Bologna, 23 luglio 2019 – Ancora una puntata del nostro piccolo vademecum per apprendisti equi-turisti: che ammettiamolo, nessuno di noi è nato professore e a tutti avrebbe fatto comodo, all’inizio della nostra esperienza di aspiranti viaggiatori a cavallo, qualche consiglio di quelli semplici semplici, così elementari da vergognarsi quasi a chiederlo.
Come quelli riguardanti la toletta del cavallo da campagna, per esempio.
Sì, siamo rustici e ispidi cavalieri pronti a tutto: ma comunque i cavalli, per quanto d’assalto, non possono mai essere disordinati o trascurati.
Ovviamente non stiamo facendo pressione perché vi sbizzarriate con trecce e treccine alla criniera del vostro cavallo, più o meno elaborate che siano – anzi, la criniera tenuta in modo naturale è sempre uno scacciamosche indispensabile per il cavallo e un acchiappo in più per il cavaliere nelle salite, o durante momentanee e casuali necessità di maggiore saldezza d’equilibrio.
Ma devono comunque essere in ordine e possibilmente spruzzate, prima della partenza, con qualche prodotto districante (ma anche l’aceto bianco è ottimo per la bisogna, tiene lontane le zanzare e fa il pelo lucidissimo).
E questo non per fare i sofistici raffinati (il pelo bello lo fa la salute del cavallo, mica lo spray) ma perché a fine giornata, magari già un po’ stanchi, sarete facilitati nella rimozione di spighe, nappole e triboli i cui semi d’estate infestano campi, fossi e prati.
Alcuni sono estremamente fastidiosi e tenaci: forasacchi, Setaria, Xanthium Strumarium, si aggrappano a crini, tessuti, capelli e possono causare fastidiose abrasioni.
Bene anche il ciuffo abbondante e libero, aiuta il cavallo a tenere lontani dagli occhi moscerini e altri insetti fastidiosi; ma è molto opportuno accorciare la sua coda alla classica lunghezza da campagna, vale a dire quattro dita sotto il garretto: quelle così lunghe che strisciano sul terreno vanno bene per il cavallino della Barbie, in campagna potrebbero anche raccogliere inopinatamente rami e sterpi strisciando sul terreno e…siete sicuri che il vostro cavallo gradirebbe quello strascico frusciante?
Senza contare che si inzaccherebbero unutilmente nel fango ad ogni guado o passaggio melmoso: e poi la coda accorciata bene e con attenzione, con un bel taglio preciso dà sempre un’aria più ordinata al cavallo.
Sapete come si fa, vero? sollevare il nerbo della coda con l’avambraccio sinistro così da simularne il portamento più “allegro”, con la mano destra raccogliere la parte terminale dei crini e tenerli ben saldi, in modo da poterli poi tagliare all’altezza voluta (occhio alla misura) con un taglio preciso, che risulti parallelo al terreno.
Là, liberi e belli: anche in campagna, perbacco.