ANSA – VENEZIA, 12 OTT – Il turismo equestre avrà nel Veneto una legge ad hoc, una norma che stabilisce gli elementi cardine per lo svolgimento di questa attività che registra un crescente interesse sia di appassionati, sia di aziende turistiche e agricole che intendono operare in quest’ambito. La giunta regionale, infatti, su proposta dell’assessore al turismo, Federico Caner, di concerto con il collega all’agricoltura, Giuseppe Pan, ha approvato un disegno di legge che definisce il turismo equestre come strumento di diversificazione delle attività turistiche regionali, di integrazione al reddito delle imprese agricole, di esplorazione del territorio nel rispetto della sostenibilità ambientale e della qualità del paesaggio rurale, ne promuove lo sviluppo e la diffusione e detta disposizioni, tra l’altro, per i centri ippici, le ippovie, i punti di sosta lungo i percorsi, l’ippoterapia.
«Per raggiungere gli obiettivi della destagionalizzazione e della delocalizzazione – spiega Caner -, cioè del prolungamento della stagionalità classica e dell’affermazione di destinazione nuove ed emergenti, è necessario sviluppare forme di turismo innovativo e quella legata al mondo dei cavalli è una delle più interessanti e ricche di prospettive. Un’offerta che si inserisce nel segmento del cosiddetto ‘turismo lento’, che insieme, ad esempio, al cicloturismo e ai cammini religiosi, acquisisce sempre maggior rilevanza nel panorama regionale, consentendo di scoprire e soprattutto di vivere, attraverso itinerari inconsueti, territori non conosciuti ma assolutamente interessanti e originali per le loro eccellenze enogastronomiche, culturali e artistiche».
«Questo progetto coglie pienamente l’obiettivo di combinare turismo e agricoltura – aggiunge l’assessore Pan -, non solo in una logica di offerta escursionistica e di vacanza, ma anche di salvaguardia di aree che necessitano di essere salvaguardate e rivitalizzate attraverso lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali». Il disegno di legge delinea, infatti, una strategia integrata di individuazione, definizione e tracciamento di percorsi a cavallo, realizzati su sentieri, carreggiate, piste, vicinali ed interpoderali, argini di canali, fiumi e golene, lungo i quali operano strutture adibite al ricovero degli animali, realizzate da gestori di centri ippici, da imprese agricole e imprese agrituristiche. Ma affronta anche l’aspetto relativo all’ippoterapia, cioè quell’insieme di interventi terapeutici e riabilitativi diretti al recupero funzionale e sociale di persone con handicap fisici, psichici e sensoriali.
«Varie, dunque, sono le finalità di questo disegno di legge – conclude Caner – e riguardano, oltre che il turismo, il settore primario e persino il sociale. Da più parti ci era stato chiesto di dotare il Veneto di una disciplina per i percorsi a cavallo, che individuasse i criteri per favorire lo sviluppo del turismo equestre in condizioni di sicurezza per gli uomini e per gli animali, semplificando nel contempo le procedure urbanistiche ed edilizie per le attività operanti in questo settore: la Giunta ha fatto la sua proposta e ora spetta al Consiglio regionale valutarla e, mi auguro, approvarla nel più breve tempo possibile»