Lugano, 12 marzo 2018 – Francesca Ciriesi (Italia), Kendra Brinkop (Germania), Michael G. Duffy (Irlanda), Matt Garrigan (Irlanda), Adam Grzegorzewski (Polonia), Guido Klatte (Germania), Niklas Krieg (Germania), Karin Martinsen (Svezia) e Andrzej Oplatek (Polonia) sono i cavalieri ‘laureati’ dalla Young Rider Academy 2017. Tutti loro sono stati accolti dagli uffici della Fei a Losanna, quindi da quelli di Rolex a Ginevra per una visita di studio circa gli aspetti della sponsorizzazione e della partnership e infine per la cerimonia di premiazione.
“Quando alcuni anni fa abbiamo iniziato a prendere in considerazione la possibilità di dare vita a questo progetto non pensavamo certo che le cose sarebbero cresciute in questo modo. Non ci aspettavamo di vivere tali emozioni con questi atleti”, dice Eleonora Ottaviani, componente il consiglio e tra i fondatori del progetto Young Riders Academy. “Il nostro obiettivo, con il sostegno dei migliori professionisti, è rendere consapevoli queste ragazze e questi ragazzi che un grande campione necessita di una grande conoscenza di veterinaria, antidoping, aspetti legali, etica e fair play, marketing, economia e finanza; dare loro la possibilità di vivere vicino ai loro idoli per un certo periodo di tempo e dare loro l’opportunità di entrare in quei terreni di gara che tutti i cavalieri sognano. Vedere loro uscirne con un sorriso di soddisfazione, percepire la loro felicità e la loro gratitudine… tutto questo non ha prezzo!”, conclude Ottaviani.
“Il programma ha migliorato sensibilmente la mia conoscenza dei cavalli e della gestione della scuderia, e il tempo trascorso da Henk Nooren ha rappresentato per me un valore inestimabile”, commenta Francesca Ciriesi.
“Diventare un campione richiede molto più tempo rispetto al diventare un cavaliere”, sottolinea Michael G. Duffy, subito dopo la consegna del diploma, “oggi nella sede di Rolex i manager ci dicevano che il successo del marchio nel corso degli anni lo si deve all’attenzione per i dettagli, e io credo che la stessa cosa si possa dire per il salto ostacoli”.
Alla fine della quarta stagione il progetto riscuote l’appoggio di federazioni, cavalieri di massimo livello, organizzatori e sponsor. Grazie alla partnership con la Franklin University in Svizzera, con l’Università di Uppsala in Svezia, con il Politecnico di Losanna e con i migliori esperti nel mondo del salto ostacoli è stato possibile creare un collegamento tra lo sport equestre e ambienti scientifici e culturali.
Tra poche settimane ci saranno ad Arezzo e Redefin le selezioni e nuovi cavalieri saranno designati: ciò non vuol dire che quelli attuali diventeranno parte del passato. “Durante gli anni nell’Academy i cavalieri fanno conoscenza l’uno con l’altro e, augurabilmente, nascono delle amicizie grazie alle quali vivere rapporti che si basano sulla fiducia e sulla condivisione. Quello che abbiamo fatto in passato è avviare il processo di costruzione di ponti che colleghino diversi anni”, spiega il direttore sportivo Sven Holmberg. “Abbiamo invitato cavalieri di tutti gli anni a riunioni tecniche di lavoro a Opglabbeek, sotto la guida di Jos Lansink, a Balve con Franke Sloothaak. Una volta che un cavaliere entra nel programma diventa parte permanente della nostra squadra, perché un membro della squadra YRA per sempre lo sarà, e durante gli anni a venire noi continueremo a sostenere questo concetto per rafforzare sempre di più i legami all’interno della nostra famiglia”.
La Young Riders Academy è un programma concepito per giovani talenti del salto ostacoli europeo, sotto il patrocinio della Federazione Equestre Europea (EEF), con la cooperazione dell’International Jumping Riders Club (IJRC) e il sostegno di Rolex. Fondato nel 2014 da Athenaeum, un’associazione non-profit, il programma offre a giovani cavalieri europei di talento e di età compresa tra i 18 e i 23 anni l’opportunità di allenarsi per un lungo periodo di tempo nella scuderia di un grande cavaliere professionista. In aggiunta verranno fornite lezioni di comunicazione, business ed economia, veterinaria e aspetti legali relativi al salto ostacoli. L’obiettivo è crescere futuri campioni tanto quanto potenziali manager del nostro sport.
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