Castelluccio di Norcia, 19 novembre 2016 – Di lui e della sua famiglia si è parlato tanto nei giorni scorsi: quelli che nonostante il terremoto sono rimasti vicini ai loro cavalli su, nei pascoli sopra Castelluccio di Norcia.
Come altri allevatori nei paesi vicini, come i pastori che assieme a loro sono stati qui sino a quando non è stata trovata una sistemazione a valle per le loro bestie che, alle prime nevi, ogni anno fanno la transumanza verso i ricoveri invernali.
Ma Giuseppe adesso è dovuto scendere a valle per forza, anche se il grosso dei suoi cavalli è ancora lassù, perché deve affrontare un piccolo intervento: e ci fa piacere fargli tutti i nostri migliori auguri, contando di vederlo presto in sella al suo Maremmano Morello.
Tempra tosta quella dei Brandimarte e dei loro paesani, gente abituata a vivere quassù, in un posto bellissimo che però richiede tanto duro lavoro per portare avanti attività agricole e di allevamento, parallele e complementari al turismo di ogni genere.
I Brandimarte sono da sempre a cavallo qui su questi pascoli: il bisnonno Giuseppe Brandimarte era Guardia Campestre della comunanza, “…in un tempo in cui ovini bovini ed equini erano in abbondanza su queste montagne, e giornalmente c’erano sconfinamenti dei pascoli e vere e propri litigi per l’abbeveraggio ai fontanili” ci racconta Emiliano Brandimarte, che adesso è ancora su a Castelluccio in compagnia di una piccola compagine di Alpini.
La loro attività attuale al Sibillini’s Ranch è stata iniziata dal nonno, Ascenzo Argenti, che nel 1985 tornò qui da Roma: voleva tornare ai suoi monti, in mezzo ai cavalli e grazie alla sua passione tutta la sua famiglia aveva trovato il modo perfetto di coniugare amore per la natura e i cavalli e il lavoro.
Adesso i Brandimarte e tanti altri devono ricostruire, ricominciare, ripartire: in bocca al lupo, anche per questo.