Ancona, 4 maggio 2023 – Li chiamano anche Agricoltori Custodi: perché per tutto il loro ambiente sono veramente degli angeli, che ogni giorno proteggono e mantengono vivo con lavoro, sacrifici e passione.
Come quelli della Cooperativa Allevatori Cavallo del Catria Montelago, che il 22 e 23 aprile scorsi hanno rivissuto un rito millenario. Quello della transumanza primaverile per riportare in altura i cavalli che hanno passato l’inverno sui prati bassi.
E’ stata la 2° Festa della Transumanza di Primavera organizzata in modo ufficiale ma a tracciare il cammino sono state le stesse persone che da generazioni la svolgono qui sui monti della Marche.
Una pratica che mantiene il legame fortissimo tra uomo e natura, calibrandone in modo naturale la varianza e l’intensità oltre che la ricaduta materiale positiva per entrambe le parti in gioco.
Per gli allevatori e i loro armenti è l’opportunità di allevare animali che possono vivere nel modo più sano, naturale e positivo per il loro benessere sia fisico che psicologico. All’aperto, in branco, seguendo i propri ritmi biologici.
Per la natura, per la montagna è l’unica speranza di non essere abbandonata al dissesto idrogeologico. Perché i territori pascolati sono più sani di quelli abbandonati dall’uomo e dai suoi animali, e qui non si potrebbe fare niente altro.
Cavalli, bovini e ovini sono preziosi nel consentire la valorizzazione di questi pascoli marginali: ma non solo.
Perché la loro stessa esistenza, e la necessità di spostarli in autunno e primavera, sta creando una occasione unica per un turismo nuovo, sempre più diffuso: quello degli appassionati di turismo equestre.
Che infatti hanno aderito con entusiasmo alla proposta degli amici di Montelago e hanno accompagnato i cavalli ‘sul Monte’. A seguire i trekkers in sella sono state le guide di Ca’ Maddalena Trekking, così che 16 binomi hanno accompagnato fattrici e puledri a destinazione.
Ma a loro domenica si sono uniti anche altri 16 cavalieri e amazzoni. Oltre che a un nutrito gruppo di escursionisti amanti della montagna e della fotografia che ne hanno approfittato per riempire il loro ‘carniere’ di immagini suggestive.
Se poi aggiungete il calore delle serate trascorse in allegria, tra danze e musica popolare sulle note di violino e fisarmonica potete immaginare quanto questi due giorni si siano incisi profondamente nella memoria e nelle emozioni di chi le ha vissute, magari per la prima volta.
Ma che si potranno rivivere sempre: finché sul Monte ci saranno i cavalli del Catria, e i loro allevatori custodi.
Allevatori del cavallo del Catria in sella per la Biodiversità agraria delle Marche: dal Portale degli Allevatori Custodi
La regione Marche è un territorio florido e pullulante di cultivar antiche e razze tipiche allevate da secoli a supporto dell’agricoltura locale, e il cavallo del Catria, è l’emblema della biodiversità equina marchigiana.
Infatti il cavallo del Catria è l’unica razza equina autoctona iscritta al Repertorio Regionale della biodiversità. Che raccoglie tutte le razze animali e varietà vegetali a rischio di erosione genetica, tipiche del nostro territorio (ad oggi ci sono più di 140 accessioni!).
L’Agenzia Marche Agricoltura e Pesca, per conto della Regione Marche, si occupa attraverso la legge regionale 12/2003, della tutela della Biodiversità Agraria delle Marche. E ha coinvolto gli allevatori del cavallo del Catria in un nuovo progetto, attuativo della legge nazionale n. 194/2015 articolo 12.
Infatti il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali MiPAAF con D. M. n. 170248 del 14 aprile 2021 ha assegnato proprio all’Agenzia Marche Agricoltura e Pesca. E alla Regione Marche la realizzazione del progetto “Biodiversità marchigiana arborea e animale (Bio.Ma.2A)”, che prevede la realizzazione di attività legate all’istituzione degli “Itinerari della biodiversità di interesse agricolo e alimentare”.
Proprio per rendere merito al virtuoso contributo degli allevatori del cavallo del Catria per il lavoro di conservazione e tutela della Biodiversità animale della Regione Marche, sono stati coinvolti negli “Itinerari della Biodiversità”. Che rappresentano dei veri e propri percorsi di collegamento tra le varietà o specie locali, le aziende che le allevano e il territorio tipico d’origine della specie.
Una rete regionale che mette tutti in sella e consente di cavalcare all’interno del vivido sentiero della Biodiversità Agraria Marchigiana.
Già navigando sul sito dalla primavera 2023, saranno visibili gli itinerari inerenti le accessioni coinvolte.
In questo modo ogni visitatore potrà cimentarsi nel percorrere tappa dopo tappa il percorso suggerito. E raggiungere le aziende degli Allevatori e Agricoltori Custodi, che si occupano di conservare amorevolmente e con passione, specie poco produttive dal punto di vista industriale.
Ma ricche di storia, proprio come il cavallo del Catria.