavallo dodicenne apparentemente non facilissimo: D Mark nella Coppa delle Nazioni di Vejer de la Frontera aveva portato a termine senza errori agli ostacoli il primo percorso, e con 13 penalità il secondo. Oggi 4 e 4: un consistente miglioramento.
Antonio Alfonso come quarto a partire ha avuto in entrambe le manches il non semplice compito di fissare il risultato della squadra, in sella a un cavallo di 9 anni – Harrie – che ha cominciato in questo 2021 a fare le prime gare importanti della sua carriera, al quale dunque si deve concedere qualche piccola manifestazione di inesperienza. Dopo una prima manche molto positiva segnata peraltro da un errore, Harrie sembrava destinato a chiudere il percorso della seconda in modo quasi trionfale: quando mancavano solo i due ultimi ostacoli, infatti, sembrava fatta per il primo posto dell’Italia, con un Antonio Alfonso che aveva saputo ‘pilotare’ il suo cavallo salto dopo salto in modo assolutamente efficace e con quel suo stile così bello e appassionante. Invece due errori: quasi sorprendenti, visto l’accaduto fino a quel momento. Un po’ di rammarico, lì per lì, ma a mente fredda prevale la soddisfazione per la crescita continua di questo giovane cavallo il quale, insieme a Charmie e a Donanso, compone una scuderia di assoluta eccellenza per Antonio Alfonso.
LA CLASSIFICA DELLA COPPA DELLE NAZIONI
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