Trento, 4 maggio 2018 – Si chiamava Lilli, aveva 14 anni e era una Purosangue Araba la cavalla saura che martedì 1° maggio è precipitata a valle durante una escursione sul sentiero 412 Sat che porta al Cimirlo, morendo sul colpo un centinaio di metri sotto il sentiero su cui stava transitando.
Per fortuna in quel momento era condotta a mano da Vittoria, sua amazzone e amica da 11 anni: Lilli era abituata ai trekking e con Vittoria e altri 4 binomi stava raggiungendo il rifugio Maranza, il tratto finale dell’escurisione in cui ogni buon cavaliere smonta di sella e lascia asciugare e riprendere fiato al suo compagno prima della sosta.
Sembra che Lilli sia in qualche modo scivolata a causa dello spesso strato di ghiaino presente in quel punto del sentiero, uno scarto brusco le ha fatto perdere l’equilibrio ed è caduta giù per la scarpata.
Racconta Daniele, il padre di Vittoria che con lei condivide l’amore per i cavalli e la passione per la monta western e il turismo equestre: «È finita in un tratto di ghiaia ed è scivolata come nelle sabbie mobili. Si è girata, è arrivata sull’orlo del sentiero ed è finita giù. Si è fermata un attimo sulle sterpaglie, poi è volata di sotto. Eravamo ad una decina di minuti dal rifugio, dove avevamo prenotato il pranzo. Eravamo tutti scesi da cavallo perché, come si fa di solito, quando si è vicini alla meta si fanno riposare gli animali. Lilli era con noi da 11 anni. L’abbiamo presa che ne aveva tre ed era abituata al trekking, In inverno stava sempre a Civezzano, dove abitiamo, mentre nelle altre stagioni ci appoggiamo ad un maneggio».
I Vigili del Fuoco Volontari di Villazzano e il Nucleo Speleo Alpino Fluviale sono intervenuti trasportando il corpo senza vita di Lilli sul Cimirlo con l’elicottero; da lì si è provveduto a portarla a valle.
Non è stata portata al Rifugio Maranza, nonostante questo fosse molto vicino al punto dell’incidente, perché c’erano troppi turisti: i prati circostanti erano stati presi d’assalto per i picnic del Primo Maggio.
Possiamo solo immaginare il dolore di Vittoria per aver perso così, brutalmente, una cavalla che per lei era una vera amica.
Qui la fonte della notizia, da L’Adige