Bologna, 24 marzo 2024 – Due giorni di tempo non troppo clemente quelli del 16 e 17 marzo scorsi sui Colli Euganei: ma niente ferma i nostri cavalieri, se non il timore di rovinare i sentieri con il calpestio di un troppo grande numero di binomi.
Ma per quanto non brillante, il meteo ha permesso comunque ai cavalli di percorrere l’itinerario che ha portato il gruppo di Natura a Cavallo sulle dolci pendici di questi antichi vulcani spenti. Tutto è stato organizzato come da cura standard dell’associazione, un metodo ormai collaudato che unisce logistica, attenzione e correttezza: per cui se chi li ospita può essere un po’ preoccupato all’idea di accogliere un così folto gruppo a cavallo, una volta che li ha conosciuti alla fine della due giorni spesso e volentieri chiede quando ritorneranno.
Sabato, il primo giorno circa 25 binomi hanno preso il via dalle Scuderie In Bloom Asd si sono sgranchiti le gambe su tre ore di passeggiata, 15 km di bellissimi panorami che nemmeno la foschia riusciva a nascondere del tutto, con i suoi veli. Alla sera ritrovo alla baita del Gruppo Alpini di Teolo-Vò, presentati ai nostri dalla presidenza del parco: una cena conviviale che ha unito due sodalizi apparentemente diversi ma sorpresi di ritrovarsi uniti e uguali nella capacità di fare gruppo, di seguire le regole dettate da buon senso ed esperienza pratica e anche nella voglia di stare insieme nella natura, lasciandosi sorridere quando capita l’occasione.
Sempre lì, alla baita degli alpini, la domenica c’è stata la lezione all’aperto del naturalista e scrittore Giancarlo Ferron che è riuscito a far guardare paesaggi familiari con occhi nuovi a tutti i presenti: spiegando il ruolo delle diverse piante e i loro nomi, il loro compito nel complesso ecosistema del parco e le storie che raccontano anche con la loro semplice presenza.
«Un uomo dentro la natura, o la natura incastrata dentro un uomo» ha detto di lui Paolo Giacomazzi, vecchio amico di Natura a Cavallo arrivato ad ascoltare Ferron in quello che, lo possiamo ben dire, è il suo habitat naturale. Piante colonizzatrici, reti di connessioni tra piante alberi ed essere viventi: un sistema meraviglioso dove è ancora più bello entrare a cavallo. Poi di nuovo in sella: una settantina binomi sono partiti da Vò e grazie all’amico Mario Schiavon hanno fatto sosta alla cantina omonima per scoprire la Serprina, vitigno autoctono da cui si ottiene il bianco frizzante Serprino D.o.C. dei Colli Euganei.
Poi il trekking sui Colli Euganei è proseguito attorno al Monte Venda, con i suoi panorami spettacolari. Un altro ricordo da portarsi via da questi due giorni euganei?
Ce lo regala Nicola Martini: «È stato molto bello mischiarsi così facilmente con il gruppo degli Alpini, un connubio tra simili che si vede funzionare nei sorrisi della gente».
La chiusura la lasciamo a Mauro Ferrari, presidente NaC: «Questa collaborazione con Federparchi è iniziata bene: è stato colto lo spirito del voler creare consapevolezza, cultura e rispetto dell’ambiente ed è questo che ha riscosso molto successo. Durante questi due giorni chi passava di lì ha capito che il presidente del parco, Alessandro Frizzarin, sta lavorando per il territorio. Perché è il territorio che deve uscire protagonista, la collaborazione con noi è semplicemente un mezzo per aiutarli a rendere ancora più evidente l’importanza della loro presenza».
Fonte: cs Natura a Cavallo