Vibo Valentia, 18 giugno 2019 – Ha preparato le loro fotografie, su un cartellone i ricordi di ognuno dei 18 cavalli che gli sono stati avvelanati, sparati, rubati in questi anni sino a costringerlo a chiudere l’attività del suo maneggio a vocazione turistica: lui è Filippo Suriano, il suo presidio di protesta è avvenuto ieri davanti al municipio di Francica e lo scopo è quello di attirare l’attenzione sulla mattanza di cavalli che da anni imperversa nella zona, e dare sostegno morale a chi come lui ha sin qui subito furti e uccisioni di bestiame.
A determinarla è stato il furto di suoi ultimi 9 cavalli, avvenuto un mese fa: ed è la disperazione che lo ha portato lì, in piazza, per cercare di attirare l’attenzione su una situazione che vede lui – ma anche altri agricoltori e allevatori della zona – in balia dei malviventi locali che evidentemente si sentono liberi di vessare, rubare, uccidere.
Dice il signor Suriano: «Di cavalli ne avevo 18, con quelli ci lavoravo da una vita. Alcuni me li hanno avvelenati, altri uccisi con arma da fuoco e gli ultimi nove rubati: è arrivata l’ora di chiedere il conto ai ladri e a chi li sostiene. Ho fede nelle forze dell’ordine di Francica ed in tutti quelli che indossano una divisa dello Stato, che stanno facendo un grande lavoro per consegnare questi delinquenti alla giustizia italiana». Una protesta simbolica, quella di Filippo Suriano, anche a nome di «…tutti quelli che hanno subito, come me, dei furti di vario genere nelle rispettive aziende agricole: dopo tanto lavoro e sacrificio tutto finisce in una notte. Non è più accettabile».
Tra le altre cose, Fillippo pecisa: «I miei cavalli non si meritavano questo, non meritano di essere maltrattati o macellati, loro non hanno colpa dell’ignoranza delle persone».
Siamo d’accordo con lui, siamo con lui.
Qui la fonte della notizia, da Il Vibonese.it