Bologna, 10 settembre 2024 – Quando si parla di attenzione per il benessere dei cavalli, il pensiero corre immediatamente all’impiego in ambito agonistico. Non si pensa quasi mai che anche durante la più green delle attività in sella – la passeggiata – se non si adottano dei comportamenti corretti, potenzialmente si può danneggiare la salute del cavallo. Sì, perché anche una passeggiata nella natura è un’attività sportiva. Per la quale il fisico del cavallo va preparato e allenato.
Un cavallo fisicamente e psicologicamente preparato e allenato rimarrà sano più a lungo. E con il fisico ‘che lo assiste’ potrà davvero godersi l’attività all’aria aperta.
Di contro, un cavallo fisicamente impreparato allo sforzo (piccolo o grande che sia) potrà diventare vittima di una serie infinita di problemi di salute: dal mal di schiena alle contratture muscolari in qualsiasi parte del corpo. Con questo sgradevole ‘fardello’ difficilmente avrà l’umore adatto per divertirsi insieme a noi a spasso per boschi e colline.
Per farci spiegare come affrontare questo capitolo molto tecnico del grande libro del benessere per il nostro amico a quattro gambe, siamo andati a scomodare una vera esperta: Paola Giacomini.
Con al suo attivo un ‘chilometraggio’ da record, Paola è una habituée della natura vissuta in sella e soprattutto è una donna di cavalli con un senso equestre decisamente fuori dalla norma. E non solo perché ha fatto in solitaria oltre 9mila chilometri dalla Mongolia a Cracovia… A scrivere le sue referenze è Isotta, ultra-trentenne che con le dovute attenzioni si diverte ancora tanto ad andare in montagna ed esibisce un fisico da puledrona.
«Se si vuole pensare al benessere e all’integrità del proprio cavallo e metterlo nella condizione di godersi le uscite nella natura è necessaria una buona preparazione. Personalmente, se ho in programma qualche uscita di più giorni un po’ impegnativa, inizio con buon anticipo una preparazione graduale. Si comincia con delle uscite quotidiane di almeno mezzora. Dopo la prima settimana si può ipotizzare un’uscita con il cavallo bardato con tutta l’attrezzatura che abbiamo in programma di portarci dietro. E magari provare un pernotto a ragionevole distanza dalla base. Ogni azione, ogni aspetto deve entrare gradualmente nella routine del cavallo. Prendiamo per esempio il cibo. Anche la somministrazione della pietanza deve ricalcare il modello di ciò che faremo durante il viaggio. Quantità, tipologia e tempistica dell’alimentazione le introduco nella routine di Isotta in un paio di mesi (in prospettiva di un viaggio! Se si tratta di un raid di una settimana, comincio ad aumentare di giorno in giorno una decina di giorni prima). Sempre tenendo d’occhio le proporzioni tra quantità e tipologia del cibo in relazione all’attività fisica. Valori nutritivi e condizione viaggiano a braccetto».
Alla domanda su quali siano i suoi consigli in tema di benessere quando si affrontano delle uscite in sella, Paola ci offre qualche suggerimento.
«Prima di partire, tutta l’attrezzatura deve essere ‘testata e approvata’. È importante pensare a una ‘pre-uscita’ con il cavallo perfettamente affardellato. Sarebbe davvero spiacevole scoprire che le bisacce sui fianchi provocano paura nel cavallo che non le ha mai sperimentate… Molto meglio provare tutto prima. Per il trekking si parte con il sottosella pulito e ogni parte dell’attrezzatura va pulita con la brusca appena asciutta. Mai, mai, mai partire per il trekking con la bella sella nuova fiammante. Mai caricarlo sul trailer per raggiungere il luogo della partenza già bello e sellato (lo dico perché l’ho visto fare, altrimenti non avrei mai immaginato che a qualcuno potesse venire in mente). Ogni singolo aspetto dell’esperienza che stiamo per condividere con il nostro cavallo non deve assolutamente risultare sgradevole e fonte di fastidio o dolore. E del resto, a nessuno verrebbe in mente di partite per una camminata in montagna con gli scarponi nuovi, mai provati…»
Chi ha fatto tanta strada in sella come Paola, un piccolo segreto personale ce l’ha sempre…
«Dobbiamo goderci la passeggiata, così se la gode anche il cavallo. Lasciamo timori e fissazioni lontane dal nostro viaggio. Dopo di che, fidiamoci di lui, lasciamoci guidare dalla sua serenità. I cavalli si sanno regolare e non c’è bisogno di cercare abbeverate ogni due minuti… Come dicevo, godiamoci la passeggiata».
N.B. Questo articolo è stato pubblicato sul numero 419 di Cavallo Magazine.