Bologna, 13 marzo 2021 – Il Parco Equestre del Mediterraneo si propone come fucina dell’intero comparto equestre in Sicilia. E proprio dai lavori degli Stati Generali del Cavallo, tenutisi il 9 e 10 marzo al Palazzo Reale di Ficuzza, arrivano nuovi progetti. Come quelli presentati durante i lavori del tavolo tecnico Turismo Verde.
È emerso chiaramente dal dibattitito degli esperti come proprio il Turismo Verde possa essere la chiave di volta dello sviluppo di un turismo sostenibile in Sicilia.
Ciò sarebbe particolarmente utile alle comunità rurali e montane dove si rischia sempre di più lo spopolamento, la marginalità e la disoccupazione.
È apparso altrettanto evidente che, al centro del “Sistema Cavallo siciliano”, il Turismo Equestre deve avere un ruolo principe, realizzando un circolo virtuoso di allevatori, professionisti incentivati a usare e vendere cavalli siciliani specializzati proprio nel trekking a cavallo.
Formazione d’eccellenza
Per fare ciò occorre una professionalità nuova, che si proponga per soddisfare la domanda sempre più selettiva del mercato turistico. In pratica personale veramente qualificato per operare nel Turismo Equestre Internazionale Professionale d’Eccellenza (TEPE).
Da qui la volontà, in collaborazione con le Istituzioni, le Università, le Associazioni e i professionisti del settore, di creare un tavolo tecnico sulla formazione che continuerà i suoi lavori nelle prossime settimane.
L’intento è studiare un iter formativo per gli interventi assistiti con animali ed erogare un corso specialistico pubblico che dia ai giovani partecipanti una preparazione adeguata. Che li qualifichi professionalmente nel TEPE.
Alla fine del corso teorico/pratico, essi saranno in grado di:
- Scegliere cavalli davvero adatti a questo lavoro.
- Saperli adeguatamente preparare, nutrire e accudire per come richiede questo tipo di impiego.
- Saperli addestrare nelle fondamenta che qualsiasi cavallo da sella deve avere, come nella sua specializzazione per il Trekking.
- Sapere come vestirli adeguatamente.
- Essere in grado di progettare esperienze di vacanze a cavallo di diverso tipo nel proprio territorio.
- Quotarle, gestirle, guidarle, promuoverle, distribuirle e venderle.
- Colloquiare e interagire anche con la clientela straniera convenientemente in ogni situazione.
- Organizzare la logistica e i servizi offerti secondo gli standard richiesti dal mercato e capaci di tenere in conto anche abitudini ed esigenze di chi proviene da paesi stranieri.
Criticità all’angolo
Accanto a questa pietra migliare gettata a Ficuzza sulla strada del turismo equstre di qualità in Sicilia, non sono manti appunti sulle criticità che vanno affrontate e risolte. Si va dalla presenza massiva dei rifiuti lungo strade e sentieri alla mappatura della sentieristica, la sua tabellazione assente o fatiscente, spesso incompleta.
Questi altri punti da migliorare sono entrarti di rigore nel mirino del Parco Equestre del Mediterraneo e dei suoi futuri primi fruitori che sono già al lavoro per proporre soluzioni rapide e ottimali.
Anche il rapporto fra enti di gestione di parchi, riserve, aree demaniali è critico per burocratizzazione, disomogeneità di regole, comportamenti e approcci.
Tutto questo è ancora più problematico per chi offre servizi escursionistici professionali e il tavolo tecnico ha elaborato possibili soluzioni a tutte queste problematiche.
Oggi la Sicilia protegge solo il 3% del suo territorio, con una media nazionale dell’8% e una europea del 20%. L’istutuzione dei Parchi dei Sicani e degli Iblei che aumenterebbero considerevolmente le aree protette siciliane sono ancora in alto mare.
Per seguire la trasmissione registrata del tavolo tecnico Turismo Verde CLICCA QUI