Montevideo, 21 novembre 2017 – Oggi giornata cruciale a Montevideo (Uruguay) dove è in corso l’assemblea generale della Fei: sarà infatti la giornata del voto circa gli argomenti dibattuti (si comincia alle 9 ora locale, 12 ora italiana). Sono rappresentate 106 federazioni nazionali: 63 grazie a delegati fisicamente presenti, 43 a distanza.
Gli argomenti sono molti e, ovviamente, tutti di grande interesse e importanza. Su tutti, comunque, prevale il tema delle qualifiche per le Olimpiadi di Tokyo 2020: non tanto circa il criterio da utilizzare quanto piuttosto per le quote da distribuire. Tra parentesi ricordiamo che nel salto ostacoli l’Italia intesa come squadra nazionale ha fallito l’obiettivo olimpico nelle ultime tre edizioni dei Giochi, vale a dire Pechino 2008, Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016: l’ultima nostra presenza risale ad Atene 2004, l’unica volta in cui siamo riusciti a staccare il biglietto olimpico da che è entrato in auge il sistema di qualificazione, cioè Atlanta 1996 (anche lì non ci siamo qualificati ma siamo stati ‘ripescati’, poi abbiamo fallito anche Sydney 2000).
Altro elemento da tenere in considerazione – e che a suo tempo ha generato un dibattito molto acceso – è che a partire da Tokyo 2020 le squadre nazionali saranno composte da tre binomi per tutte le specialità, riprendendo il format che ha contraddistinto la competizione olimpica fino a Monaco 1972 quando per la prima volta si sono schierati quattro elementi titolari e in gara per ciascuna rappresentativa. Il ritorno a tre è stato deciso in nome della necessità di incrementare il numero di bandiere rappresentate in occasione del massimo appuntamento sportivo mondiale, anche se tale decisione ha incontrato la totale e assoluta contrarietà di gran parte degli addetti ai lavori, cavalieri in testa: ma ormai così è.
“Le commissioni tecniche delle tre discipline olimpiche hanno avanzato proposte molto ben equilibrate per offrire a tutte le regioni del mondo la possibilità di partecipare ai Giochi Olimpici in linea con il principio della universalità”, ha detto il presidente della Fei Ingmar De Vos. Uno degli elementi significativi in tal senso sembra essere la proposta di spostare la data di chiusura delle qualifiche individuali (le federazioni che falliscono la qualifica di squadra possono nondimeno sperare nella presenza di uno o due propri rappresentanti individuali: come è stato il caso dell’Italia nel 2016): originariamente prevista per il 18 maggio 2020, l’intenzione sottoposta al voto è quella di avanzare fino a cinque settimane prima della chiusura delle iscrizioni definitive dei binomi concorrenti.
Altri temi caldi e controversi per quanto riguarda il salto ostacoli sono il cosiddetto sistema di inviti per i concorsi internazionali, che sarà sottoposto a una votazione per così dire dedicata, e quindi non accomunata a quella circa la revisione dei regolamenti della specialità. Stessa cosa per quanto concerne la proposta di bandire l’uso delle stinchiere posteriori nel corso dei prossimi tre anni, partendo nel 2019 con pony e children e quindi arrivare nel 2021 con i cavalli di cavalieri seniores: anche qui ci sarà una votazione separata, dato che sul tema le discussioni sono state molto accese e largamente diffuse.
In dressage il tema principe è il cosiddetto sistema HiLo, cioè la proposta di non considerare il punteggio massimo e quello minimo tra i cinque che le giurie attribuiscono a ciascun binomio. O meglio, sarebbe stato, dato che in realtà la proposta di renderlo attivo dal 2018 è stata ritirata: la commissione dei giudici di dressage lavorerà ora a un programma di prova del sistema da utilizzare nel corso del 2018 e poi se ne valuteranno gli effetti.
LA TRASMISSIONE IN DIRETTA