Bologna, 14 marzo 2023 – Una disciplina giovane e povera, dove praticamente non esistono premi in denaro: ma che sa far crescere campioni in ogni campo equestre.
Il Volteggio è nato come esercizio per i soldati della cavalleria, di ogni tempo: ci sono testimonianze pittoriche in tombe dell’età etrusca di cavalieri che cercavano di passare da un cavallo all’altro lanciati al galoppo, l’esercito romano lo usò regolarmente per allenare l’agilità dei suoi cavalieri e attraverso i secoli
questa abitudine arrivò fino ai tempi moderni.
Tanto che alle Olimpiadi di Anversa del 1920 figurava sotto il nome l’Art Riding: poi il volteggio perse di importanza ai fini militari e uscì dalle Olimpiadi.
Ma in Germania non si dimenticarono di questa sua valenza, recuperandolo negli anni ’50 per mettere in sella i bambini nel modo più efficace.
Primo torneo internazionale nel 1976, riconosciuto dalla Fei nel 1981, primi campionati europei nel 1984 e mondiali nel 1986: a buon diritto si può definire una disciplina giovane con radici antiche.
Molto praticata nei paesi del nord Europa, il volteggio mondiale sta attraversando un periodo di cambiamento.
Ce lo spiega un campione come Lorenzo Lupacchini, 26enne friulano che (solo per citare l’ultimo alloro) questa primavera è stato medaglia d’oro nell’individuale di Coppa del Mondo a Lipsia, con il baio Rosenstolz 99 alla longia di Laura Carnabuci.
“Stanno lasciando l’attività tanti grandi campioni della Germania” ci spiega Lupacchini, “e sta prendendo spazio una nuova scuola di giovani
molto talentuosi, penso ai francesi e agli olandesi per esempio che lavorano molto bene. Si notano le federazioni che hanno investito di più nel volteggio, altri sono in un periodo di cambio dei cavalli”.
E se è vero che ogni momento di cambiamento è una opportunità per crescere, speriamo che si colga l’attimo anche da noi qui in Italia e si investa su una disciplina che, al di là della carriera agonistica mirata, è lo strumento ottimale per dare un solido e sicuro assetto ai piccoli aspiranti cavalieri (e non solo piccoli, ovviamente).
Senza un assetto solido non c’è indipendenza di mano, senza indipendenza di mano non c’è buona equitazione.
E ci si mette un attimo a capire come mai i paesi dove il Volteggio di base (passo, trotto e galoppo alla longe con il fascione senza dover pensare delle redini) è la prima esperienza che viene proposta a chi vuole montare a cavallo, sono anche quelli che stravincono in tutte le altre discipline, dal Salto ostacoli al Dressage sino al Completo (vedi alla voce Francia).
Meditiamo gente, meditiamo.
E se per caso vi venisse l’ispirazione, qui trovate l’elenco degli istruttori Fise della disciplina: cercate quello più vicino per fare un bel regalo al futuro dei vostri piccoli cavalieri.