Oristano, 28 giugno 2022 – Ce l’avevano presentata con tanta cura che abbiamo aspettato il loro ritorno, e chiesto com’era andata.
Parliamo della giornata a cavallo organizzata nel Sarcidano, a Làconi, da un gruppo di amici che di mestiere fanno gli addestratori e allevatori di cavalli.
Era stato Mauro Secci a parlarci dell’evento, ed è sempre Mauro a raccontarci come si è svolto.
“E’ stata una bellissima giornata, è andata meglio di quanto ci aspettassimo. C’era caldo ma non in modo eccessivo, queste zone sono molto ventilate e siamo passati in mezzo ai boschi quindi nonostante tutto è stata una passeggiata molto piacevole. Tra gli altri cavalli erano presenti tre stalloni ma erano ben educati e non hanno dato problemi. Sono intervenuti una cinquantina di binomi e questo ci ha fatto tanto piacere, perché stare insieme in buona compagnia era il nostro obiettivo”.
Tutto secondo il programma quindi?
“A parte una partenza un pochino ritardata rispetto alle previsioni, sì: ma l’avevamo fissata molto presto proprio immaginando che sarebbe potuto accadere. Siamo partiti in fila indiana come ci è stato chiesto dalla normativa, poi siamo andati verso la campagna, in mezzo ai boschi. E nonostante molte persone venissero da paesi di montagna sono rimasti tutti colpiti dal panorama che si poteva godere. Il percorso era è stato di circa 15 km, con due soste prima della pausa di mezzogiorno. Molto corretti tutti i partecipanti, i cavalli non sono stati impegnati sebbene molti fossero pronti a dare il meglio di loro stessi, sono tutti soggetti regolarmente montati dai loro proprietari e quindi bene allenati. Anche il mio stalloncino quando aveva cavalli a fianco entrava subito in competizione e cercava di far vedere la sua prestanza, ma è stato molto educato nonostante le tante cavalle Sono contento di lui, si è comportato bene”.
Difficoltà degne di nota?
“Avevamo una guida esperta che ci ha ben condotti su questi sentieri, che hanno alcuni passaggi molto delicati e bisogna quindi conoscere bene. E dobbiamo dire che i percorsi sono tenuti in modo impeccabile dall’Ente Foreste, che si preoccupa di garantirne l’agibilità. Abbiamo avuto l’incontro con cavallini del Sarcidano ma non con i cervi sardi, che si sono ben nascosti in questa natura incontaminata. Qualcuno ha avuto un problema nell’attraversamento dei guadi. Ma è stato supportato da tutti i colleghi finché il cavallo non è riuscito a vincere questa piccola paura, nella massima tranquillità”.
Il vostro obiettivo principale era stare insieme.
“Sì, esattamente: in questa convivialità abbiamo avuto modo di parlare con vecchi amici, magari anche arrivati senza cavallo ai punti di sosta. Abbiamo fatto festa, ci siamo intrattenuti proprio a onorare questa amicizia. Che mi sembra nata proprio dal fatto che siamo tutti persone di cavalli”.
Non so, abbiamo una sorta di rispetto dell’amicizia, che nasce dal fatto che abbiamo in comune l’amore per il cavallo e questo sport. Come se il rispetto che abbiamo verso questo animale porti a rispettarci anche tra esseri umani.
“Le sto dicendo questa cosa perché ho trovato sempre tra colleghi questa sorta di sincerità. Magari è capitato solamente a me, non lo so. Ma ho avuto modo di incontrare questi domatori e addestratori dopo tanti anni, anche senza mantenere contatti telefonici e ritrovare gli stessi occhi, la stessa amicizia. Sempre con una bella competizione tra noi, perché siamo addestratori e vogliamo fare sempre meglio uno dell’altro: ma guardando i loro occhi li ho ritrovati sempre uguali”.
Secci ci tiene a sottolineare anche il grande lavoro svolto da tante persone che hanno collaborato, senza scopo di lucro, alla buona riuscita della giornata:
“Dobbiamo dire grazie a questo staff di ragazzi, tutti molto giovani che hanno dato il meglio di loro stessi per riuscire a far sì che questa manifestazione potesse essere portata avanti. Ragazze e ragazzi magari appassionatissimi di questo sport che hanno fatto il loro, e l’associazione Ocraxus”.
La partecipazione di tanti giovani fa ben sperare per il futuro.
“Questa escursione è stata sicuramente pensata per far ripartire tutta l’anima equestre del nostro paese, Làconi, e della zona al centro della Sardegna. Speriamo di riuscire a ripartire con tutte le attività, le scuole di equitazione, promuovere qualche iniziativa tra cui non ultima la disciplina dell’Endurance. Poi ognuno vive il mondo dell‘equitazione come meglio ritiene, chi la monta da campagna, chi l’Endurance o il salto ostacoli. Ognuno deve potere aver modo di viverlo al meglio, nel rispetto dell’animale, dello sport, dell’amicizia e della sincerità che ripeto, mi sembra siano le basi fondamentali di questo sport. E proprio con questa occasione si spera di riprendere in mano l’associazione ippica che organizzava la Fiera del Cavallo di Laconi. I ragazzi sono giovani e ci mettono l’entusiasmo, se uniamo a questo l’esperienza dei vecchi tutto diventa possibile”.
A questo punto vorremmo conoscerli questi giovani: cominciamo da Eleonora Fulghesu, alla quale chiediamo come sia stata questa esperienza anche dietro le quinte:
“Impegnativa: con altri ragazzi ci siamo occupati di prendere le prenotazioni, fare centralino e logistica, dare informazioni. Tutto è partito circa un mese e mezzo prima, con il preparare la modulistica delle assicurazioni per far sì che tutto si svolgesse in sicurezza e secondo le regole. Per il futuro pensiamo di formare una nuova associazione: abbiamo parlato con i cavalieri che si sono dimostrati molto interessati. Per essere la prima volta è andata molto bene, ne sono arrivati anche tanti da fuori”.
Il legame di Laconi con il mondo dei cavalli è molto forte, in tutta evidenza.
“A Laconi c’è una cultura del cavallo molto radicata: abbiamo anche un ippodromo con tutte le sue strutture, box e paddock che possono ospitare i cavalli nel modo migliore. Tutti gli anni organizzavamo la Fiera del Cavallo, fino a che non si è sciolta l’associazione ippica che se ne occupava. Ma adesso ci siamo di nuovo riuniti, abbiamo deciso di organizzare questa escursione per testare la coesione tra noi giovani e i vecchi soci: noi non abbiamo esperienza, ma c’è chi lo ha già fatto e noi abbiamo voglia di imparare da loro. Intanto, con Claudia abbiamo accolto gli ospiti e sistemato i cavalli in box e paddock la mattina, e ci siamo preoccupate di dare loro una buona colazione a base di dolcetti, un tocco femminile ci vuole”.
E’ difficile inserirsi in un ambiente così prettametne maschile?
“Un tempo non c’erano donne nell’associazione ippica, ma la collaborazione è vincente: ci siamo divisi con i ragazzi compiti e percorso, una volta arrivati su alle strutture dell’area fieristica di Santa Sofia abbiamo dato una mano per sistemare i cavalli, per gli stalloni erano previsti box appositi così da non lasciare spazio a inconvenienti. E poi ci siamo impegnate ad aiutare l’associazione Ocraxus che ha pensato al pranzo, con tante specialità del posto. Dobbiamo ringraziarli davvero molto, assieme alla Pro Loco di Laconi che ha fornito i materiali logistici e dato una grande mano: qui si usa fare cortes apertas nei paesi, i rioni fanno festa e accolgono ospiti che vengono da fuori. A Laconi il vicinato si chiama ocraxus, e qusta associazione svolge lo stesso tipo di attività: valorizzare tante piccole realtà artigianali locali per farle conoscere a chi viene a trovarci”.
Aspetti particolari da gestire?
“Forse da parte di alcuni c’era un po’ di timore nell’affrontare una giornata con un grande gruppo di cavalieri che di solito non si frequentano e non si conoscono. Ma secondo me la presenza delle ragazze ha fatto la differenza: senza bisogno di parole ha fatto sentire che è giusto tenere un certo contegno. Non siamo da soli, non possiamo permetterci di fare gli spiritosi: si sono impegnati tutti per non creare situazioni spiacevoli, perché è giusto mettere tutti nelle condizioni di godersi una bella passeggiata senza sentirsi a disagio. Specialmente in un tratto, molto panoramico e bello, ci volevano concentrazione e rispetto reciproco delle distanze. Non c’è stata nessuna rivalità, tutti sono stati molto corretti: speravamo andasse così e siamo stati molto contenti di aver visto solo voglia di godersi la giornata. In primis per gli ospiti, perché chi arriva da fuori deve stare bene qui da noi”.
A Claudia Pisu chiediamo come è stato buttarsi in questa avventura dopo due anni così particolari come quelli appena trascorsi.
“Ci ha dato un poco di ansia: da tanto tempo non si faceva nulla qui, eravamo fermi da tre anni questo ed è stato molto pesante da sopportare. Ora c’è la felicità di una manifestazione riuscita e la voglia di pensarne un’altra: ci riuniremo a breve per capire se proporre un’altra escursione, o qualche iniziativa differente”.
Un episodio che l’ha colpita di questa giornata?
“L’aiuto che un cavaliere esperto ha dato a un ragazzo il cui cavallo era in difficoltà nell‘attraversare l’acqua: senza perdere la calma, lasciando tutta la tranquillità al cavallo più timido di rassicurarsi seguendo il suo, sicuro ed esperto. E’ bello che questo cavallo abbia imparato una cosa nuova proprio ieri, proprio mentre eravamo tutti insieme”.
E’ pensabile si riesca ad organizzare di nuovo la Fiera del Cavallo qui a Làconi?
“Inevitabile sperarlo: era una occasione che dava una mano al commercio, si trattava di una mostra mercato dove si mettevano in mostra e si vendevano soggetti selezionati. Ora erano 6/7 anni che non ci si riuniva più, l’idea è quella di provarci per il prossimo anno: dobbiamo capire come sono cambiate le normative, riunirci con i veterinari della zona per ragionare sulla fattibilità. Ma l’intenzione c’è”.
Noi aspettiamo notizie da Làconi, quindi: il paese di Sant’Ignazio, anche lui uno di cavalli.