Bologna, 9 aprile 2023 – Che la Germania fosse super-favorita per un titolo è cosa nota. Ma che tutte e tre le Coppe del mondo assegnate nel volteggio potessero portare la firma degli atleti tedeschi ha tutto un altro peso. Eppure è proprio di questa impresa che ha ‘parlato’ la Burlington Capital FEI Vaulting World Cup™ Final, dove le competizioni femminili, maschili e il Pas de Deux hanno fatto suonare un unico inno.
Tra le donne
Dopo aver gettato una solidissima base con la prova tecnica, Kathrin Meyer (GER) ha chiarito con il suo freestyle che non aveva intenzione di cedere a nessun altro il primo posto sul podio mondiale. Con grande energia, la Meyer ha prodotto un freestyle ‘robotico’ che le ha consentito di arrivare dritta al titolo nella sua prima finale di FEI Vaulting World Cup™. Insieme a sua madre, Sonja Meyer, e al suo cavallo, San Classico S, il trio si è dimostrato una combinazione imbattibile (8,428).
«Sono felicissima. È la prima volta che gareggio sul mio nuovo freestyle. Il mio salto all’interno (una nuova figura, ndr) ha funzionato bene. Sono soddisfatta» ha dichiarato la Meyer dopo la propria performance.
Dietro di lei, sul podio mondiale, con il punteggio più alto nel freestyle ma penalizzata da una prova tecnica inferiore, l’elvetica Danielle Bürgi (8.346). A chiudere il podio Julia Sophie Wagner, altra atleta proveniente dalla Germania, che con una eccellente prova, segnata da una sbavatura proprio all’inizio, ha comunque soddisfatto la giuria che le ha assegnato 7.791.
La competizione maschile
Nella lunga notte di Omaha, il volteggio maschile ha visto la conferma – come nel caso di quello femminile – del vincitore che si era già imposto nella prova tecnica. Ovvero il tedesco Jannik Heiland che ha volteggiato con la stessa formazione che si è aggiudicata la coppa femminile per la Germania: il cavallo San Classico S e la longeur Sonja Meyer.
«È un’arena enorme. Competere qui è stato un onore per me e mi ha regalato sensazioni incredibili. Vincere la coppa del mondo per me è il sogno di una vita che si trasforma in realtà» ha raccontato Jannik ai giornalisti subito dopo l’impresa. Heiland e San Classico hanno ottenuto un punteggio complessivo di 8.551, appena mezzo punto migliore del secondo classificato, l’olandese Sam Dos Santos, al suo esordio in coppa, che ha volteggiato con Max. La terza piazza, con un punteggio di 7.514 è stata assegnata all’elvetico Andrin Müller che ha volteggiato con lo stesso cavallo di Dos Santos.
La gara più attesa
Il dominio della Germania è proseguito anche nel Pas de Deux dove le due compagini in gara sono riuscite a coprire i primi due gradini del podio, relegando Austria e Danimarca rispettivamente terze e quarte.
Dopo l’eccellente prova tecnica, Chiara Congia e Justin van Gerven con il loro freestyle dovevano ‘solo’ produrre una performance pulita per assicurarsi la coppa. A dire il vero, un piccolo brivido per i team tedesco c’è stato per una momentanea perdita di equilibrio di Justin dopo un’alzata libera. Ma la rapida reazione di Chiara ha contribuito a ridurre il danno, nonché i punti persi a causa dell’errore. Alla fine i tedeschi hanno completato la prova in modo spettacolare, rimanendo però con il fiato sospeso fino ai punteggi finali per vedere se ‘l’intoppo’ era costato loro il titolo. Insieme ad Alexandra Knauf e Max. Sono stati l’unica coppia con un punteggio finale superiore a 8.0 (8.341) e il titolo è stato loro.
«È sempre speciale vincere una gara. Ma quando si tratta di una finale di Coppa del Mondo l’emozione è incredibile. È un titolo che non eravamo ancora riusciti a conquistare. Abbiamo dovuto volare fino in America per riuscirci, Un viaggio davvero speciale» ha commentato Justin Van Gerven (GER).
Secondo sul podio è stato il team, sempre tedesco, composto da DSP Sir Laulau, Hendrik Falk, Diana Harwardt e Peter Künne. Aggravati da un pesante deficit nella prova tecnica, Diana e Peter hanno dovuto mettere a segno un enorme 8,516 nel freestyle per raggiungere il complessivo di 7.876 valevole per la seconda piazza.
Con lievi esitazioni, Romana Hintner ed Eva Nagiller sono riuscite a tenere alta la bandiera austriaca guadagnando il terzo posto con 7,832.
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