Roma, 14 giugno 2023 – Chissà se montano a cavallo i 13 consiglieri regionali della Regione Lazio (gruppo Fratelli d’Italia) che lo scorso 5 giugno hanno presentato una proposta di legge che piacerà molto a tutti gli amanti dei viaggi a cavallo.
Nella relazione presentata è riconosciuta il ruolo strategico del turismo equestre per lo sviluppo economico ed occupazionale, per la crescita culturale e sociale del Lazio e la loro promozione.
Ma non solo: anche l’allevamento degli equidi più idonei a tale scopo.
E siamo lietissimi di notare che, rispetto ad altre simili proposte presentate in passato, si siano aggiunti ai cavalli anche asini e muli e le attività di interventi assistiti con gli animali.
Il testo completo della proposta depositata lo trovate qui, di seguito abbiamo stralciato un paio di passaggi della presentazione utili a comprenderne il contenuto.
Disposizioni relative al turismo equestre centri ippici al ippoterapia e alle attività assistita con gli equidi con la proposta di legge in oggetto.
La regione riconosce al turismo equestre, come pure alla terapia e all’attività assistita con gli equidi, un ruolo strategico per lo sviluppo economico ed occupazionale nonché per la crescita culturale e sociale del Lazio. Promuovendoli e sostenendoli nel rispetto dei valori tradizionali, storici e territoriali del Lazio, nonché della qualità e compatibilità ambientale si procede pertanto a definire un turismo equestre unitamente ai centri ippici. Nonché la terapia l’attività assistita con gli equidi senza omettere di tenere in debito conto altresì le attività connesse a quelle oggetto della presente legge. E in modo particolare: l’allevamento di razze equine preordinato allo svolgimento del turismo equestre nonché della terapia e attività assistita con gli equidi.
(…)
Quindi la presente proposta di legge passa a definire il turismo equestre. In cui rientrano le attività turistiche, ludico addestrative, sportive effettuate con equidi montati o attaccati. Al contempo, al fine di favorire lo sviluppo del settore impegna, la regione a promuovere le realizzazioni di ippovie laziali mediante la riapertura e manutenzione di strade carrarecce, mulattiere, sentieri, tratturi e piste. Prevedendone il completamento in particolar modo in prossimità delle aree di rilevante valore artistico, storico, culturale, paesaggistico e ambientale nonché attraverso la concessione di immobili demaniali da adattare, nel rispetto delle normative vigenti, a punti di sosta.
Poi la proposta di legge si sofferma sui centri ippici, stabilendo come essi siano costituiti da strutture mobili e immobili destinati a ospitare esemplari di razza equina, anche Ivi allevati, utilizzati per finalità turistiche, ludico-addestrative, agonistiche. E statuendo che l’affidamento della gestione tecnica del centro sia delegata personale qualificato, e che il centro medesimo possegga un numero totale di recinti in cui gli equidi possono sostare per un congruo numero di ore durante la giornata, avendo spazi sufficientemente ampi a disposizione.
La disposizione finanziaria della presente legge prevede una spesa per l’anno 2023 pari a euro € 50.000, e di € 100.000 per ciascuna annualità del 2024 e 2025.
I suddetti fondi sono finalizzati all’attuazione degli interventi di cui all’articolo 3, ovvero interventi per promuovere la realizzazione delle ippovie laziali e nuove iniziative a favore dell’ allevamento di equidi.
Che dire, speriamo che da proposta diventi legge in fretta, non può fare che bene una iniziativa simile.
Poi noi siamo incontentabili, e magari avremmo sperato che si potessero stanziare molto più fondi: ma questo è banale, vero?
Qui una recente iniziativa a favore delle ippovie in Lazio.