Ancona, 1° febbraio 2024 – La bicicletta è l’anti-cavallo, come ci hanno insegnato nei giorni scorsi gli amici de La Biblioteca del Ciclista e Gianni Brera, grandissimo giornalista sportivo.
Ed evidentemente il cavallo è l’anti-bicicletta, visto che non accennano a diminuire i casi di incomunicabilità stradale tra gli amanti dell’uno e dell’altra: come recentemente è successo in provincia di Ancona, sulla ciclabile del Conero.
Ma quale è la regola da seguire, chi può percorrere cosa e passare dove?
I cavalli, sia chiaro, non possono circolare sulle piste ciclabili. Basta consultare il regolamento dei vari comuni su eventuali percorsi da loro riservati all’uso delle biciclette e si vedrà quali sono le sanzioni previste, in caso di mancato rispetto della legge.
Rarissimi i Sindaci che esercitano il diritto di una deroga, teoricamente possibile, in merito. Se ne conoscete qualcuno segnalatecelo perché vorremmo stringergli la mano.
Ma cavalli montati e attaccati possono circolare su strada, ad esclusione di autostrade e strade extraurbane principali (cosiddette superstrade). Esattamente come i pedoni e le biciclette, del resto.
Vedete che qualche punto in comune si trova, a cercare bene?
In comune con i veicoli invece il limite di età: per uscire da un terreno recintato a cavallo o alla guida di un rotabile occorre avere più di 14 anni di età.
Ma tornando a bomba sul tema ‘ciclisti’: al di là delle ciclabili, davvero sarebbe bello trovare con loro, noi cavalcanti, il modo di sottolineare le cose che abbiamo in comune.
L’amore per le uscite nella natura, per esempio. Quello che spinge entrambi a uscire di casa è sempre la voglia di esplorare un territorio in modo più consapevole e libero di quanto non si possa fare da dentro una scatoletta di metallo.
Il piacere di fermarsi quando si trova qualcosa di interessante, entrarci davvero dentro a quel paesaggio grazie a sentieri e tracciati che una macchina non potrà mai fare – e per fortuna, ci viene da dire.
Certamente ci sono cose che possiamo fare insieme per migliorare i rapporti tra cavalli e anti-cavalli. Lo spunto decisivo per affrontare questo tema ce lo ha dato Vittorio Landucci, appassionato di bicicletta e fondatore della Biblioteca del Ciclista di Castiglion Fiorentino.
L’attacco per questa collaborazione è stato dato dalla visita di Landucci alla Biblioteca Equestre Pievecavalli di Città della Pieve. L’amore e l’interesse per i libri hanno messo in evidenza gli incroci del destino a cui il cavallo ha dovuto, ahinoi, dare la precedenza alle due ruote.
Dalla draisina in poi, quello d’acciaio e poi i cavalli vapore hanno sempre più relegato i cavalli in carne e ossa al mondo tempo libero escludendonolo man mano da quello più vigoroso e dirompente del lavoro quotidiano.
Eppure ci deve essere un modo per unire.
O quanto meno far convivere in modo piacevole per entrambi, questi due ex-antagonisti. Ora accomunati dal dover riuscire a ritagliarsi il proprio posto fisico di movimento in un mondo sempre più frenetico e complicato. Meno cavalcabile, ma anche meno ciclabile.
Avete idee?
E’ il momento di tirarle fuori!
Ad esempio a noi viene in mente un vademecum di comportamento per ciclisti, cavalieri e viandanti sui sentieri comuni. A breve la bozza, se avete suggerimenti utili mettetelo nei vostri commenti.
Per il momento, auguriamo a tutti buona strada …ohps, volevamo dire pista ciclabile!