Bologna, 20 marzo 2022 – All’inizio del mese di febbraio avevamo dato notizia che a breve sarebbe stata varata l’apertura dell’Ippovia del Gran Sasso, un imponente progetto da primato europeo…
E, detto fatto, proprio ieri, sabato 19 marzo, è stato ufficialmente acceso un grosso riflettore su quella che da progetto ha saputo trasformarsi in realtà.
Con i suoi 470 chilometri, attraverso tre province abruzzesi – L’Aquila, Teramo, Pescara – e il coinvolgimento di 65 località, l’Ippovia del Gran Sasso d’Italia, già importante di per sé, apre scenari tutti nuovi per un rilancio turistico green che si pone come volano economico molto importante.
L’infrastruttura dell’ippovia non è propriamente ‘giovane’. Nasce infatti 20 anni fa dall’esperienza del Parco Gran Sasso Laga. Poi un lungo letargo, duranto fino a quando è arrivato Demiogene Siavs, una start up con vocazione sociale. Che, con l’occhio attento per il territorio, ha presentato il Nexum Equum. In pratica un progetto di sviluppo per il territorio che ha coinvolto l’Ente parco e gli stakeholders equestri italiani Fise e Fitetrec-Ante.
L’ippovia è stata ripristinata, ampliata ed è stata dotata di un sistema di offerta di servizi specificamente pensati per l’utenza equestre.
Durante la conferenza stampa di apertura dell’Ippovia a Capestrano (AQ), il Presidente del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, Tommaso Navarra ha lanciato il proprio invito.
«Lo straordinario patrimonio ambientale paesaggistico che abbiamo saputo conservare intorno alla nostra montagna identitaria del Gran Sasso d’Italia è lo sfondo migliore che possiamo offrire a chi vorrà essere presente nel nostro territorio. Con turismo culturale ed ambientale lento e di gusto, volto ad apprezzare le matrici eccezionali che la natura ancora mostra. Nonché gli elementi di storia e di architettura che in modo non invadente ma sinergico l’uomo ha saputo disseminare nell’area protetta. L’Ippovia del Gran Sasso d’Italia rappresenta tutto questo. Storia, cultura ambiente e turismo di qualità».
L’ippovia in pratica
Il sistema creato da Nexum Equum intorno all’Ippovia del Gran Sasso transita attraverso un sito: www.ippoviagransasso.eu
Tale sistema garantisce un’offerta di 20 trekking giornalieri diversi per una percorrenza media di 25-30 kilometri al giorno (a seconda delle difficoltà).
Al momento è percorribile circa l’80% delle tratte del progetto complessivo. Con servizi di accompagnamento, con cavallo proprio o a noleggio, di istruttori Fise – Fitetrec-Ante e alloggio in strutture già presenti sul territorio. Lo sviluppo finale del progetto prevede di arrivare a circa 65 punti sosta.
B&B selezionati e pacchetti turistici (per ora sperimentali) che variano da 1 a 10 giorni fanno parte del sistema Nexum Equum.
Ha spiegato Giovanbattista Galeota, CEO Demiogene e responsabile del progetto. «Grazie a tutte le informazioni raccolte, abbiamo potuto predisporre un sistema di pacchetti di offerta orientati a soddisfare 4 tipi di esigenze. Quelle degli amanti del trekking a cavallo. Quelle degli amanti dell’equitazione che non abbiano esperienza di trekking in montagna. Quelle di chi è affascinato dall’idea della vacanza a cavallo come un nuova esperienza. Quelle dei congiunti ai vacanzieri a cavallo e che, per diverse ragioni, non hanno possibilità o non vogliono fare una autentica vacanza di trekking a cavallo».
Il progetto Nexus Equum – Ippovia del Gran Sasso prevede anche l’organizzazione della vacanza a cavallo. Con la programmazione della creazione della scuola di equitazione per bambini e adulti, il campo vacanza e la fattoria didattica per i bambini al seguito dei cavalieri che affrontano i percorsi trekking. Previsto anche l’attraversamento dei percorsi dell’ippovia in carrozza per persone che hanno difficoltà a stare in sella, l’attività di riabilitazione equestre e l’ippoterapia come vacanza rigenerante.
Per gli appassionati trekker con un buon chilometraggio sulle spalle, che non necessita di essere accompagnato, Nexum Equum si è posto l’obiettivo di rilasciare una applicazione certificata. Che permetta di poter affrontare i percorsi in massima sicurezza, certezza di assistenza e di sosta. Nel pieno rispetto delle norme di tutela del patrimonio naturalistico e di rispetto della biodiversità imposto dalle regole del Parco.